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    Barbera d’Asti, un marchio collettivo per rafforzare l’identità europea e internazionale

    Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato ha ottenuto dall’Ufficio Europeo per la Proprietà Intellettuale (EUIPO) la registrazione ufficiale del marchio collettivo “Barbera d’Asti” (n. 018956876), un traguardo significativo che rafforza la tutela e la valorizzazione della denominazione nell’Unione Europea. La data di registrazione è il 18 aprile 2025.

    «Siamo particolarmente soddisfatti di questo risultato», afferma Vitaliano Maccario, presidente del Consorzio. «Il marchio collettivo rappresenta un passo avanti nella difesa dell’identità del nostro vino e nella promozione del territorio. È uno strumento che tutela i produttori, accresce la riconoscibilità della Barbera d’Asti e contribuisce a consolidarne il posizionamento sui mercati internazionali». È già in corso il lavoro per estendere la protezione del marchio anche oltre i confini europei.

    Vitaliano Maccarino

    Il nuovo marchio si affianca alla Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), offrendo una protezione aggiuntiva e uno strumento di promozione trasversale, pensato non solo per il mondo del vino ma anche per settori correlati come la ristorazione, l’ospitalità, l’organizzazione di eventi e la formazione.

    Il marchio è di proprietà del Consorzio, che ne garantirà l’impiego secondo un apposito regolamento. Questo documento stabilisce criteri rigorosi per l’utilizzo da parte delle aziende associate: dalla riproduzione del logo su etichette e materiali di comunicazione, al rispetto degli standard qualitativi, in linea con il Disciplinare di produzione. Il logo identificativo, concepito per essere riconoscibile in ambito europeo e internazionale, reca l’impronta digitale a simboleggiare autenticità e senso di appartenenza.

    «La Barbera è il cuore della nostra viticoltura – sottolinea ancora Maccario – ed è anche il punto di contatto tra individualità produttive e visione condivisa. Il logo sintetizza questa idea: un segno distintivo che racconta la qualità del vino e la forza della nostra comunità».

    La registrazione del marchio collettivo, seguita dallo Studio Legale Merlo di Asti in qualità di mandatario presso l’EUIPO, segna un passaggio strategico per tutte le realtà che fanno capo al Consorzio. Un riconoscimento che punta a generare valore lungo tutta la filiera, dal vignaiolo al consumatore finale.

    Il 2025 si conferma così un anno di grande dinamismo per il Consorzio, che prosegue il suo impegno nella valorizzazione delle denominazioni tutelate e nella costruzione di un’identità contemporanea del vino piemontese, capace di coniugare eccellenza produttiva e visione collettiva.

    Il Consorzio Barbera D’Asti e Vini Monferrato

    Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, fondato nel 1946, ha il compito di tutelare e promuovere le sue denominazioni per garantire la loro diffusione e la loro immagine sui mercati nazionali e internazionali, anche attraverso appositi marchi distintivi. Attualmente il Consorzio conta più di 421 aziende associate e 13 denominazione tutelate  LEGGI TUTTO

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    Vernaccia di San Gimignano Regina Ribelle: torna il Wine Fest

    Dopo il successo delle edizioni precedenti – l’ultima, nel 2024, ha superato i 1.000 visitatori – il festival torna ad animare il centro storico della città con degustazioni, masterclass, laboratori e intrattenimento.

    Organizzato dal Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano insieme al Comune, il Wine Fest rappresenta un’occasione unica per scoprire e assaporare il grande bianco di Toscana nei luoghi in cui è nato e ha saputo crescere, attraversando i secoli.

    Il programma si articola su due giornate: protagonisti saranno i produttori della Denominazione, presenti agli stand per raccontare la propria Vernaccia, ma anche masterclass, wine tasting, laboratori di abbinamento con eccellenze toscane come Prosciutto Toscano DOP, Finocchiona IGP e Pecorino Toscano DOP. La festa proseguirà con appuntamenti di musica e dj-set nella splendida cornice della Rocca di Montestaffoli, senza dimenticare attività dedicate anche ai più piccoli.

    Domenica 18 maggio si terrà inoltre la finale del concorso “Miglior Sommelier AIS Toscana 2025”, frutto della rinnovata collaborazione tra il Wine Fest e AIS Toscana.

