USA – importazioni di vino – aggiornamento 2020
Fonte: UN Comtrade
La combinazione del COVID e dei dazi doganali ha giocato un brutto scherzo ai francesi che nel 2020 hanno perso la leadership appena riconquistata del mercato americano. Nel contesto di importazioni calate dell’11% a 5.2 miliardi di euro, la Francia ha subito un calo del 21%. Lo stesso è capitato ad altri paesi sottoposti all’incremento dei dazi (vi ricordo +25% a partire da ottobre 2019), come la Spagna (-13%) o la Germania (-32%). Il vino italiano è dunque riuscito a contenere i danni grazie a questo vantaggio importante di prezzo rispetto ai concorrenti, che però presumiamo essere temporaneo. Con l’arrivo di Biden è probabile che le tensioni commerciali restino nei confronti della Cina ma non più nei confronti dell’Unione Europea. Comunque, questo non è il luogo per fare politica internazionale. Fatto sta che l’Italia si riprende la leadership, con un calo del 3% soltanto e una quota di mercato al massimo storico del 34% sui vini importati in USA, che ricordo rappresentano circa un terzo dei consumi totali di vino nel paese. Passiamo ai dati, ricordandovi che le tabelle complete (incluse alcune che non trovate qui) sono nella sezione Solonumeri del blog, alla sezione altri paesi.
Le importazioni di vino in USA sono calate dell’11% in euro a 5.16 miliardi di euro nel 2020. Considerando la leggera svalutazione del dollaro (che sarà più marcata nel 2021) da 1.12 a 1.14 il tutto si è tradotto in un calo in valuta locale del 9% a 5.88 miliardi di dollari.
Se il dollaro resta sul piede dell’1.20 si perderanno altri 200 milioni di euro di valore nel corso del 2021.
Come abbiamo evidenziato sopra è stato un anno buono per il vino italiano, non toccato come molti altri dai dazi. Abbiamo comunque fatto meglio della maggior parte degli altri, escluso come sempre la Nuova Zelanda, di nuovo con il segno positivo. Il vino italiano torna a essere il primo vino estero in USA, con una quota del 34%, che poi significa che circa il 12-13% del vino bevuto dagli americani è italiani. Il calo del 3% a 1.77 miliardi di euro si compone di una riduzione del 2% del vino in bottiglia a 1.33 miliardi e del -5% del vino spumante a 427 milioni.
Tutti numeri molto migliori della Francia, che ha visto invece il vino fermo imbottigliato crollare da 1.25 miliardi a 873 milioni (-30%) e gli spumanti perdere il 10% a 643 milioni.
La terza forza nel mercato americano incredibile ma vero è la Nuova Zelanda con 446 milioni di esportazioni e un incremento del 3%. Viene poi l’Australia che perde il 7% ma supera la Spagna, colpita dai dazi, che perde il 13% a 292 milioni di euro. Sotto del 7-8% sull’anno scorso sono anche Argentina e Cile.
Bene, vi lascio alle tabelle e ai grafici che includono anche i dati sui volumi (decisamente meno interessanti…).
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