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    Un 2024 ricco di appuntamenti enogastronomici in Alto Adige

    Mario Soldati, raccontando su Vino al Vino del suo viaggio in Alto Adige, così scrive: “Qui tutti amano il vino, si intendono di vino, parlano di vino”, era il 1970. Più di cinquant’anni dopo, questa acuta osservazione dell’ecclettico scrittore piemontese è ancora di straordinaria attualità. Quel “tutti” indicato da Soldati, in Alto Adige, ha dato origine a un sistema che ha messo insieme persone, competenze e passione. Parlare di vino in Alto Adige, rimanendo nell’analisi dell’assunto soldatiano, ha significato creare una struttura per la comunicazione del territorio davvero potente, l’idea che sta alla base del progetto di comunicazione non è la mera vendita di un prodotto, ma un meticoloso e sincero racconto per affascinare e sedurre l’enoturista. In questo senso è già possibile pregustare un ricco calendario di eventi enogastronomici che, nel corso del 2024, riuniranno appassionati e intenditori, tra cui: 

    GewürzTRAMINer Wineday – 27 aprile: sul Sentiero del GewürzTRAMINer di Termeno i produttori locali accoglieranno il pubblico in una degustazione esclusiva di vini, grappe e distillati a base di GewürzTRAMINer tra i vigneti dei pittoreschi quartieri di Betlemme e Ronchi. Da non perdere anche le degustazioni di speck e formaggi in abbinamento e la degustazione di succo di mela.

    ph credits Südtirol Wein

    Festa del Vino di Caldaro – 10 maggio: qui si brinda all’arrivo della stagione estiva e all’anno vinicolo presso il lago balneabile più caldo delle Alpi. I produttori di vino partecipanti offrono una selezione dei loro migliori vini tra spumanti, bianchi e rossi.

    Giornate del Pinot Nero – 10-13 maggio: per la loro 26esima edizione le Giornate del Pinot Nero dell’Alto Adige si svolgeranno nei villaggi vinicoli di Egna e Montagna. Durante l’evento il pubblico avrà l’opportunità di degustare i vini che partecipano al Consorzio Nazionale del Pinot Nero di fine Aprile.

    Notte delle Cantine – 8 giugno: nei villaggi vinicoli di Termeno, Cortaccia, Magrè, Montagna e Vadena, lungo la Strada del Vino dell’Alto Adige, numerose cantine e distillerie, dalle 17 alle 24, aprono di nuovo le loro porte.

    ph credits Südtirol Wein/ Alex Moling

    Settimane Enoculturali del Vino, 20-29 luglio: alle Settimane Enoculturali di San Paolo | Appiano, il vino, da 25 anni, si impara nella sua forma più bella. Negli idilliaci vicoli del villaggio del vino, tutto ruota intorno alla nobile goccia e la serie di eventi delizia intenditori di vino e gli amanti della cultura.

    Festa dell’Uva a Merano – 20 ottobre: ogni anno, dal 1886, nel terzo fine settimana di ottobre, a Merano ha luogo la ormai tradizionale Festa dell’Uva. Dopo diversi mesi di duro lavoro in campi, frutteti e vigneti, arriva finalmente il tempo per concludere la stagione della raccolta. La sfilata, di grande impatto scenografico, è il culmine dell’evento: carri ornati con fiori, fiocchi, frutta e campane, bande musicali, gruppi folcloristici e gli “Schützen”, attraversano le vie della città di Merano.

    Per essere aggiornati sugli eventi in calendario si può visitare il sito web:

    ph credits toto di copertina Südtirol Wein/Benjamin Pfitscher LEGGI TUTTO

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    Slow Wine Fair: la sinfonia perfetta per un grande vino

    A Slow Wine Fair dicono che un buon vino è come un concerto, dove il terroir è la partitura, la vigna e i vitigni lo strumento e il vignaiolo l’interprete o il direttore d’orchestra.

