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    Nuovo corso per il Consorzio Tutela Vini Collio: Luca Raccaro alla presidenza

    L’Assemblea dei Soci del Consorzio Tutela Vini Collio, riunitasi il 28 marzo con la partecipazione del 73% della rappresentanza sociale, ha rinnovato il Consiglio di Amministrazione, eleggendo tredici membri e approvando i bilanci consuntivo 2024 e preventivo 2025.

    Il nuovo CDA, insediatosi ufficialmente il 1° aprile, ha designato alla presidenza Luca Raccaro, affiancato dai vicepresidenti Karin Princic e Paolo Corso. Raccaro, viticoltore e titolare con il fratello dell’azienda di famiglia, è il più giovane presidente nella storia del Consorzio, portando una visione contemporanea alla guida della Denominazione.

    Paolo Corso – Karin Princic – Luca Raccaro

    “Sono onorato di questo incarico e riconoscente verso chi ha riposto fiducia in me – ha dichiarato Raccaro –. Il nostro impegno sarà volto a rafforzare l’unità della Denominazione, valorizzare la qualità delle produzioni e promuovere la sostenibilità. Un primo importante appuntamento sarà l’evento istituzionale di ottobre dedicato al Friulano, un’occasione per raccontare il nostro territorio attraverso una delle sue varietà più rappresentative.”

    A comporre il nuovo Consiglio di Amministrazione sono:

    Paolo Corso – Tenuta Borgo Conventi

    Riccardo Marcuzzi – Soc. Agr. Colsoreli

    Luca Raccaro – Raccaro Soc. Agricola

    David Buzzinelli – Carlo di Pradis

    Matteo Livon – Livon S.S.

    Alessandro Pascolo – Vini Pascolo

    Fabjan Korsic – Korsic Wines S.a.S.S.

    Saša Radikon – Radikon S.S.

    Matej Figelj – Soc. Agr. Fiegl

    Karin Princic – Colle Duga

    Jannis Paraschos – Soc. Agr. Paraschos

    Michele Tomba – Bolzicco Fausta

    Tamara Podversic – Podversic Damijan S.a.s.

    Il nuovo Consiglio di Amministrazione

    L’Assemblea ha inoltre approvato all’unanimità il Bilancio consuntivo Erga Omnes 2024, il Bilancio preventivo 2025 e il rinnovo dell’incarico al Sindaco Unico, Alessandro Caprara.

    Nel passaggio di testimone, il presidente uscente David Buzzinelli ha espresso soddisfazione per i risultati ottenuti: “Abbiamo portato avanti progetti di grande rilievo, tra cui l’inserimento a Disciplinare dei vini ottenuti con macerazione e l’avvio del percorso per un nuovo vino prodotto esclusivamente da varietà tradizionali. Sul fronte della visibilità, la campagna promozionale ha consolidato la presenza del Collio sui mercati, mentre il 60° anniversario ha rafforzato il legame con il territorio.” Il Bilancio 2024 ha destinato quasi il 60% dei costi alla promozione, con un significativo aumento degli investimenti per la valorizzazione della Denominazione.

    Luca Raccaro

    Anche la direttrice del Consorzio, Lavinia Zamaro, ha sottolineato l’importanza dell’ultimo anno: “Il 2024 è stato un periodo di forte crescita, grazie alle celebrazioni del 60° anniversario e alle attività promozionali svolte a livello internazionale, dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna. L’intenso lavoro di incoming con operatori e stampa ha rafforzato l’identità del Collio e proiettato la nostra eccellenza verso il futuro.”

    Il Consorzio Collio in numeri

    Fondato nel 1964, il Consorzio Tutela Vini Collio rappresenta circa 270 produttori e tutela 1.300 ettari di vigneti DOC, distribuiti tra i comuni di Capriva del Friuli, Cormòns, Dolegna del Collio, Farra d’Isonzo, Gorizia, Mossa, San Floriano del Collio e San Lorenzo Isontino. Il territorio è noto per la produzione di vini bianchi di alta qualità, espressione autentica di vitigni autoctoni come Ribolla Gialla, Friulano e Picolit, oltre a varietà internazionali. Il Collio Bianco, assemblaggio libero di tutte le uve ammesse a disciplinare, rappresenta l’essenza della Denominazione.

    Il Consorzio è attivo nella promozione internazionale, con una presenza consolidata in Europa, Stati Uniti e Asia, e nella sostenibilità ambientale, attraverso progetti di ricerca, tracciabilità e tutela della biodiversità. Dal 2021 è operatore associato per la certificazione SQNPI e partecipa alle principali fiere del settore, sostenendo la crescita e la riconoscibilità del Collio nel panorama enologico mondiale. LEGGI TUTTO

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    Bilancio positivo per il primo anno del Gruppo Marilisa Allegrini

    A un anno dalla sua fondazione, il Gruppo Marilisa Allegrini traccia un primo bilancio più che positivo. Il consolidato registra un fatturato di 10,5 milioni di euro, in linea con le previsioni, confermando la solidità del modello di business e la capacità di adattamento alle dinamiche di un settore in continua evoluzione.