    “L’idea di creare un evento aperto al pubblico per promuovere la nostra Regina Bianca è nata come una scommessa,” spiega Irina Strozzi, Presidente del Consorzio. “Oggi siamo orgogliosi di vedere come questa manifestazione stia contribuendo a consolidare e rinnovare l’immagine della Vernaccia di San Gimignano.”

    Come da tradizione, il Wine Fest sarà preceduto da due giornate – il 15 e 16 maggio – dedicate alla stampa di settore italiana e internazionale. I giornalisti potranno degustare in anteprima le nuove annate di Vernaccia al Museo De Grada e visitare alcune aziende del territorio attraverso un press tour dedicato.

    PROGRAMMA:Sabato 17 Maggio11:00-19:00 Banchi di assaggio nel Centro Storico di San GimignanoIncontri con i produttori della Vernaccia di San Gimignano DOCGPiazza della Cisterna e Piazza del Duomo11:00-17:30 Accesso libero al percorso museale de “La Vernaccia di San Gimignano Wine Experience”Rocca di Montestaffoli12:00 Masterclass: La Vernaccia di San Gimignano incontra le altre eccellenze toscaneCon il Prosciutto Toscano DOP, la Finocchiona IGP e il Pecorino Toscano DOPPiazza delle Erbe14:00 Masterclass: La Vernaccia di San Gimignano incontra il Bistrot MagninoPiazza delle Erbe16:00 Masterclass: La Vernaccia di San Gimignano incontra l’Osteria San GiovanniPiazza delle Erbe18:00 Masterclass: La Vernaccia di San Gimignano incontra il ristorante FuoriluogoPiazza delle Erbe20:00-24:00 Dj-setMusica, Food, degustazione di Vernaccia di San Gimignano DOCG e special drinks firmati “Il Gingegnere”Cassero della Rocca di Montestaffoli Domenica 18 Maggio11:00-18:00 Banchi di assaggio nel Centro Storico di San GimignanoIncontri con i produttori della Vernaccia di San Gimignano DOCGPiazza della Cisterna e Piazza del Duomo10:00-11:30 Prove di esame AIS per “Miglior Sommelier della Toscana 2025”Accesso riservato ai partecipanti iscritti all’esame presso La Vernaccia di San Gimignano Wine ExperienceRocca di Montestaffoli11:00 Masterclass: Ilaria Lorini presenta le nuove annate della Vernaccia di San GimignanoPresentazione di 6 etichette di Vernaccia di San Gimignano. A cura di Ilaria Lorini – Miglior Sommelier Toscana AIS 2024Piazza delle Erbe 13:00-17:30 Accesso libero al percorso museale de “La Vernaccia di San Gimignano Wine Experience”Rocca di Montestaffoli14:30 Masterclass: Vernaccia di San Gimignano Ritorno al FuturoTalk Show con degustazione – Presentazione di 6 etichette premiate nelle ultime 6 edizioni della Guida Vitae AIS.Interverranno: Cristiano Cini – Presidente AIS Toscana, Roberto Bellini, Valentino Tesi – brand ambassador Vernaccia di San GimignanoPiazza delle Erbe16:00 Finale “Miglior Sommelier della Toscana 2025”Conclusione dell’esame AIS di DegustazioneLoggia del Comune17:30 Premiazione AIS  “Miglior Sommelier della Toscana 2025” e chiusura eventoCerimonia di consegna premi e saluti istituzionaliLoggia del Comune LEGGI TUTTO

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    Un passaggio storico per il Cirò: verso la DOCG

    Un obiettivo atteso e costruito con determinazione sta per diventare realtà: con la pubblicazione del nuovo disciplinare sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, il Cirò Rosso Riserva si avvia a ottenere il riconoscimento come Cirò Classico DOCG. Si apre così una nuova fase per la denominazione più rappresentativa della viticoltura calabrese, che vede consolidato il suo valore nel panorama nazionale e internazionale. In assenza di opposizioni nei prossimi 90 giorni, il passaggio a DOCG sarà ufficialmente ratificato.

    Questo traguardo è il risultato di un percorso avviato nel 2019 e portato avanti dal Consorzio di Tutela Vini DOC Cirò e Melissa, che ha completato l’intero iter burocratico fino al vaglio della Commissione europea. Il riconoscimento DOCG non solo certifica la qualità del vino, ma sancisce anche l’importanza storica, culturale e territoriale dell’area di produzione, che comprende i comuni di Cirò e Cirò Marina, in provincia di Crotone.