    Per entrare maggiormente nel dettaglio della metafora «Il suolo – puntualizzano i microbiologi Lydia e Claude Bourguignon – è il primo strumento del viticoltore, che deve innanzitutto capirne la vocazionalità e non farsi guidare dal marketing quando sceglie le varietà da coltivare. Bisogna ascoltare il suolo, rispettarne le leggi, l’equilibrio, l’impressionante ricchezza biologica, la capacità di rigenerarsi. Un solo grammo di suolo vivo contiene miliardi di batteri, funghi, microbi. È la più grande energia che a livello chimico si possa trovare nel pianeta».

    Queste parole sintetizzano lo spirito che ha animato la Slow Wine Fair, la manifestazione organizzata da BolognaFiere con la direzione artistica di Slow Food. L’obiettivo principale della fiera bolognese, che per la terza edizione ha riunito oltre 1000 produttori, per oltre 5000 etichette presenti in degustazione è cambiare l’approccio all’agricoltura, partendo da un fronte cruciale – la viticoltura – e mettendo al centro la fertilità del suolo. L’industrializzazione dell’agricoltura ha compromesso la salute dei suoli attraverso un uso eccessivo di sostanze chimiche di sintesi e lavorazioni profonde. A questo si aggiunge la cementificazione, che procede senza tregua. Ogni 5 secondi perdiamo una porzione di suolo fertile, equivalente a un campo di calcio. Continuando a questo ritmo, si calcola che il 90% dei suoli del mondo sarà a rischio entro il 2050. Ma senza terreno fertile non c’è agricoltura e senza agricoltura non c’è cibo. La terra è anche fondamentale per mitigare la crisi climatica: costituisce il più grande serbatoio naturale di carbonio del pianeta e la sua capacità di stoccaggio è direttamente proporzionale alla sua fertilità.

    A tale riguardo, Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia ha sottolineato che  «Sono tanti i contadini che hanno scelto la strada di lavorare con e non contro la natura, adottando pratiche rispettose e dimostrando che un’altra agricoltura è possibile oltre che urgente. Il 50% delle aziende vitivinicole presenti a Slow Wine Fair sono certificate biologiche e biodinamiche o in conversione e questo dimostra che sostenibilità ambientale, economica e sociale sono compatibili ed è quello per noi il modello di riferimento. Il loro lavoro è a beneficio degli ecosistemi e dei cittadini, con la prospettiva di conservare la biodiversità e la fertilità del suolo per il futuro di tutti noi e delle prossime generazioni».

    Il vino, grazie al suo radicamento territoriale, la sua storia e presenza in molte nazioni, può essere un testimonial importante di questa nuova agricoltura, e i dati di crescita degli ettari vitati a biologico lo dimostrano. In Italia, il biologico certificato ha raggiunto il 19% della superficie destinata alla viticoltura, e negli ultimi 10 anni le superfici di vite coltivate a bio sono aumentate di oltre il 145%.

    Ma nonostante questo dato positivo, in agricoltura si usa ancora troppa chimica di sintesi. L’Italia è tra i maggiori consumatori di pesticidi a livello europeo: dall’ultimo report dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA, 2020) risulta che nella Ue il consumo di prodotti chimici di sintesi in agricoltura sia complessivamente di 340.000 tonnellate, pari a una media di 1.57 Kg per ettaro, mentre in Italia il consumo medio si attesta a 5,2 Kg per ettaro. L’uso dei pesticidi inquina le falde acquifere, riduce la fertilità del suolo, minaccia gli insetti impollinatori, compromette la crescita e la riproduzione naturale delle piante e mette a rischio la nostra salute. 

    I viticoltori presenti a Slow Wine Fair hanno dimostrato che un modello alternativo è possibile, e che c’è chi lavora il suolo con rispetto, seguendone la naturale vocazione. «Questi vignaioli hanno fatto da tempo una scelta precisa – ha sottolineato Giancarlo Gariglio, coordinatore della Slow Wine Coalition e curatore della guida Slow Wine – che va nel senso della drastica riduzione o totale cancellazione della chimica di sintesi. Inoltre, utilizzano le risorse ambientali in maniera cosciente e sostenibile, sono lo specchio del terroir di provenienza, di cui preservano la biodiversità, e sono motori di crescita sociale delle rispettive comunità di appartenenza».