    “Il nostro risultato dei primi nove mesi non era affatto scontato, considerando le turbolenze del mercato e le molte variabili esterne che influenzano il comparto. Avviare un progetto imprenditoriale in un contesto simile è stata una sfida impegnativa, ma questi numeri dimostrano che la strada intrapresa è quella giusta. Sono orgogliosa delle nostre aziende e della fiducia che continuiamo a conquistare sia in Italia che all’estero. Dopo quarant’anni di viaggi e lavoro, vedere le mie figlie Carlotta e Caterina seguire il mio stesso percorso è una grande soddisfazione” – afferma Marilisa Allegrini, Cavaliere del Lavoro e Presidente del Gruppo.

    L’export si conferma un pilastro strategico, rappresentando il 70% del fatturato delle tre aziende di proprietà della famiglia Mastella Allegrini – Villa Della Torre a Fumane, Poggio Al Tesoro a Bolgheri e San Polo a Montalcino – con una presenza consolidata in mercati chiave come Stati Uniti, Svizzera, Germania, Regno Unito e Giappone.

    Un anno di iniziative e riconoscimenti

    Il 2024, anno di nascita del Gruppo, si è distinto per un’intensa attività, con eventi di rilievo sia in Veneto che in Toscana. A Bolgheri, Poggio Al Tesoro ha partecipato alla prestigiosa Cena sul Viale dei Cipressi e ha organizzato una verticale di cinque annate del Vermentino SoloSole. Sempre a settembre, Villa Della Torre ha ospitato il pranzo dei Presidenti delle Camere basse dei Paesi del G7 e del Parlamento europeo. Sul fronte dei riconoscimenti, il Gruppo ha ottenuto prestigiosi risultati, tra cui il sesto posto nella classifica di Gentleman di febbraio 2025 per il vino “Dedicato a Walter Bolgheri Superiore DOC 2020” della cantina Poggio al Tesoro.

    Giancarlo Mastella

    Accoglienza e vino: un binomio strategico

    Marilisa Allegrini sottolinea il ruolo fondamentale dell’ospitalità nel percorso di crescita del Gruppo: “Oltre ai numeri, il nostro obiettivo è creare sinergie tra vino e accoglienza. L’Italia possiede un patrimonio straordinario di territori, cultura e know-how produttivo, e investire nella valorizzazione di questi elementi è cruciale per mantenere la nostra competitività a livello globale”.

    Marilisa Allegrini

    Investimenti nei giovani e crescita sostenibile

    Un altro fattore chiave del successo del primo anno è stato l’investimento nel capitale umano. Il Gruppo ha rafforzato la propria struttura con 16 nuove assunzioni, puntando su una squadra giovane con un’età media under 35. Questa scelta rispecchia la volontà di formare i professionisti del domani e di promuovere un ambiente di lavoro dinamico e innovativo.

    Obiettivi futuri: raddoppiare il fatturato e ampliare la produzione

    Le prospettive per i prossimi cinque anni sono ambiziose: il Gruppo punta a raddoppiare il fatturato, portando i ricavi delle tre cantine a 15 milioni di euro e incrementando il settore dell’ospitalità, che oggi rappresenta il 5% del fatturato, fino a 5 milioni di euro. Un ulteriore driver di crescita sarà l’aumento della produzione di Villa Della Torre, che porterà il Gruppo a raggiungere il milione di bottiglie.

    I nuovi progetti: il Brolo di Villa Della Torre e Peaks&Valleys

    Villa Della Torre si evolve con una produzione che valorizza il proprio Brolo, dieci ettari di vigneto racchiusi da antiche mura, con vini che rappresentano un’evoluzione consapevole dello stile classico della Valpolicella. Il Valpolicella Classico Superiore 2021 e l’Amarone della Valpolicella Classico 2020 ne sono esempi emblematici, con un’identità sempre più definita e orientata alla precisione espressiva.

    Parallelamente, il Gruppo ha lanciato il progetto Peaks&Valleys, dedicato alla valorizzazione dei territori vitivinicoli veronesi – Valpolicella, Soave e Lugana – attraverso una selezione mirata di vigneti e terroir. Il progetto prevede il lancio di quattro referenze: Valpolicella Classico Monte Lencisa DOC 2024, Lugana Selva del Vescovo DOC 2024, Soave Classico Castelcerino DOC 2024 e Soave Classico Fittà DOC 2024.

    Un’identità visiva distintiva

    I nuovi progetti sono accompagnati da un’identità visiva curata dall’agenzia NSG | Strategic Branding Communication Wine Design. Le etichette di Villa Della Torre richiamano elementi architettonici rinascimentali, mentre il logo di Peaks&Valleys rappresenta il profilo geografico di Verona. Ogni etichetta, firmata da Marilisa Allegrini, racchiude informazioni sui vigneti e sulle caratteristiche uniche dei territori di origine.