    In questo territorio unico, che si estende dalle colline costiere alle prime pendici della Sila, il vitigno Gaglioppo trova la sua espressione più autentica. “Questo risultato è il frutto di un lavoro collettivo che ha coinvolto produttori, tecnici, istituzioni e l’intero comparto vitivinicolo locale” dichiara Raffaele Librandi, Presidente del Consorzio. “Abbiamo sempre creduto che il Cirò Rosso Riserva avesse le caratteristiche per affermarsi come riferimento di eccellenza. Con la denominazione ‘Cirò Classico DOCG’ intendiamo rafforzarne il posizionamento e comunicarne l’identità con ancora maggiore incisività”.

    Il Cirò Classico DOCG si distingue per il colore rosso rubino con riflessi granati e per un bouquet aromatico intenso e stratificato, caratterizzato da note di frutta rossa e spezie. Al palato si presenta strutturato e armonico, con un’evoluzione che ne accentua la morbidezza e la complessità nel tempo. Questo equilibrio sensoriale è il risultato della perfetta sinergia tra vitigno e terroir: il Gaglioppo, coltivato da secoli nell’area cirotana, beneficia di suoli sedimentari ricchi di minerali e di un microclima unico, influenzato dal mare Ionio a est e dalle alture silane a ovest.

    L’area di produzione si estende su circa 9.000 ettari, in un paesaggio che alterna terrazze fluviali, dolci colline e rilievi sabbiosi o conglomeratici. Le forti escursioni termiche, la concentrazione delle piogge nei mesi autunnali e le estati siccitose contribuiscono a una maturazione equilibrata delle uve, conferendo al vino carattere e personalità.

    Con l’affermazione del Cirò Classico DOCG, la Calabria del vino compie un passo significativo verso la valorizzazione della propria identità vitivinicola, fondata su vitigni autoctoni, sul legame con il territorio e sul lavoro di una comunità coesa. Oltre 300 viticoltori e 71 cantine danno vita a questa denominazione, che oggi guarda al futuro con nuovo slancio e prospettive sempre più ambiziose. LEGGI TUTTO

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    Nuovo corso per il Consorzio Tutela Vini Collio: Luca Raccaro alla presidenza

    L’Assemblea dei Soci del Consorzio Tutela Vini Collio, riunitasi il 28 marzo con la partecipazione del 73% della rappresentanza sociale, ha rinnovato il Consiglio di Amministrazione, eleggendo tredici membri e approvando i bilanci consuntivo 2024 e preventivo 2025.

    Il nuovo CDA, insediatosi ufficialmente il 1° aprile, ha designato alla presidenza Luca Raccaro, affiancato dai vicepresidenti Karin Princic e Paolo Corso. Raccaro, viticoltore e titolare con il fratello dell’azienda di famiglia, è il più giovane presidente nella storia del Consorzio, portando una visione contemporanea alla guida della Denominazione.

    Paolo Corso – Karin Princic – Luca Raccaro

    “Sono onorato di questo incarico e riconoscente verso chi ha riposto fiducia in me – ha dichiarato Raccaro –. Il nostro impegno sarà volto a rafforzare l’unità della Denominazione, valorizzare la qualità delle produzioni e promuovere la sostenibilità. Un primo importante appuntamento sarà l’evento istituzionale di ottobre dedicato al Friulano, un’occasione per raccontare il nostro territorio attraverso una delle sue varietà più rappresentative.”

    A comporre il nuovo Consiglio di Amministrazione sono:

    Paolo Corso – Tenuta Borgo Conventi

    Riccardo Marcuzzi – Soc. Agr. Colsoreli

    Luca Raccaro – Raccaro Soc. Agricola

    David Buzzinelli – Carlo di Pradis

    Matteo Livon – Livon S.S.

    Alessandro Pascolo – Vini Pascolo

    Fabjan Korsic – Korsic Wines S.a.S.S.

    Saša Radikon – Radikon S.S.

    Matej Figelj – Soc. Agr. Fiegl

    Karin Princic – Colle Duga

    Jannis Paraschos – Soc. Agr. Paraschos

    Michele Tomba – Bolzicco Fausta

    Tamara Podversic – Podversic Damijan S.a.s.

    Il nuovo Consiglio di Amministrazione

    L’Assemblea ha inoltre approvato all’unanimità il Bilancio consuntivo Erga Omnes 2024, il Bilancio preventivo 2025 e il rinnovo dell’incarico al Sindaco Unico, Alessandro Caprara.