    Da Slow Wine Fair arriva anche un’altra richiesta precisa: investire in una ricerca scientifica indipendente che aiuti chi vuole fare un’agricoltura sostenibile, così come sottolineato da Francesco Sottile, professore all’Università di Palermo e referente scientifico biodiversità di Slow Food: «In questi giorni-, parlare di sostenibilità e di riduzione dei pesticidi è quanto mai complesso, in un quadro generale inquinato da una strumentalizzazione che ha posto agricoltura e ambiente in contrapposizione. Una strada sbagliata, perché se la tutela dell’ambiente e la produzione agricola non diventano alleate non si può innescare quella conversione ecologica che è oggi inderogabile. Se vogliamo davvero riconoscere e sostenere la fragilità dei nostri vignaioli dobbiamo dare loro gli strumenti per mettersi dalla parte giusta, contrastando la crisi climatica con modelli di vera agroecologia». LEGGI TUTTO

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    Mixology Experience: al via la terza edizione con importanti novità  

    Conto alla rovescia per la terza edizione di MIxology Experience, la fiera italiana specializzata nel settore beverage dedicato al mondo del Bar Industry, dei cocktail e della miscelazione. L’evento più apprezzato in termini di qualità nel settore beverage è in programma domenica 17, lunedì 18 e martedì 19 marzo presso il Superstudio Maxi di Milano (via Moncucco 35, a 200 mt. dalla fermata della metropolitana M2 Famagosta). Una manifestazione che raccoglie l’interesse di importatori e distributori, oltre che di tutti gli addetti al settore dell’ospitalità, professionisti della miscelazione e imprenditori di locali, bar e ristoranti, ma che inoltre si apre al pubblico di privati ed appassionati accogliendoli in un ambiente professionale.

    Organizzata dal gruppo Bartender.it, la tre giorni di MIxology Experience 2024 presenterà le novità di maggiore tendenza del settore. Tra le novità 2024 ci sono gli Awards dedicati a tre categorie in esame, di tradizione prevalentemente italiana: Grappa, Vermouth e Amaro. Sarà un vero e proprio concorso per i produttori nazionali e internazionali che ne prevede l’assaggio secondo un severissimo blind tasting: una “degustazione alla cieca” da parte di giudici professionisti, accuratamente selezionati tra Italia ed estero.

    Per la prima volta una fiera dedicata al mondo beverage esplorerà nuove tendenze anche incrociando altri mondi come quello dell’alta pasticceria. Sarà presente, infatti, una delegazione APEI, l’associazione degli Ambasciatori Pasticceri dell’Eccellenza Italiana presieduta da Iginio Massari. Sette maestri italiani pluridecorati e provenienti da ogni zona d’Italia presenteranno creazioni di pasticceria, cioccolateria e gelateria a tema “mixology”, approfondendo il rapporto tra spirits e dolci d’eccellenza.

    Di particolare importanza sarà la tappa italiana di Bartender’s edit, la guida di origine londinese che decreta i migliori Cocktail Bar delle città attraverso il voto dei colleghi bartender professionisti. Dopo Londra e Singapore, Milano sarà la nuova città selezionata dal gruppo che presenterà a MIxology Experience i locali top del capoluogo meneghino.

    Anche Spirito Autoctono, uno dei mediapartner della manifestazione, ha scelto MIxology Experience per annunciare le Ampolle d’Oro 2024, progetto dedicato agli spirits italiani che raccontano il territorio.

    Ci sarà anche la nuovissima Craft Zone, un’area dedicata ai produttori artigianali e alle loro creazioni “sartoriali” messe a disposizione del mercato e quindi della mixology: distillati che si contraddistinguono per criteri di territorialità, materie prime ricercate e certificate, metodi di produzione non industriale.

    Nello Shop di MIxology Experience 2024 sarà possibile acquistare tutti i prodotti degli espositori presenti all’interno della manifestazione, ma soprattutto avere la possibilità di trovare limited edition e rarità.