    Con un primo anno solido alle spalle e progetti ambiziosi per il futuro, il Gruppo Marilisa Allegrini si conferma una realtà dinamica e in crescita, capace di coniugare tradizione e visione strategica per affermarsi sempre più nel panorama enologico internazionale. LEGGI TUTTO

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    Vinitaly 2025: una vetrina internazionale tra business, tendenze e nuovi consumatori

    La 57^ edizione di Vinitaly, in programma a Veronafiere dal 6 al 9 aprile 2025, si conferma il punto di riferimento per il settore vitivinicolo italiano con circa 4.000 aziende partecipanti e un quartiere espositivo al completo. L’evento accoglierà operatori da 140 paesi, consolidando il suo ruolo di baricentro del vino italiano a livello internazionale. Tra gli obiettivi principali, emergono la promozione, l’internazionalizzazione e l’evoluzione del settore, con un focus su nuove tendenze e strategie per affrontare un mercato in continua trasformazione.

    presentazione della 57^ edizione di Vinitaly

    L’internazionalizzazione rimane un pilastro fondamentale della manifestazione, con un piano di incoming che coinvolge 1.200 top buyer da 71 Paesi, sei in più rispetto all’anno scorso, e delegazioni importanti da Stati Uniti, Canada, Cina, Regno Unito, Brasile, India e Corea del Sud. “Vinitaly rappresenta l’aggregatore naturale del vino italiano sui principali mercati target”, ha dichiarato il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, sottolineando l’importanza delle collaborazioni con istituzioni e operatori per rafforzare la competitività del settore.

    Tra le novità dell’edizione 2025 spiccano i focus sui vini NoLo (low e no alcohol), l’approfondimento sui RAW Wine e la nuova area dedicata all’enoturismo con il debutto di “Vinitaly Tourism”. L’evento, inoltre, si conferma un incubatore di tendenze, monitorando i cambiamenti nei consumi e le nuove abitudini dei consumatori.

    I giovani e il vino: un rapporto in evoluzione

    Un’importante ricerca dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly, presentata in occasione della conferenza stampa di lancio della 57^ edizione del Salone internazionale del vino e dei distillati, ribalta i luoghi comuni sul consumo di vino. Se da un lato si registra un calo generalizzato nei consumi, sono gli under 44 a rappresentare la fascia più dinamica, in Italia come negli Stati Uniti. Millennials e GenZ, lontani dall’immagine di consumatori disinteressati, considerano il vino uno status symbol e sono disposti a investire in etichette premium, seppur senza un forte legame con i brand tradizionali.

    Secondo l’analisi, negli Stati Uniti il 31% del valore complessivo delle vendite di vino è generato dai prodotti ultra premium, con il 60% degli acquisti effettuato da consumatori under 44. In Italia, il segmento di alta gamma è meno sviluppato (10% del mercato), ma anche qui i giovani giocano un ruolo chiave. Inoltre, il 56% dei giovanissimi italiani vede il vino come un “fashion statement”, il doppio rispetto ai Boomer. La socialità rimane un aspetto centrale: negli USA, 7 giovani su 10 hanno aumentato il consumo proprio per una maggiore socializzazione.

    Un altro mito sfatato riguarda la frequenza e la quantità di consumo. Contrariamente all’idea che i giovani bevano meno, il tasso di consumo abituale è simile tra le diverse generazioni, con una tendenza diffusa a bere 2-3 volte al mese. In entrambi i paesi, gli under 44 dimostrano una maggiore propensione ad aumentare il consumo rispetto agli over 44, tra i quali si osserva una flessione più marcata.

    Infine, la tendenza “sober curious”, che promuove periodi di astinenza dal consumo di alcol, è più diffusa tra i giovani, con il 60% della GenZ americana e il 46% di quella italiana disposta a sperimentare momenti “dry”, mentre tra i Boomer la percentuale si riduce sensibilmente.

    ph Ennevi foto LEGGI TUTTO

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    Viticoltura circolare: Maso Martis ridisegna il futuro del biologico

    All’inizio del 2025, Maso Martis ha dato il via a una nuova sperimentazione di viticoltura rigenerativa, segnando un ulteriore passo avanti nella sua filosofia produttiva orientata alla sostenibilità. La storica maison trentina, certificata biologica dal 2013, ha deciso di integrare i principi dell’agroecologia, ponendo al centro la salute del suolo, delle piante e dell’intero ecosistema. Un approccio che non solo migliora la resilienza della vigna, ma favorisce anche il riciclo e l’economia circolare, rafforzando la collaborazione con le aziende locali.

