More stories

  • in

    Esportazioni italiane di vino per regione e tipologia – aggiornamento 2020

    Fonte: ISTAT
    Entriamo oggi nel dettaglio del commercio estero italiano di vino con i dati regionali (per origine delle aziende, grafico mobile qui sopra) e la suddivisione delle esportazioni di vini in bottiglia a seconda delle denominazioni e dell’origine. Diciamo che nell’anno di crisi due delle punte di diamante italiane che ISTAT rileva ne sono usciti bene: stiamo parlando dei vini rossi piemontesi DOC che crescono del 6% e dei vini bianchi del Trentino Alto Adige. Sono stati invece stabili i vini bianchi veneti, mentre è andata peggio per i rossi toscani, calati del 9% e per i rossi veneti, calati del 3%. Se invece guardiamo all’origine delle aziende e alle esportazioni per regioni, sono in crescita le esportazioni del Piemonte, dell’Emilia Romagna e del Trentino Alto Adige, mentre calano Toscana e Veneto, un po’ in sintonia con l’andamento dell’altro “taglio” che abbiamo visto prima. Bene, passiamo ai numeri ricordandovi che alcuni di questi dati sono scaricabili nella sezione Solonumeri (link).

    Partendo dall’analisi del totale esportato per regione, che totalizza 6.3 miliardi di euro, va sottolineato il calo del 3% del Veneto a 2.24 miliardi di euro, presumibilmente determinato anche dalla forte esposizione ai vini spumanti, visto che sui vini fermi DOC in bottiglia i dati sono quasi stabili. La seconda importante annotazione riguarda il Piemonte, passato da un -4% a fine primo semestre al dato finale di +3%, e confermandosi la seconda regione più importante per l’export di vino, con 1083 milioni di euro. Sono negativi i dati della Toscana, -3% sul fine anno (era -4% a fine semestre, quindi nessun cambio di direzione), mentre il Trentino Alto Adige si conferma quarta regione per l’export con 578 milioni e un incremento del 4%.
    Il secondo dettaglio riguarda la spaccatura DOC/IGT/comuni e ulteriori dettagli “interni”. Siamo solo sui vini in bottiglia, il che significa una base di 4.4 miliardi di euro, in calo dell’1%. All’interno di questo dato i vini DOC calano dell’1% a 2.4 miliardi di euro, gli IGP sono stabili a 1.2 miliardi e i vini comuni calano del 2% a 768 milioni.
    Nell’ambito dei DOC, sono molto buoni i dati dei vini rossi piemontesi che crescono del 6% a 291 milioni, seguendo una linea di quasi costante crescita, mentre la principale categoria dei DOC, i rossi toscani, perdono ben il 9% e sono sul minimo degli ultimi anni a causa della crisi. Il calo è del 4% anche per i vini rossi veneti con 277 milioni, quindi superati dai piemontesi. Nei vini bianchi i dati sono nel complesso migliori (DOC bianche +3%, DOC rosse -3%) e vedono le due principali categorie, Veneto e Trentino Alto Adige a -0.5% e +6.2% rispettivamente.
    Curiosamente nell’ambito degli IGT si invertono le performance dei bianchi (peggiori, -9%) rispetto ai vini rossi (+4%), seguendo una linea di trend molto chiara che dura da diversi anni.
    Vi lascio alle numerose tabelle e ai grafici.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco

    .pf-button.pf-button-excerpt { display: none; } LEGGI TUTTO

  • in

    Masi – risultati 2020

    Fonte: bilanci e comunicati stampa aziendali
    Masi chiude il 2020 in sostanziale pareggio, grazie a un secondo semestre meno peggio di quello che ci si poteva immaginare. Stiamo comunque parlando di un anno orribile, con un calo del 21% del fatturato, l’utile operativo e l’utile netto poco sopra il pareggio raggiunti soltanto grazie a un contributo fiscale straordinario che praticamente è pari all’utile. Il taglio degli investimenti di quasi la metà rispetto agli anni precedenti e il rilascio di capitale circolante hanno invece consentito una riduzione del debito da 8.7 a 6.4 milioni di euro (che beneficia anche della decisione di non pagare i dividendi), il che pone Masi in una situazione particolarmente tranquilla vista la dotazione fondiaria e il magazzino di vini pregiati in maturazione. Seppur in un anno così difficile, l’azienda ha intrapreso diverse nuove iniziative, tra cui il cambio di distributore in Germania e negli Stati Uniti (due dei mercati inspiegabilmente deboli per la società), quest’ultimo accordo con Santa Margherita. Ulteriori iniziative sono poi state prese nel canale ecommerce. Masi non fornisce una previsione per l’anno 2021. Passiamo ai numeri. LEGGI TUTTO