    Orari e informazioni per l’ingresso Domenica 17 marzo dalle 11.00 alle 20.00

    Lunedì 18 marzo dalle 10.00 alle 19.00

    Martedì 19 marzo dalle 10.00 alle 19.00

    L’ingresso è vietato ai minori di 18 anni, anche se accompagnati.

    Biglietti e informazioni su mixologyexperience.it LEGGI TUTTO

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    L’Italia ha il suo terzo Master Of Wine, è il marsalese Pietro Russo

    Pietro Russo è il terzo Master of Wine italiano: dopo Gabriele Gorelli e Andrea Lonardi, con i quali ha condiviso il percorso di studi, è il primo enologo del Paese ad aver ottenuto il prestigioso titolo dall’Institute of Masters of Wine, la più autorevole e antica organizzazione del vino al mondo.“Ho avuto le idee chiare sin da piccolo su quello che avrei voluto fare da grande, ma non mi sarei mai immaginato di arrivare a questo traguardo – dichiara il neoproclamato Master of Wine –. È stato un percorso di studi difficilissimo e al contempo ricco di soddisfazioni: mi piace pensare che questo sia solo il punto di partenza per numerose altre sfide professionali”.Pietro Russo ha iniziato il suo percorso di studente Master of Wine nel 2014: superati brillantemente i primi due Stage, come prova finale ha presentato un Research Paper dal titolo Comparative analysis of different tartaric stabilisation techniques, including the impact of new ingredient labelling rules, for Grillo and Nero d’Avola wines from Sicily, uno studio complesso e attuale in cui ha confrontato i principali metodi di stabilizzazione tartarica, l’impatto sul profilo chimico-fisico dei vini e sui costi di produzione. All’interno del documento viene inoltre discusso il possibile impatto sulla produzione siciliana delle nuove norme di etichettatura.

    “Il corso di studi – continua Pietro Russo – mi ha arricchito non solo dal punto di vista delle conoscenze acquisite e del network, ma mi ha anche dato la possibilità di apprendere un metodo di lavoro rigoroso ed efficace, fondamentale per fare una sintesi delle mie competenze e per comprendere e comunicare un vino con lo scopo di posizionarlo in un contesto qualitativo e commerciale”. Pietro Russo è l’unico enologo Master of Wine italiano: da oggi la filiera produttiva potrà contare su di un rappresentante tecnico che potrà dare ulteriore visibilità al vino italiano in ambito internazionale. “Assieme a Gabriele Gorelli e Andrea Lonardi – prosegue –, costituiamo un team di connazionali che, con competenza, diversità e complementarità, si fa ambasciatore autorevole dell’eccellenza enoica nazionale nel mondo. Insieme abbiamo inoltre redatto il capitolo italiano della Sotheby’s Wine Encyclopedia, riconosciuta come la Bibbia del vino mondiale”.Pietro Russo è nato nel 1985 a Marsala (Trapani), dove fin da piccolo ha avuto l’occasione di conoscere il mondo del vino da vicino grazie al nonno viticoltore e al padre ispettore agroalimentare. Dopo la maturità scientifica si trasferisce a Conegliano Veneto (Treviso) dove consegue la laurea triennale in Enologia e Viticoltura. Si sposta poi ad Asti per la specialistica e continua la sua formazione internazionale con studi a Montpellier e Bordeaux, dove conduce una tesi sui terroirs di Pomerol.

