Danimarca – importazioni di vino, dati 2023
I danesi nel 2023 importano meno vino, con un marcato peggioramento del mix di prodotto, ma si concentrano sui prodotti europei, quindi Francia Italia e Spagna. Le importazioni danesi scendono dunque del 12% in valore a 728 milioni di euro (con un andamento simile in valuta locale, stabile verso l’euro) e del 4% in volume a 1.93 milioni di ettolitri. La Francia e la Spagna sono in leggera crescita (+4%), l’Italia è in leggero calo (-2%), mentre quasi tutti gli altri paesi da cui la Danimarca importa sono in forte riduzione. Alcuni dati sono un po’ difficili da decifrare, ma comunque qualche nota positiva per l’Italia c’è, come il forte incremento dei vini spumanti, che praticamente compensa il calo delle esportazioni di vini in bottiglia. Nel ricordarvi che trovate tutti i dati in formato testuale nella sezione Solonumeri, approfondiamo nel resto del post con tabelle e grafici.
La Danimarca ha importato vino per 728 milioni di euro, -12%, ma mantiene rispetto al 2018 un andamento annuo positivo del 3%. Di questi, 515 sono relativi a vini in bottiglia (-13% nel 2023 e +2% annuo dal 2018), 109 sono di vino sfuso (-7% nel 2023 e +1% annuo dal 2018 a oggi) e 103 milioni sono di vini spumanti (-17% nel 2023 e +10% annuo dal 2018 a questa parte).
La Francia aumenta ulteriormente la sua quota che passa dal 27% al 32% delle importazioni danesi, con un incremento del 4% a 235 milioni. Ciò si deve soprattutto al +5% dei vini in bottiglia, dato che i vini spumanti sono stabili (in verità dopo un forte balzo nel periodo del Covid).
L’Italia è a 150 milioni di euro, -1.5% sul 2022, di fatto il medesimo valore da 10 anni a questa parte. Mentre 10 anni fa la Francia era a 130 milioni. Ad ogni modo, nei dati 2023 spicca la debolezza dei vini fermi in bottiglia, -6%, quasi compensata dal +24% dei vini sfusi (solo 16 milioni) e dal +17% dei vini spumanti (di nuovo solo 16 milioni di euro, rispetto ai 62 della Francia).
Sono buoni anche i dati della Spagna, che però è un gradino sotto, a 66 milioni di euro.
Sotto questi paesi si leggono dati molto negativi: -21% per gli USA, -24% per la Germania, -14% per l’Australia (che però aveva fatto grandi progressi negli anni passati), -21% per il Cile.
Uno sguardo ai volumi prima di chiudere: 1.93 milioni di ettolitri, -4%, che quindi denotano un peggioramento del mix dell’8% circa (ritornato al livello 2021 di circa 375 euro per ettolitro dopo il balzo del 2022, quando era salito oltre 400). Qui resta salda la leadership italiana, che incrementa anche del 7% a 419mila ettolitri, contro i 321mila dei francesi (+11%) e i 255mila degli spagnoli (stabili).
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