    Attualmente, la sperimentazione interessa otto filiari di chardonnay e pinot meunier, per un totale di circa 2.000 mq di vigneto. Il progetto, guidato da Maddalena Stelzer insieme alla sorella Alessandra, introduce tecniche innovative che prevedono l’utilizzo di scarti alimentari per la produzione di trattamenti biologici destinati al terreno e al fogliame. Un metodo che valorizza il rifiuto trasformandolo in risorsa, favorendo la simbiosi tra la microbiologia del suolo e la vite.

    preparazione idrolizzato di pesce

    Con il supporto tecnico di Mattia Brignoli di Fattoria Radis (Val Rendena), Maso Martis ha avviato un programma triennale con l’obiettivo di ridurre del 50% l’uso di trattamenti fitosanitari consentiti nell’agricoltura biologica entro il 2027.

    Cover crops in 2000 mq di vigneto e ammendante microbico con lettiera di bosco sale marino integrale e amido

    “Mi sono avvicinata alla viticoltura rigenerativa dopo aver seguito un corso di Eitfood Education – spiega Maddalena Stelzer – e oggi vogliamo integrare la microbiologia benefica nei nostri vigneti. Attraverso analisi approfondite del suolo, delle acque e della linfa fogliare, puntiamo a creare un ecosistema il più naturale possibile, utilizzando preparati biologici che attivano il microbiota e rafforzano il sistema immunitario della vite contro malattie fungine e altre patologie.”

    Cover crops in 2000 mq di vigneto e ammendante microbico con lettiera di bosco sale marino integrale e amido

    Oltre a migliorare la salute della vigna, il progetto punta a una gestione più efficiente delle risorse, con un risparmio stimato di circa 15.000 euro annui sui prodotti fitosanitari.

    Cover crops in 2000 mq di vigneto e ammendante microbico con lettiera di bosco sale marino integrale e amido

    Uno degli aspetti più innovativi della sperimentazione è l’impiego di idrolizzati di pesce come integratori per la vite, una tecnica ispirata ad antiche pratiche agricole dell’Impero Egizio e Romano. “Lo zucchero estrae i liquidi dagli scarti di pesce, avviando un processo di fermentazione di 6-8 mesi che trasforma questi materiali in un composto ricco di nutrienti essenziali – spiega Mattia Brignoli –. Gli elementi rilasciati, come azoto, fosforo, potassio e calcio, stimolano la crescita della vite e rafforzano il suo metabolismo.”

    Cover crops in 2000 mq di vigneto e ammendante microbico con lettiera di bosco sale marino integrale e amido

    A febbraio sono stati eseguiti i primi interventi di agroecologia, con ulteriori applicazioni previste nei mesi primaverili ed estivi. Tra le tecniche adottate, la semina di cover crops e l’uso di ammendanti microbici a base di lettiera di bosco, sale marino integrale e amido. “La microbiologia del suolo è responsabile del 90% della mineralizzazione, un processo essenziale per la nutrizione delle piante e l’ottimizzazione della fotosintesi”, aggiunge Brignoli.

    Isola di fertilità_ compost

    Questa nuova direzione riflette lo spirito pionieristico di Maso Martis, ereditato dal fondatore Antonio Stelzer, che ha sempre creduto in una viticoltura rispettosa dell’ambiente. “Nostro padre ci ha insegnato a prenderci cura dei vigneti come della nostra casa – racconta Maddalena Stelzer –. La sua visione biologica è alla base del nostro lavoro e oggi vogliamo proseguire su questa strada, innovando e sperimentando nuove tecniche sostenibili.”

    Di fronte alle sfide del cambiamento climatico, Maso Martis conferma il proprio impegno nella viticoltura biologica e nella ricerca di metodi naturali per preservare la biodiversità. “Ogni bottiglia deve raccontare la storia dell’annata e del terroir – conclude Alessandra Stelzer –. Per questo la nostra sperimentazione coinvolge non solo la vigna, ma anche il lavoro di squadra tra viticoltori ed enologi: un progetto collettivo che guarda al futuro con consapevolezza e responsabilità.”

    A Proposito di Maso Martis

    Fondata nel 1990 da Antonio Stelzer e Roberta Giuriali, Maso Martis è oggi una delle realtà più premiate della spumantistica nazionale. Situata a Martignano, ai piedi del Monte Calisio, la cantina si distingue per la produzione di spumanti Metodo Classico, realizzati esclusivamente con uve provenienti dai 12 ettari di vigneto di proprietà, condotti secondo i principi dell’agricoltura biologica.

    Fin dall’inizio, l’azienda ha scelto di dedicarsi quasi esclusivamente alla spumantizzazione con Metodo Classico, in un’epoca in cui questa tipologia non aveva ancora raggiunto il prestigio che oggi vanta sotto il marchio Trentodoc. Oggi, la produzione si attesta intorno alle 120mila bottiglie all’anno, con il 95% della distribuzione concentrata in Italia e una presenza consolidata anche nei mercati esteri, tra cui Europa, Giappone e Stati Uniti.