    Nel passaggio di testimone, il presidente uscente David Buzzinelli ha espresso soddisfazione per i risultati ottenuti: “Abbiamo portato avanti progetti di grande rilievo, tra cui l’inserimento a Disciplinare dei vini ottenuti con macerazione e l’avvio del percorso per un nuovo vino prodotto esclusivamente da varietà tradizionali. Sul fronte della visibilità, la campagna promozionale ha consolidato la presenza del Collio sui mercati, mentre il 60° anniversario ha rafforzato il legame con il territorio.” Il Bilancio 2024 ha destinato quasi il 60% dei costi alla promozione, con un significativo aumento degli investimenti per la valorizzazione della Denominazione.

    Luca Raccaro

    Anche la direttrice del Consorzio, Lavinia Zamaro, ha sottolineato l’importanza dell’ultimo anno: “Il 2024 è stato un periodo di forte crescita, grazie alle celebrazioni del 60° anniversario e alle attività promozionali svolte a livello internazionale, dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna. L’intenso lavoro di incoming con operatori e stampa ha rafforzato l’identità del Collio e proiettato la nostra eccellenza verso il futuro.”

    Il Consorzio Collio in numeri

    Fondato nel 1964, il Consorzio Tutela Vini Collio rappresenta circa 270 produttori e tutela 1.300 ettari di vigneti DOC, distribuiti tra i comuni di Capriva del Friuli, Cormòns, Dolegna del Collio, Farra d’Isonzo, Gorizia, Mossa, San Floriano del Collio e San Lorenzo Isontino. Il territorio è noto per la produzione di vini bianchi di alta qualità, espressione autentica di vitigni autoctoni come Ribolla Gialla, Friulano e Picolit, oltre a varietà internazionali. Il Collio Bianco, assemblaggio libero di tutte le uve ammesse a disciplinare, rappresenta l’essenza della Denominazione.

    Il Consorzio è attivo nella promozione internazionale, con una presenza consolidata in Europa, Stati Uniti e Asia, e nella sostenibilità ambientale, attraverso progetti di ricerca, tracciabilità e tutela della biodiversità. Dal 2021 è operatore associato per la certificazione SQNPI e partecipa alle principali fiere del settore, sostenendo la crescita e la riconoscibilità del Collio nel panorama enologico mondiale. LEGGI TUTTO

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    Bilancio positivo per il primo anno del Gruppo Marilisa Allegrini

    A un anno dalla sua fondazione, il Gruppo Marilisa Allegrini traccia un primo bilancio più che positivo. Il consolidato registra un fatturato di 10,5 milioni di euro, in linea con le previsioni, confermando la solidità del modello di business e la capacità di adattamento alle dinamiche di un settore in continua evoluzione.

    “Il nostro risultato dei primi nove mesi non era affatto scontato, considerando le turbolenze del mercato e le molte variabili esterne che influenzano il comparto. Avviare un progetto imprenditoriale in un contesto simile è stata una sfida impegnativa, ma questi numeri dimostrano che la strada intrapresa è quella giusta. Sono orgogliosa delle nostre aziende e della fiducia che continuiamo a conquistare sia in Italia che all’estero. Dopo quarant’anni di viaggi e lavoro, vedere le mie figlie Carlotta e Caterina seguire il mio stesso percorso è una grande soddisfazione” – afferma Marilisa Allegrini, Cavaliere del Lavoro e Presidente del Gruppo.

    L’export si conferma un pilastro strategico, rappresentando il 70% del fatturato delle tre aziende di proprietà della famiglia Mastella Allegrini – Villa Della Torre a Fumane, Poggio Al Tesoro a Bolgheri e San Polo a Montalcino – con una presenza consolidata in mercati chiave come Stati Uniti, Svizzera, Germania, Regno Unito e Giappone.

    Un anno di iniziative e riconoscimenti

    Il 2024, anno di nascita del Gruppo, si è distinto per un’intensa attività, con eventi di rilievo sia in Veneto che in Toscana. A Bolgheri, Poggio Al Tesoro ha partecipato alla prestigiosa Cena sul Viale dei Cipressi e ha organizzato una verticale di cinque annate del Vermentino SoloSole. Sempre a settembre, Villa Della Torre ha ospitato il pranzo dei Presidenti delle Camere basse dei Paesi del G7 e del Parlamento europeo. Sul fronte dei riconoscimenti, il Gruppo ha ottenuto prestigiosi risultati, tra cui il sesto posto nella classifica di Gentleman di febbraio 2025 per il vino “Dedicato a Walter Bolgheri Superiore DOC 2020” della cantina Poggio al Tesoro.