    Dopo alcune esperienze lavorative in Languedoc, Sicilia, Spagna, Bordeaux, Toscana, Nuova Zelanda, nel 2010 torna nella terra natia per iniziare il suo percorso come enologo di Donnafugata, tra le aziende più importanti e note nel panorama enologico italiano e internazionale: “Donnafugata è una palestra incredibile, dove quotidianamente ci si confronta con stimoli ed esigenze sempre nuove e dove una vendemmia vale per quattro. Sono felice di aver contribuito al consolidamento qualitativo dei vini aziendali e di aver partecipato attivamente alla nascita e allo sviluppo stilistico dei vini delle tenute dell’Etna e di Vittoria. La famiglia Rallo, alla quale sono riconoscente, mi ha dato la possibilità di continuare il percorso di studi e di lavorare quotidianamente a progetti ambiziosi e innovativi. Ritengo di avere una spiccata sensibilità nel percepire le potenzialità qualitative di un territorio e di adottare un approccio tecnico coerente e rispettoso per poterne rivelare le caratteristiche peculiari. Continuerò a collaborare con il team tecnico a progetti di rilievo per portare alla luce le ancora enormi potenzialità di crescita della Sicilia vinicola e dei suoi territori. Guardando al futuro, metterò a disposizione le mie competenze multidisciplinari per abbracciare nuovi progetti e sfide nel campo vitivinicolo”.Oltre al suo percorso all’interno di Donnafugata, Pietro Russo è anche giudice in numerosi concorsi enologici internazionali.

    Il percorso da Master of WineNel 2014 Pietro Russo prende parte alla residential masterclass organizzata dall’Institute Masters of Wine e supportata dall’Istituto Grandi Marchi nell’azienda Masi in Valpolicella. Una volta superato il test d’ingresso, inizia il percorso dallo Stage 1. Nel 2015 il primo seminario a Rust, in Austria, e l’esame di giugno superato brillantemente gli aprono le porte dello Stage 2, la fase più difficile. Tre lunghi anni tra viaggi, bootcamp di studio e approfondimento delle innumerevoli tematiche del mondo del vino, ma anche di crescita relazionale e professionale, gli permettono di superare con successo la prova pratica di degustazione nel 2019. Nel 2020 gli esami vengono sospesi a causa della pandemia, ma nell’ottobre 2022 arrivano i risultati della parte teorica: Pietro Russo entra ufficialmente nell’ultima fase del percorso, lo Stage 3, che prevede la stesura di un research paper. Il titolo della tesi è Comparative analysis of different tartaric stabilisation techniques, including the impact of new ingredient labelling rules, for Grillo and Nero d’Avola wines from Sicily.

    L’Institute of Masters of WineL’Institute of Masters of Wine è un’organizzazione fondata nel 1953, i cui membri sono i Masters of Wine. La missione è promuovere l’eccellenza, la condivisione e la conoscenza tra i diversi settori della comunità globale del vino. I Masters of Wine dimostrano la loro conoscenza di tutti gli aspetti del vino superando l’esame finale, riconosciuto a livello mondiale per il rigore e gli standard esigenti. La prova prevede una serie di papers teorici e degustazioni alla cieca, oltre a un progetto di ricerca individuale che possa contribuire alla comprensione del mondo del vino. Dopo aver superato l’esame, i Masters of Wine sono tenuti a firmare un codice di condotta prima di potersi fregiare del titolo e di utilizzare le iniziali MW. Il codice richiede di agire con onestà e integrità e di utilizzare ogni opportunità per condividere la propria conoscenza del vino con gli altri. Sono attualmente 414, ad oggi, i Masters of Wine, che provengono da 31 diversi Paesi del mondo. L’Institute of Masters of Wine rappresenta ancora l’ambizione più alta per i professionisti del vino di tutto il mondo. LEGGI TUTTO

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    Il Teatro Regio di Torino ospita “La Prima dell’Alta Langa 2024”

    Di Luciano Pavesio

    Location di prim’ordine per l’edizione 2024 della manifestazione “La Prima dell’Alta Langa”.

    Per questo atteso evento che richiamerà un pubblico di operatori professionali da tutta la Penisola il Consorzio di tutela ha infatti scelto il Teatro Regio di Torino, uno dei palcoscenici tra i più grandi d’Europa e una delle più celebri istituzioni lirico-sinfoniche del panorama nazionale, che tra l’altro sarà possibile visitare i dietro le quinte accompagnati da una guida.