    Alla guida dell’azienda, Antonio Stelzer e Roberta Giuriali sono oggi affiancati dalle figlie Alessandra e Maddalena, che contribuiscono con nuova energia e prospettive all’evoluzione della cantina. L’attenzione alla qualità inizia in vigna, dove ogni intervento è mirato a rispettare le peculiarità del territorio e dell’annata. Il terreno montano, coltivato fin dalla fine dell’Ottocento, beneficia di un’ottima esposizione e della costante ventilazione alpina, elementi che contribuiscono alla creazione di spumanti di grande finezza ed eleganza.

    Il lavoro quotidiano è supportato da un team di esperti: Daniele Tomasi e Daniel Fedrizzi seguono la vigna, mentre in cantina operano Matteo Ferrari ed Edoardo Tamanini, garantendo che ogni bottiglia esprima al meglio il carattere del terroir.

    ph Alice Russolo LEGGI TUTTO

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    Jamin UnderWaterWines premiata agli HTSI Award del Sole 24 Ore

    Jamin UnderWaterWines, realtà pioniera nell’affinamento subacqueo di vini e distillati, si è aggiudicata il titolo di Miglior Start-Up dell’Innovazione agli HTSI Award del Sole 24 Ore. Il prestigioso riconoscimento celebra le realtà che, grazie a innovazione, creatività e visione strategica, stanno trasformando il settore del lusso, puntando su sostenibilità, artigianalità, tecnologia e nuove esperienze.

    La cerimonia si è svolta a Milano giovedì 20 aprile, con la direzione di Nicoletta Polla-Mattiot, alla guida di HTSI, affiancata da una giuria di esperti nei settori dell’economia, del digitale e del lusso. Tra i membri della commissione, Stefania Lazzaroni, Karen Nahum, Federico Silvestri e Fabio Tamburini, direttore de Il Sole 24 Ore, che ha sottolineato l’importanza del premio in occasione dei dieci anni di HTSI:“Chiudiamo in bellezza il primo decennio di HTSI premiando le start-up più promettenti.”

    Nel presentare il riconoscimento, Federico Silvestri, direttore generale Media & Business del Gruppo 24 Ore, ha evidenziato l’unicità del progetto Jamin:“Questa realtà ha introdotto un’innovazione rivoluzionaria nel mondo del vino, affinando i vini sott’acqua e combinando rigorose analisi scientifiche per offrire un’esperienza enologica senza precedenti.”

    A ribadire il valore del progetto è stata anche Stefania Lazzaroni, CEO di Fondazione Altagamma:“L’innovazione non è solo progresso, è visione. Jamin UnderWaterWines ha sfidato le convenzioni per reinventare l’affinamento enologico sott’acqua, un processo che non solo rispetta l’ambiente, ma esalta anche le caratteristiche organolettiche dei vini. Per questo abbiamo deciso di premiarla come Miglior Start-Up dell’Innovazione.”

    Il premio è stato consegnato a Emanuele Kottakhs, fondatore di Jamin, e alla presidente Cristina Iacoucci. Nel riceverlo, Kottakhs ha ricordato il legame speciale tra l’azienda e il magazine HTSI:“Quando abbiamo parlato per la prima volta di questa tecnologia, il primo giornale a scriverne è stato proprio How To Spend It. Ricevere oggi questo riconoscimento è un’emozione unica.”

    Fondata nel 2015, Jamin UnderWaterWines è nata da un’intuizione pionieristica, sperimentando l’affinamento subacqueo nell’Area Marina Protetta di Portofino. Oggi conta 385 soci, tra cui numerosi produttori vinicoli, e gestisce cantine subacquee in tutta Italia, dalla Sicilia al Lago di Como, passando per Portofino, Bellagio e Ischia. L’azienda è diventata il punto di riferimento globale nello sviluppo di tecniche e protocolli dedicati a questo metodo di affinamento.

    Dopo il premio Miglior PMI Regione Liguria Smart Cup Plus nel 2023 e il Premio dell’Innovazione al Merano Wine Festival nel 2024, questo nuovo riconoscimento agli HTSI Award conferma il ruolo di Jamin nella scena enologica internazionale. Un successo che dimostra come sostenibilità e innovazione siano ormai elementi chiave, non solo nel settore vinicolo, ma nell’intero mondo del lusso.

    Grazie alla continua ricerca e alla collaborazione con dipartimenti universitari di prestigio, tra cui il DAGRI di Firenze, Jamin ha già sviluppato oltre 360 prodotti, aprendo nuove prospettive di mercato e creando esperienze di degustazione d’eccellenza. Con questo premio, l’azienda rafforza ulteriormente la propria posizione di leader nell’affinamento subacqueo, tracciando il futuro del luxury wine. LEGGI TUTTO

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    Il mosaico enologico de L’Altra Toscana

    Palcoscenico internazionale per la quarta edizione de L’Altra Toscana, all’interno della quale giornalisti, enotecari, ristoratori, buyer e opinion leader si sono riuniti per scoprire le Denominazioni meno note ma ricche di innovazione. Francesco Mazzei, a capo dell’Associazione L’Altra Toscana e presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, ha commentato con entusiasmo:

    “Siamo soddisfatti del riscontro ottenuto, a conferma dell’interesse crescente verso proposte enologiche che sanno rispondere a un mercato in costante evoluzione.”