    Giancarlo Mastella

    Accoglienza e vino: un binomio strategico

    Marilisa Allegrini sottolinea il ruolo fondamentale dell’ospitalità nel percorso di crescita del Gruppo: “Oltre ai numeri, il nostro obiettivo è creare sinergie tra vino e accoglienza. L’Italia possiede un patrimonio straordinario di territori, cultura e know-how produttivo, e investire nella valorizzazione di questi elementi è cruciale per mantenere la nostra competitività a livello globale”.

    Marilisa Allegrini

    Investimenti nei giovani e crescita sostenibile

    Un altro fattore chiave del successo del primo anno è stato l’investimento nel capitale umano. Il Gruppo ha rafforzato la propria struttura con 16 nuove assunzioni, puntando su una squadra giovane con un’età media under 35. Questa scelta rispecchia la volontà di formare i professionisti del domani e di promuovere un ambiente di lavoro dinamico e innovativo.

    Obiettivi futuri: raddoppiare il fatturato e ampliare la produzione

    Le prospettive per i prossimi cinque anni sono ambiziose: il Gruppo punta a raddoppiare il fatturato, portando i ricavi delle tre cantine a 15 milioni di euro e incrementando il settore dell’ospitalità, che oggi rappresenta il 5% del fatturato, fino a 5 milioni di euro. Un ulteriore driver di crescita sarà l’aumento della produzione di Villa Della Torre, che porterà il Gruppo a raggiungere il milione di bottiglie.

    I nuovi progetti: il Brolo di Villa Della Torre e Peaks&Valleys

    Villa Della Torre si evolve con una produzione che valorizza il proprio Brolo, dieci ettari di vigneto racchiusi da antiche mura, con vini che rappresentano un’evoluzione consapevole dello stile classico della Valpolicella. Il Valpolicella Classico Superiore 2021 e l’Amarone della Valpolicella Classico 2020 ne sono esempi emblematici, con un’identità sempre più definita e orientata alla precisione espressiva.

    Parallelamente, il Gruppo ha lanciato il progetto Peaks&Valleys, dedicato alla valorizzazione dei territori vitivinicoli veronesi – Valpolicella, Soave e Lugana – attraverso una selezione mirata di vigneti e terroir. Il progetto prevede il lancio di quattro referenze: Valpolicella Classico Monte Lencisa DOC 2024, Lugana Selva del Vescovo DOC 2024, Soave Classico Castelcerino DOC 2024 e Soave Classico Fittà DOC 2024.

    Un’identità visiva distintiva

    I nuovi progetti sono accompagnati da un’identità visiva curata dall’agenzia NSG | Strategic Branding Communication Wine Design. Le etichette di Villa Della Torre richiamano elementi architettonici rinascimentali, mentre il logo di Peaks&Valleys rappresenta il profilo geografico di Verona. Ogni etichetta, firmata da Marilisa Allegrini, racchiude informazioni sui vigneti e sulle caratteristiche uniche dei territori di origine.

    Con un primo anno solido alle spalle e progetti ambiziosi per il futuro, il Gruppo Marilisa Allegrini si conferma una realtà dinamica e in crescita, capace di coniugare tradizione e visione strategica per affermarsi sempre più nel panorama enologico internazionale. LEGGI TUTTO

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    Vinitaly 2025: una vetrina internazionale tra business, tendenze e nuovi consumatori

    La 57^ edizione di Vinitaly, in programma a Veronafiere dal 6 al 9 aprile 2025, si conferma il punto di riferimento per il settore vitivinicolo italiano con circa 4.000 aziende partecipanti e un quartiere espositivo al completo. L’evento accoglierà operatori da 140 paesi, consolidando il suo ruolo di baricentro del vino italiano a livello internazionale. Tra gli obiettivi principali, emergono la promozione, l’internazionalizzazione e l’evoluzione del settore, con un focus su nuove tendenze e strategie per affrontare un mercato in continua trasformazione.

    presentazione della 57^ edizione di Vinitaly

    L’internazionalizzazione rimane un pilastro fondamentale della manifestazione, con un piano di incoming che coinvolge 1.200 top buyer da 71 Paesi, sei in più rispetto all’anno scorso, e delegazioni importanti da Stati Uniti, Canada, Cina, Regno Unito, Brasile, India e Corea del Sud. “Vinitaly rappresenta l’aggregatore naturale del vino italiano sui principali mercati target”, ha dichiarato il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, sottolineando l’importanza delle collaborazioni con istituzioni e operatori per rafforzare la competitività del settore.