    Lunedì 18 marzo, dalle 10 alle 17.30, sarà possibile degustare gli spumanti di Alta Langa attualmente presenti sul mercato, oltre 150 etichette tra nuove cuvée e alcuni vecchi millesimi, grazie alla presenza di ben sessantacinque produttori, che saranno presenti con il proprio banco d’assaggio.

    Si tratta della sesta edizione della manifestazione che negli anni si è spostata in luoghi diversi accomunati dalla bellezza: le prime due edizioni si sono svolte al Castello di Grinzane Cavour, un’edizione a Milano, a Palazzo Serbelloni, e una torinese, all’interno del Museo di Italdesign dove è stato presentato l’iconico calice “Terra”.

    L’edizione più recente, nel maggio 2023, si è svolta invece all’interno della suggestiva Reggia di Venaria.

    Questi i produttori che hanno aderito all’evento torinese:

    Abrigo Fratelli; Agricola Brandini; Anna Maria Abbona;  Araldica – Il Cascinone; Banfi ; Bel Colle; Beppe Marino; Bera; Borgo Maragliano; Bosca; Calissano; Cantina Alice Bel Colle; Cantina Clavesana; Casa E. di Mirafiore; Cascina Bretta Rossa – Ravasini; Cascina Cerutti; Cavallero; Cerrino; Cocchi; Colombo; Contratto; Coppo; Daffara & Grasso;  Deltetto;  Enrico Serafino; Ettore Germano; Fabio Perrone; Ferraris Agricola; Fontanafredda; Fratelli Grimaldi; Gallo; Gancia; Garesio; Ghione; Il Falchetto; Ivaldi; La Fusina;  LHV Avezza;  Marcalberto; Mario Giribaldi;  Marziano Abbona;  Mascarello Michele & Figli; Matteo Correggia; Mauro Sebaste;  Monsignore; Paolo Berutti; Pecchenino; Pianbello; Piazzo Comm. Armando; Podere Gagliassi;  Poderi Cusmano;  Poderi Vaiot; Rapalino Fratelli; Rizzi;  Roberto Garbarino;  Roccasanta;  San Silvestro; Sara Vezza; Tenuta Carretta; Tenuta Rocca; Tenuta Santa Maria del Garino; Terrabianca; Terre del Barolo; Tosti1820; Vite Colte.

    Sono inoltre previste un paio di masterclass che accompagneranno il pubblico all’approfondimento del potenziale di invecchiamento delle “Alte Bollicine Piemontesi”.

     “Anno dopo anno, edizione dopo edizione, l’evento del Consorzio Alta Langa cresce e si consolida, così come la nostra compagine:” – è il commento di Mariacristina Castelletta, presidente del Consorzio Alta Langa – “se nella prima edizione del 2018 i produttori presenti alla manifestazione erano 18, con circa 40 etichette in degustazione, l’anno scorso a Venaria eravamo in 60 aziende con 150 diversi vini. La Prima dell’Alta Langa si conferma l’occasione per poter assaggiare un’ampissima selezione di Alte Bollicine Piemontesi, incontrare i produttori ed entrare pienamente a contatto con lo spirito di una denominazione in netto sviluppo, in Italia e non solo”.

    Maggiori informazioni sull’evento sul sito del Consorzio altalangadocg.com  LEGGI TUTTO

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    Aumenta il consumo degli spumanti italiani in USA nonostante il destocking

    Nonostante il calo del 14% dei volumi degli spumanti italiani spediti negli Stati Uniti nel 2023 il consumo effettivo delle bollicine italiane è in netto aumento sia per tra gli scaffali, sia nei locali USA. Lo rileva l’Osservatorio Uiv-Vinitaly registrando la generalizzata battuta di arresto nelle importazioni statunitensi dopo una cavalcata trionfale durata 15 anni (anno Covid a parte) con vendite lievitate di quasi il 100%.