    L’evento ha dato voce a tredici DOP e IGP, tra cui Maremma Toscana, Montecucco e Montecucco Sangiovese, Cortona, Chianti Rufina, Terre di Casole, Suvereto, Val di Cornia e Rosso della Val di Cornia, Carmignano, Barco Reale di Carmignano e Vin Santo di Carmignano e IGT Toscana che, insieme, rappresentano circa il 40% dell’intera produzione toscana. Dalla freschezza dei bianchi, ottenuti sia da vitigni autoctoni come il Vermentino sia da varietà internazionali, ai rossi e rosati a base di Sangiovese e ai blend arricchiti da altre varietà, ogni proposta racconta una storia di territorio e innovazione.

    “Per quanto riguarda gli assaggi, ci sono state alcune conferme, come il Syrah di Cortona, e qualche parziale delusione, in particolare nei bianchi della Maremma Toscana, mediamente buoni ma senza particolari spunti di originalità. In positivo, mi ha sorpreso il Ciliegiolo Maremma Toscana Doc, che ha saputo emergere incarnando la richiesta attuale di vini più snelli, di grande bevibilità e freschezza, rispondendo in modo impeccabile alle nuove esigenze del mercato.

    Tradizionalmente impiegato per tagli in blend a base di Sangiovese, il Ciliegiolo oggi si distingue per la sua identità forte e versatile. Su un totale di 1.200 ettari coltivati in Italia, 550 sono in Toscana, con 310 concentrati nella Maremma (provincia di Grosseto). In questa realtà, il Ciliegiolo, seppur rappresentando ancora meno dell’1% dei vigneti toscani, è il quarto vino per ettolitri imbottigliati: si contano infatti circa 400mila bottiglie prodotte all’interno della denominazione Doc Maremma Toscana, su un totale di 7 milioni.

    L’Altra Toscana si conferma come una vetrina di eccellenza e diversità, capace di valorizzare territori e produzioni che, pur essendo spesso poco conosciuti, offrono spunti innovativi e autentici. Con la prossima edizione già programmata per febbraio 2026, il percorso di valorizzazione e comunicazione intrapreso dagli organizzatori continua, mantenendo alta l’attenzione su una Toscana del vino in continua evoluzione.

    In copertina Francesco Mazzei LEGGI TUTTO

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    Lake Garda Wines: L’unione dei Consorzi per l’eccellenza enologica del Lago di Garda

    Lake Garda Wines nasce dalla collaborazione strategica tra i consorzi di Bardolino, Custoza, Garda, Lugana e Valtènesi, con l’obiettivo di promuovere, sotto un’unica immagine coordinata, i vini e il territorio che si estende intorno al Lago di Garda. Questo progetto sfrutta il microclima unico, la biodiversità e secoli di tradizione vitivinicola dell’area per valorizzare un patrimonio enologico di eccellenza e raccontarne la storia, mettendo in luce l’identità locale e le peculiarità di ogni Denominazione.

    I vari presidenti dei consorzi evidenziano come questa sinergia rappresenti un’opportunità per rafforzare la visibilità internazionale dei vini della zona. Fabio dei Micheli (Consorzio Bardolino DOC) sottolinea l’importanza di unire le forze per comunicare non solo la qualità dei vini, ma anche l’essenza del territorio, definendolo un modello di eccellenza riconosciuto globalmente. Anche Roberta Bricolo (Consorzio Tutela Vino Custoza DOC) evidenzia come l’alleanza tra i cinque consorzi permetta di affrontare con determinazione le sfide del mercato globale, ottimizzando risorse e valorizzando l’autenticità del territorio.

    Paolo Fiorini (Consorzio Garda DOC) insiste sull’importanza del progetto per rafforzare la presenza del Lago di Garda sui mercati esteri, in particolare in Francia, promuovendo non solo i vini, ma anche il ricco patrimonio culturale e paesaggistico che contraddistingue la zona. Fabio Zenato (Consorzio Lugana DOC) ribadisce l’importanza di unire le forze per narrare la storia e le tradizioni vinicole locali, puntando a consolidare l’identità di ciascuna Denominazione attraverso una visione comune che abbraccia sostenibilità e innovazione. Infine, Paolo Pasini (Consorzio Valtènesi) sottolinea come il Lago di Garda rappresenti il tratto distintivo nel DNA dei vini dell’area, e come la cooperazione tra le diverse realtà sia il modo migliore per far conoscere al mondo la bellezza e l’unicità del territorio.

    L’iniziativa è un esempio virtuoso di cooperazione enogastronomica, che consente di affrontare in modo più incisivo le sfide di un mercato globale sempre più esigente, mantenendo intatte le specificità e le eccellenze di ogni Denominazione.