    Tra le novità dell’edizione 2025 spiccano i focus sui vini NoLo (low e no alcohol), l’approfondimento sui RAW Wine e la nuova area dedicata all’enoturismo con il debutto di “Vinitaly Tourism”. L’evento, inoltre, si conferma un incubatore di tendenze, monitorando i cambiamenti nei consumi e le nuove abitudini dei consumatori.

    I giovani e il vino: un rapporto in evoluzione

    Un’importante ricerca dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly, presentata in occasione della conferenza stampa di lancio della 57^ edizione del Salone internazionale del vino e dei distillati, ribalta i luoghi comuni sul consumo di vino. Se da un lato si registra un calo generalizzato nei consumi, sono gli under 44 a rappresentare la fascia più dinamica, in Italia come negli Stati Uniti. Millennials e GenZ, lontani dall’immagine di consumatori disinteressati, considerano il vino uno status symbol e sono disposti a investire in etichette premium, seppur senza un forte legame con i brand tradizionali.

    Secondo l’analisi, negli Stati Uniti il 31% del valore complessivo delle vendite di vino è generato dai prodotti ultra premium, con il 60% degli acquisti effettuato da consumatori under 44. In Italia, il segmento di alta gamma è meno sviluppato (10% del mercato), ma anche qui i giovani giocano un ruolo chiave. Inoltre, il 56% dei giovanissimi italiani vede il vino come un “fashion statement”, il doppio rispetto ai Boomer. La socialità rimane un aspetto centrale: negli USA, 7 giovani su 10 hanno aumentato il consumo proprio per una maggiore socializzazione.

    Un altro mito sfatato riguarda la frequenza e la quantità di consumo. Contrariamente all’idea che i giovani bevano meno, il tasso di consumo abituale è simile tra le diverse generazioni, con una tendenza diffusa a bere 2-3 volte al mese. In entrambi i paesi, gli under 44 dimostrano una maggiore propensione ad aumentare il consumo rispetto agli over 44, tra i quali si osserva una flessione più marcata.

    Infine, la tendenza “sober curious”, che promuove periodi di astinenza dal consumo di alcol, è più diffusa tra i giovani, con il 60% della GenZ americana e il 46% di quella italiana disposta a sperimentare momenti “dry”, mentre tra i Boomer la percentuale si riduce sensibilmente.

    ph Ennevi foto LEGGI TUTTO

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    Viticoltura circolare: Maso Martis ridisegna il futuro del biologico

    All’inizio del 2025, Maso Martis ha dato il via a una nuova sperimentazione di viticoltura rigenerativa, segnando un ulteriore passo avanti nella sua filosofia produttiva orientata alla sostenibilità. La storica maison trentina, certificata biologica dal 2013, ha deciso di integrare i principi dell’agroecologia, ponendo al centro la salute del suolo, delle piante e dell’intero ecosistema. Un approccio che non solo migliora la resilienza della vigna, ma favorisce anche il riciclo e l’economia circolare, rafforzando la collaborazione con le aziende locali.

    Attualmente, la sperimentazione interessa otto filiari di chardonnay e pinot meunier, per un totale di circa 2.000 mq di vigneto. Il progetto, guidato da Maddalena Stelzer insieme alla sorella Alessandra, introduce tecniche innovative che prevedono l’utilizzo di scarti alimentari per la produzione di trattamenti biologici destinati al terreno e al fogliame. Un metodo che valorizza il rifiuto trasformandolo in risorsa, favorendo la simbiosi tra la microbiologia del suolo e la vite.

    preparazione idrolizzato di pesce

    Con il supporto tecnico di Mattia Brignoli di Fattoria Radis (Val Rendena), Maso Martis ha avviato un programma triennale con l’obiettivo di ridurre del 50% l’uso di trattamenti fitosanitari consentiti nell’agricoltura biologica entro il 2027.