    Ma secondo Uiv-Vinitaly non si tratta della fine di un amore. Dall’incrocio dei dati tra gli ordini – frenati dal destocking – e gli effettivi consumi la differenza è enorme: il monitoraggio sugli acquisti effettivi segna infatti un’ulteriore crescita (+1,7%) del comparto spumanti italiani nel 2023, al contrario di quelli domestici, francesi e spagnoli, le cui difficoltà sono ampiamente confermate. “Puntiamo ad assecondare questa situazione di vantaggio competitivo dei nostri sparkling – ha detto l’amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese –, sia con i road show a Houston e New York (4 e 7 marzo) che direttamente al prossimo Vinitaly (14-17 aprile) con il più alto contingente di buyer selezionati e un obiettivo di presenze selezionate in fiera da tutte le principali macroregioni statunitensi”.

    Vinitaly Roadshow approda negli Usa con gli appuntamenti di Houston (4 marzo) e New York (7 marzo). Il format, in collaborazione con Ian d’Agata, prevede in entrambe le città a stelle e strisce un walk around tasting e due masterclass moderate dallo stesso wine writer insieme ad alcuni tra i più celebri esperti degli Stati Uniti. 

    Secondo l’Osservatorio Uiv-Vinitaly su base SipSource, piattaforma che monitora gli acquisti in grande distribuzione, negozi, locali e ristoranti a stelle e strisce, gli spumanti italiani rappresentano ormai 1/3 degli acquisti tricolori del Belpaese, con una crescita tendenziale dei volumi nell’ultimo anno dell’1,7%, grazie in particolare all’ulteriore balzo (+4%) dei consumi nel canale “fuori casa”. Dato confermato anche da retail e gdo, dove le elaborazioni a base NielsenIQ segnalano un incremento del 2% a volume e del 5% a valore (a 820 milioni di euro), con il Prosecco addirittura a +10% (591 milioni di euro). Diversa la situazione dei competitor, con i consumi sparkling che scendono complessivamente del 7%. Nel 2023 – conclude l’analisi – si è manifestato un rapporto asimmetrico senza precedenti tra i consumi effettivi e le importazioni statunitensi, con i vini italiani che hanno sostanzialmente retto meglio all’impatto della crisi e del destocking proprio grazie agli spumanti. LEGGI TUTTO

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    VinNatur Tasting ritorna ad aprile

    Torna ad aprile 2024, precisamente dal 13 al 15 aprile, VinNatur Tasting, la Woodstock del vino o se non siete così attempati il Coachella del vino. Tre giorni di pace, amore e musica dal vivo per davvero. La 19esima edizione di VinNatur Tasting, si terrà presso lo show-room Margraf di Gambellara (Vicenza) e proporrà un viaggio attraverso tutte le regioni vinicole italiane e una selezione di Paesi europei, ideale sia per chi vuole avvicinarsi al mondo dei vini naturali sia per coloro che già li conoscono e per i professionisti del settore che desiderano ampliare le proprie conoscenze in materia.

    Durante la tre giorni, dalle ore 10 alle 18, i visitatori potranno assaggiare i vini e conoscere i 190 vignaioli provenienti da Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Austria, Ungheria, Slovenia e Repubblica Ceca, uniti dall’obiettivo di condividere le tecniche e le esperienze messe in campo per produrre vino in maniera naturale, sia in vigna che in cantina, e di divulgare la cultura del terroir.

    VinNatur Tasting 2024 sarà inoltre caratterizzato dal ritorno della tasting room, area dedicata a giornalisti e importatori che potranno degustare le etichette protagoniste della rassegna e confrontarsi con i produttori in un contesto riservato. A completare l’offerta momenti di approfondimento e confronto con alcune masterclass, che si terranno nelle giornate di domenica 14 e lunedì 15 aprile. Sarà sempre attiva un’area food esterna e coperta, dove trovare ristoro, con musica rigorosamente dal vivo.

    Il biglietto d’ingresso giornaliero ha un costo di 30 euro a persona, comprensivo di calice da degustazione, mappa dei produttori e catalogo dell’evento, acquistabile in loco oppure in prevendita al link www.eventbrite.it/e/biglietti-vinnatur-tasting-2024-814251477087. È disponibile anche un ticket valido due giorni al prezzo di 50 euro.