    Lake Garda Wines sarà protagonista a Wine Paris 2025, durante Vinexpo, dal 10 al 12 febbraio a Parigi. In questa occasione, i presidenti dei consorzi presenteranno il progetto insieme a una selezione delle etichette più rappresentative e a circa trenta aziende, offrendo a stampa e operatori del settore l’opportunità di scoprire la varietà e la qualità dei vini di questa straordinaria area. L’appuntamento è fissato per il 10 febbraio alle 14:30 al Padiglione 6, Stand C 158, dove verrà celebrato il patrimonio enologico e culturale del territorio gardesano.

    Consorzio Vini Bardolino Doc

    Il Bardolino DOC è una denominazione vinicola che si estende lungo la sponda orientale del Lago di Garda, in Veneto, caratterizzata da una straordinaria varietà climatica e paesaggistica. La zona produce vini di eccellenza come il Chiaretto di Bardolino, il Bardolino e il Bardolino Sottozone, tutti espressioni del vitigno autoctono Corvina Veronese. La produzione, che coinvolge 16 comuni , vanta una tradizione vitivinicola che affonda le radici nell’epoca romana, con una significativa evoluzione nel XX secolo. Il Consorzio di tutela, attivo dal 1969, promuove e tutela la qualità e l’identità del Bardolino, anche attraverso un’offerta enoturistica che valorizza il paesaggio e la cultura locale.

    Consorzio Tutela Vino Custoza Doc

    Custoza, situata tra Verona e il Lago di Garda, è una terra ricca di storia, cultura e tradizione. Il Custoza è un vino bianco contemporaneo ed elegante, ottenuto da un blend di uve autoctone, quali principalmente Garganega, Bianca Fernanda e Trebbianello. Connotato dalla freschezza nella versione d’annata, si distingue per la sua longevità e complessità nelle versioni Superiore e Riserva. Per tutelare questo vino, la Denominazione è stata fondata nell’anno 1971, mentre il Consorzio di Tutela è nato nel 1972. Il territorio di produzione si estende in nove comuni tra la città e il lago, e ospita numerosi itinerari storici e naturalistici: ideale per il turismo enogastronomico, offre esperienze indimenticabili tra vigneti e tradizioni locali.

    Consorzio Garda Doc

    Il Consorzio Garda DOC promuove e tutela i vini provenienti da un territorio unico per clima, geografia e tradizione. Nata nel 1996, con lo scopo di valorizzare i vini varietali prodotti nelle 10 storiche zone di produzione dell’area gardesana, la DOC Garda valorizza un patrimonio vitivinicolo che affonda le radici nell’antichità, con una viticoltura che si sviluppa su suoli di agglomerati morenici e un clima temperato favorevole alla qualità. Oltre ai vini varietali, dal 2016 la denominazione ha incluso anche spumanti, rispondendo alle nuove tendenze del mercato. Il Consorzio, che rappresenta 250 produttori e 2.800 ettari vitati, punta a consolidare la reputazione del Garda come zona vitivinicola d’eccellenza, anche tramite eventi come “Garda Wine Stories”. La sua missione è rafforzare il legame tra il vino e il territorio, valorizzando la biodiversità e promuovendo ricerca scientifica per migliorare la qualità e sostenibilità della produzione.

    Consorzio Lugana Doc

    Il Lugana DOC nasce tra le colline che circondano il Lago di Garda, dove il terreno argilloso e il clima mite favoriscono la coltivazione della Turbiana, uva autoctona che dà vita a vini freschi, eleganti e longevi. La denominazione, riconosciuta nel 1967 e regolamentata dal Consorzio dal 1990, copre oggi 2.600 ettari con 214 produttori, esportando oltre il 60% della sua produzione in 65 paesi. Il Lugana si distingue per la sua varietà di espressioni, che spaziano da fresche e giovani versioni a complesse riserve. Il Consorzio promuove anche pratiche di sostenibilità e un crescente turismo enologico, con esperienze immersive nelle cantine e percorsi enoturistici certificati. Il territorio del Lugana, ricco di storia e bellezza, è una destinazione ideale per gli appassionati di vino, cultura e benessere.

    Consorzio Valtènesi

    La Valtènesi, territorio della riviera bresciana del Lago di Garda, è conosciuta per i suoi vini legger e succosi. Rivolta al sorgere del sole, la Valtènesi è notti fresche, brezze leggere e mattinate soleggiate. Il clima dolce e l’influenza del lago creano un ambiente ideale per la viticoltura, dove la tradizione storica e il metodo di vinificazione, codificato dal Senator Pompeo Molmenti nel 1897, si intrecciano con l’innovazione. Il Terroir è caratterizzato da aziende familiari, che tramandano di generazione in generazione l’arte della viticoltura di alta qualità legata a vitigni autoctoni di rara delicatezza. Il Consorzio Valtènesi tutela i rosé, i rossi, gli spumanti e i bianchi della denominazione Valtènesi – Riviera del Garda Classico, il Bianco San Martino della Battaglia Doc e tutte le espressioni dell’IGT Benaco Bresciano. Le dolci colline della.  Valtènesi sono ricche di bellezza e cultura, come testimoniato dai grandi poeti che ne hanno celebrato il fascino, creando un’esperienza unica di “dolce vita” che si riflette nei suoi vini