    Cover crops in 2000 mq di vigneto e ammendante microbico con lettiera di bosco sale marino integrale e amido

    “Mi sono avvicinata alla viticoltura rigenerativa dopo aver seguito un corso di Eitfood Education – spiega Maddalena Stelzer – e oggi vogliamo integrare la microbiologia benefica nei nostri vigneti. Attraverso analisi approfondite del suolo, delle acque e della linfa fogliare, puntiamo a creare un ecosistema il più naturale possibile, utilizzando preparati biologici che attivano il microbiota e rafforzano il sistema immunitario della vite contro malattie fungine e altre patologie.”

    Cover crops in 2000 mq di vigneto e ammendante microbico con lettiera di bosco sale marino integrale e amido

    Oltre a migliorare la salute della vigna, il progetto punta a una gestione più efficiente delle risorse, con un risparmio stimato di circa 15.000 euro annui sui prodotti fitosanitari.

    Cover crops in 2000 mq di vigneto e ammendante microbico con lettiera di bosco sale marino integrale e amido

    Uno degli aspetti più innovativi della sperimentazione è l’impiego di idrolizzati di pesce come integratori per la vite, una tecnica ispirata ad antiche pratiche agricole dell’Impero Egizio e Romano. “Lo zucchero estrae i liquidi dagli scarti di pesce, avviando un processo di fermentazione di 6-8 mesi che trasforma questi materiali in un composto ricco di nutrienti essenziali – spiega Mattia Brignoli –. Gli elementi rilasciati, come azoto, fosforo, potassio e calcio, stimolano la crescita della vite e rafforzano il suo metabolismo.”

    Cover crops in 2000 mq di vigneto e ammendante microbico con lettiera di bosco sale marino integrale e amido

    A febbraio sono stati eseguiti i primi interventi di agroecologia, con ulteriori applicazioni previste nei mesi primaverili ed estivi. Tra le tecniche adottate, la semina di cover crops e l’uso di ammendanti microbici a base di lettiera di bosco, sale marino integrale e amido. “La microbiologia del suolo è responsabile del 90% della mineralizzazione, un processo essenziale per la nutrizione delle piante e l’ottimizzazione della fotosintesi”, aggiunge Brignoli.

    Isola di fertilità_ compost

    Questa nuova direzione riflette lo spirito pionieristico di Maso Martis, ereditato dal fondatore Antonio Stelzer, che ha sempre creduto in una viticoltura rispettosa dell’ambiente. “Nostro padre ci ha insegnato a prenderci cura dei vigneti come della nostra casa – racconta Maddalena Stelzer –. La sua visione biologica è alla base del nostro lavoro e oggi vogliamo proseguire su questa strada, innovando e sperimentando nuove tecniche sostenibili.”

    Di fronte alle sfide del cambiamento climatico, Maso Martis conferma il proprio impegno nella viticoltura biologica e nella ricerca di metodi naturali per preservare la biodiversità. “Ogni bottiglia deve raccontare la storia dell’annata e del terroir – conclude Alessandra Stelzer –. Per questo la nostra sperimentazione coinvolge non solo la vigna, ma anche il lavoro di squadra tra viticoltori ed enologi: un progetto collettivo che guarda al futuro con consapevolezza e responsabilità.”

    A Proposito di Maso Martis

    Fondata nel 1990 da Antonio Stelzer e Roberta Giuriali, Maso Martis è oggi una delle realtà più premiate della spumantistica nazionale. Situata a Martignano, ai piedi del Monte Calisio, la cantina si distingue per la produzione di spumanti Metodo Classico, realizzati esclusivamente con uve provenienti dai 12 ettari di vigneto di proprietà, condotti secondo i principi dell’agricoltura biologica.

    Fin dall’inizio, l’azienda ha scelto di dedicarsi quasi esclusivamente alla spumantizzazione con Metodo Classico, in un’epoca in cui questa tipologia non aveva ancora raggiunto il prestigio che oggi vanta sotto il marchio Trentodoc. Oggi, la produzione si attesta intorno alle 120mila bottiglie all’anno, con il 95% della distribuzione concentrata in Italia e una presenza consolidata anche nei mercati esteri, tra cui Europa, Giappone e Stati Uniti.

    Alla guida dell’azienda, Antonio Stelzer e Roberta Giuriali sono oggi affiancati dalle figlie Alessandra e Maddalena, che contribuiscono con nuova energia e prospettive all’evoluzione della cantina. L’attenzione alla qualità inizia in vigna, dove ogni intervento è mirato a rispettare le peculiarità del territorio e dell’annata. Il terreno montano, coltivato fin dalla fine dell’Ottocento, beneficia di un’ottima esposizione e della costante ventilazione alpina, elementi che contribuiscono alla creazione di spumanti di grande finezza ed eleganza.