    Il ricavato della rassegna sarà utilizzato per sostenere i progetti di ricerca dell’Associazione VinNatur e per l’organizzazione di seminari dedicati alla formazione degli associati. Inoltre, anche quest’anno parte dei proventi verranno devoluti alla Onlus Progetto Alépé, impegnata dal 1986 nell’assistenza medica e sociale degli abitanti della città di Alépé, in Costa d’Avorio.

    Tra le prime e più importanti rassegne sul vino naturale che oggi si rivolge a un pubblico sempre più internazionale, VinNatur Tasting è la manifestazione che contribuisce alla divulgazione dei principi fondamentali di VinNatur. Dopo le quindici edizioni a Villa Favorita a Sarego (Vicenza) nel 2019 l’evento si trasferisce nello show-room Margraf di Gambellara.

    Angiolino Maule

    “Abbiamo da poco concluso l’edizione in trasferta a Genova nella quale siamo stati accolti dalla città in modo splendido – dichiara Angiolino Maule, Presidente di VinNatur – Ma fa sempre un certo effetto tornare a casa. Guardiamo con entusiasmo alla nuova edizione di VinNatur Tasting, testimonianza della vitalità della nostra Associazione che quest’anno ha raggiunto il traguardo dei 300 iscritti, segno che sempre più produttori stanno abbracciando una viticoltura rispettosa del terroir”.

    VinNatur Tasting in breve

    Quando: sabato 13, domenica 14 e lunedì 15 aprile 2024

    Dove: Show-room Margraf | Via Torri di Confine – Gambellara (Vicenza)

    Orario di apertura al pubblico: dalle 10 alle 18

    Ingresso: 30,00 euro giornaliero (50,00 euro per due giorni) comprensivo di calice per degustazioni, mappa dei produttori e catalogo dell’evento. Ticket acquistabili in loco, all’ingresso della manifestazione (in contanti, carta di credito o bancomat) oppure online su Eventbrite. I minorenni non pagano l’ingresso e non possono effettuare degustazioni, sono ammessi animali di piccola taglia

    Info utili per chi arriva in treno:

    – Sarà attivo il servizio gratuito di bus navetta da e per la stazione ferroviaria di San Bonifacio

    – Al ritorno consigliamo di recarsi all’ingresso della manifestazione 20-30 minuti prima della partenza del treno

    Info utili per chi arriva in auto:

    All’uscita del casello di Montebello Vicentino (autostrada A4 Milano-Venezia) svoltare subito a destra in direzione Verona. Lo show-room Margraf si trova sulla destra dopo 1,2 km lungo la SR11. Ampio parcheggio antistante e comodamente raggiungibile

    Sito: http://www.vinnatur.org LEGGI TUTTO

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    Tutto pronto per Wine Paris e Vinexpo Paris 2024

    Wine Paris, che si svolgerà dal 12 al 14 febbraio, rilancia e punta ad essere la fiera europea più importante di settore. È stata una crescita costante quella di Wine Paris, lo dimostrano i numeri da capogiro dell’edizione 2024. Rispetto alla precedente simposio saranno presenti 4.074 espositori (+59%) provenienti da 48 paesi di cui ben 12 sono delle novità assolute: Tunisia, Polonia, Singapore, Nuova Zelanda, Irlanda, Lituania, Morocco, Moldavia, Slovacchia, Estonia, Venezuela, and Brasile. Gli spazi dedicati all’esposizione hanno subito un incremento del 53%.  Sono attesi 40.00 visitatori provenienti da 155 paesi, mentre le master class e i convegni programmati saranno 126 con più di 200 eventi off.

    È possibile seguire l’evento su:

    https://www.linkedin.com/company/vinexposium

    https://www.instagram.com/vinexposium

    https://www.youtube.com/c/Vinexposium

    Vinexposium 365, the connected wine and spirits community

    worldwide: https://vinexposium365.com/

    Live photos of the event:

    https://public.joomeo.com/users/Vinexposium/albums

    Credit Photo / LEGGI TUTTO