    Foto conferenza stampa Milano Lake Garda Wines_Ph Stefano Campana LEGGI TUTTO

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    VinNatur Tasting compie vent’anni

    Compie vent’anni VinNatur Tasting, appuntamento di riferimento per gli amanti del vino naturale e i professionisti del settore, che si terrà da sabato 5 a lunedì 7 aprile allo showroom Margraf di Gambellara (Vicenza). La manifestazione, organizzata annualmente dall’Associazione VinNatur, accoglierà quest’anno 180 vignaioli dall’Italia e da diversi Paesi europei, pronti a raccontarsi con assaggi e incontri dedicati al bere naturale. ​

    Tra le novità dell’edizione 2025 la possibilità per i visitatori di comperare direttamente le etichette in degustazione e di usufruire di carrelli per gli acquisti, disponibili all’ingresso per garantire la comodità della visita. Verrà inoltre rinnovata la tasting room, lo spazio dedicato a giornalisti e importatori, allestita per offrire un’esperienza di degustazione ottimale in un ambiente tranquillo e riservato. L’area food offrirà una selezione di prodotti di qualità di piccole realtà italiane, per esplorare la cultura gastronomica del Belpaese e supportare artigiani locali. ​

    L’Associazione ha di recente festeggiato un altro traguardo significativo: il successo del primo evento oltreoceano, precisamente a New York, che ha visto la presenza di oltre 500 tra importatori, giornalisti e professionisti del settore. “La manifestazione americana è stata per noi la realizzazione di un sogno – dichiara Angiolino Maule, Presidente e fondatore di VinNatur –. Le complessità logistiche sono state significative ma la soddisfazione di dialogare con un pubblico tanto competente quanto curioso ha ripagato ogni sforzo. Il successo delle tre masterclass, già sold out con una settimana di anticipo, dimostra sempre più il crescente interesse per il nostro approccio sostenibile alla viticoltura e l’apprezzamento del vino naturale in un contesto internazionale come New York”.​​Ora l’attenzione torna in Italia: “Dopo l’entusiasmo raccolto a New York siamo felici di tornare a casa – conclude Maule –, pronti ad accogliere tra qualche mese appassionati e addetti ai lavori per celebrare il vino secondo natura e rinsaldare il profondo legame con il territorio”.

    I biglietti per VinNatur Tasting 2025 saranno disponibili sulla piattaforma Eventbrite a partire dal 1° febbraio al costo di 30 euro per l’ingresso giornaliero e di 50 euro per i due giorni, comprensivo di calice da degustazione, mappa dei produttori e catalogo dell’evento. L’intero ricavato sarà destinato a finanziare progetti di ricerca e formazione di VinNatur, oltre che a supportare iniziative benefiche.

    VinNatur Tasting in breve​Quando: sabato 5, domenica 6 e lunedì 7 aprile 2025​Dove: Show-room Margraf | Via Torri di Confine – Gambellara (Vicenza)​Orario di apertura al pubblico: dalle 10 alle 18​Ingresso: 30,00 euro giornaliero (50,00 euro per due giorni) comprensivo di calice per degustazioni, mappa dei produttori e catalogo dell’evento. Ticket acquistabili in loco, all’ingresso della manifestazione (in contanti, carta di credito o bancomat) oppure online su Eventbrite. I minorenni non pagano l’ingresso e non possono effettuare degustazioni, sono ammessi animali di piccola taglia​Info utili per chi arriva in treno:​– Sarà attivo il servizio gratuito di bus navetta da e per la stazione ferroviaria di San Bonifacio​- Al ritorno consigliamo di recarsi all’ingresso della manifestazione 30 minuti prima della partenza del treno​Info utili per chi arriva in auto:​All’uscita del casello di Montebello Vicentino (autostrada A4 Milano-Venezia) svoltare subito a destra in direzione Verona. Lo show-room Margraf si trova sulla destra dopo 1,2 km lungo la SR11. Ampio parcheggio antistante e comodamente raggiungibile​Sito: http://www.vinnatur.org/evento/tasting-2025/

    Angiolino Maule

    VinNatur nasce nel 2006 con l’obiettivo di unire i piccoli produttori di vino naturale, provenienti da Italia ed Europa, in un’associazione che permetta loro di promuovere i propri prodotti: vini frutto di un’agricoltura sana che esclude l’uso di pesticidi, diserbanti e concimi chimici, privilegiando pratiche naturali. Al tempo stesso l’Associazione si propone di favorire lo sviluppo delle competenze specifiche in ambito viticolo ed enologico naturale. Nel corso degli anni il numero dei produttori aderenti cresce notevolmente, raggiungendo le attuali 300 aziende provenienti da dodici diverse nazioni. LEGGI TUTTO