    Il lavoro quotidiano è supportato da un team di esperti: Daniele Tomasi e Daniel Fedrizzi seguono la vigna, mentre in cantina operano Matteo Ferrari ed Edoardo Tamanini, garantendo che ogni bottiglia esprima al meglio il carattere del terroir.

    ph Alice Russolo LEGGI TUTTO

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    Jamin UnderWaterWines premiata agli HTSI Award del Sole 24 Ore

    Jamin UnderWaterWines, realtà pioniera nell’affinamento subacqueo di vini e distillati, si è aggiudicata il titolo di Miglior Start-Up dell’Innovazione agli HTSI Award del Sole 24 Ore. Il prestigioso riconoscimento celebra le realtà che, grazie a innovazione, creatività e visione strategica, stanno trasformando il settore del lusso, puntando su sostenibilità, artigianalità, tecnologia e nuove esperienze.

    La cerimonia si è svolta a Milano giovedì 20 aprile, con la direzione di Nicoletta Polla-Mattiot, alla guida di HTSI, affiancata da una giuria di esperti nei settori dell’economia, del digitale e del lusso. Tra i membri della commissione, Stefania Lazzaroni, Karen Nahum, Federico Silvestri e Fabio Tamburini, direttore de Il Sole 24 Ore, che ha sottolineato l’importanza del premio in occasione dei dieci anni di HTSI:“Chiudiamo in bellezza il primo decennio di HTSI premiando le start-up più promettenti.”

    Nel presentare il riconoscimento, Federico Silvestri, direttore generale Media & Business del Gruppo 24 Ore, ha evidenziato l’unicità del progetto Jamin:“Questa realtà ha introdotto un’innovazione rivoluzionaria nel mondo del vino, affinando i vini sott’acqua e combinando rigorose analisi scientifiche per offrire un’esperienza enologica senza precedenti.”

    A ribadire il valore del progetto è stata anche Stefania Lazzaroni, CEO di Fondazione Altagamma:“L’innovazione non è solo progresso, è visione. Jamin UnderWaterWines ha sfidato le convenzioni per reinventare l’affinamento enologico sott’acqua, un processo che non solo rispetta l’ambiente, ma esalta anche le caratteristiche organolettiche dei vini. Per questo abbiamo deciso di premiarla come Miglior Start-Up dell’Innovazione.”

    Il premio è stato consegnato a Emanuele Kottakhs, fondatore di Jamin, e alla presidente Cristina Iacoucci. Nel riceverlo, Kottakhs ha ricordato il legame speciale tra l’azienda e il magazine HTSI:“Quando abbiamo parlato per la prima volta di questa tecnologia, il primo giornale a scriverne è stato proprio How To Spend It. Ricevere oggi questo riconoscimento è un’emozione unica.”

    Fondata nel 2015, Jamin UnderWaterWines è nata da un’intuizione pionieristica, sperimentando l’affinamento subacqueo nell’Area Marina Protetta di Portofino. Oggi conta 385 soci, tra cui numerosi produttori vinicoli, e gestisce cantine subacquee in tutta Italia, dalla Sicilia al Lago di Como, passando per Portofino, Bellagio e Ischia. L’azienda è diventata il punto di riferimento globale nello sviluppo di tecniche e protocolli dedicati a questo metodo di affinamento.

    Dopo il premio Miglior PMI Regione Liguria Smart Cup Plus nel 2023 e il Premio dell’Innovazione al Merano Wine Festival nel 2024, questo nuovo riconoscimento agli HTSI Award conferma il ruolo di Jamin nella scena enologica internazionale. Un successo che dimostra come sostenibilità e innovazione siano ormai elementi chiave, non solo nel settore vinicolo, ma nell’intero mondo del lusso.

    Grazie alla continua ricerca e alla collaborazione con dipartimenti universitari di prestigio, tra cui il DAGRI di Firenze, Jamin ha già sviluppato oltre 360 prodotti, aprendo nuove prospettive di mercato e creando esperienze di degustazione d’eccellenza. Con questo premio, l’azienda rafforza ulteriormente la propria posizione di leader nell’affinamento subacqueo, tracciando il futuro del luxury wine. LEGGI TUTTO