  • in

    Piemonte – produzione di vino e superfici vitate 2020 – dati ISTAT

    Fonte: ISTAT
    Nei dati produttivi del Piemonte, normalmente le cose interessanti stanno nei dettagli. Infatti, se si osservano esclusivamente i grandi numeri, anche per il 2020 diremmo che si tratta di una vendemmia quantitativamente poco sopra la norma e poco sopra il 2019, in entrambi i casi circa del 2%. Però da qualche anno a questa parte il vino piemontese si sta “spostando” ulteriormente verso la qualità, ma ancora all’interno di questa qualità si sta esponendo sempre di più verso i vini DOC rossi rispetto a quelli bianchi (che poi sono per una parte molto significativa, circa il 60%, Asti spumante e Moscato). Spero possiate apprezzarlo meglio con il grafico animato qui sopra (trovate il tasto replay). Bene, passiamo a qualche dettaglio, non prima di ricordarvi che tutti questi numeri sono a vostra disposizione in formato Google Sheet e quindi facilmente copia-incollabili nella sezione Solonumeri.

    La produzione di vino in Piemonte nel 2020 è stata di 2.57 milioni di ettolitri, secondi i dati preliminari di ISTAT. Si tratta di una vendemmia leggermente superiore alla media storica di 2.53 milioni di ettolitri e della produzione del 2019 che era perfettamente allineata. Dovessimo fare un confronto con la produzione nazionale diremmo che l’andamento anno su anno è leggermente migliore ma l’andamento rispetto alla media storica leggermente peggiore: in Italia il 2020 è stato il 9% sopra la media storica.
    Il Piemonte rappresenta soltanto il 5% della produzione di vino italiana, ma è molto più presente sui vini DOC, dove copre l’11% del totale, e soprattutto come abbiamo visto nei DOC rossi, dove arriva al 17%.
    Come vedete dai grafici, sono ormai tre anni che la produzione di vino rosso di qualità (dato che il vino IGT non esiste e quello da tavola è il 5-6% del totale) è salito da livelli di circa 1 milione di ettotri a 1.5 milioni, secondo i dati di dettaglio ISTAT. Dunque il vino DOC rosso ormai rappresenta il 57% della produzione piemontese a fronte del 37% del vino DOC bianco e del 6% di vini da tavola, anche qui principalmente rossi (4% contro 2%).
    Le superfici vitate sono riportate a 41770 ettari, contro 40990 dell’anno scorso. Su questo numero sono sempre un po’ restio a commentare dato che queste variazioni mi sembrano strane. Comunque, la base ampelografica sembra essersi da qualche anno stabilizzato dopo i cali registrati da ISTAT tra il 2012 e il 2015. Cuneo e Asti sono ovviamente le province più vitate con 14-15mila ettari, mentre sembrerebbe in recupero la zona del novarese, che comunque rappresenta una parte quantitativamente marginale (non qualitativamente) nel contesto regionale.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Esportazioni di spumante Italia – aggiornamento 2020

    Fonte: ISTAT
    Il segmento degli spumanti è stato quello più impattato dalla pandemia. Non lo dicono soltanto i dati italiani che presentiamo qui oggi, che segnano un calo del 6.4% a 1482 milioni delle esportazioni (su dati di volume stabili peraltro), ma anche quelli spagnoli che leggerete a fine mese (-10% con volumi a -1.5%) e quelli francesi che ho pubblicato a inizio mese, dove la denominazione dello Champagne ha fatto segnare un calo del 20% nel 2020, per la maggior parte derivato dai volumi (-17%). Nel caso dell’Italia ci troviamo davanti a un prodotto diverso da quello francese e spagnolo, con un prezzo medio più basso e con un “drive” non secondario derivante dall’utilizzo del prodotto nel segmento degli aperitivi insieme a Aperol. Se considerate che Aperol vende circa 0.52 milioni di ettolitri all’anno nel mondo e considerate che l’altra metà dello Spritz è spumante normalmente italiano, arrivate a circa 0.5 milioni di ettolitri di vendite, di cui il 60-70% all’estero (quota dell’Aperol fuori dall’Italia). Ma torniamo ai nostri dati. Nell’ambito di questo “ottimo” -6% il Prosecco continua a rappresentare un fattore mitigante, essendo calato soltanto del 3%, grazie alla crescita del 5% registrata in tutti quei mercati che non sono gli USA e il Regno Unito. Anche l’Asti nel 2020 è andato piuttosto bene, registrando un dato quasi stabile, supportato dal mercato tedesco e sopratttutto americano. Passiamo ai dati, ricordandovi di andare consultare la sezione Solonumeri (link) per trovare una lista esaustiva dei dati 2020. LEGGI TUTTO

  • in

    Esportazioni di vino italiano – aggiornamento 2020

    Fonte: ISTAT
    Con una chiusura d’anno in controtendenza (Novembre +2.4%, Dicembre +3.3%), le esportazioni di vino nel 2020 hanno chiuso con un più che dignitoso calo del 2.2%, per un valore totale di 6298 milioni di euro. Una rapida carrellata di quello che succede agli altri paesi mette la performance 2020 dell’Italia sullo stesso livello della Spagna (-2.3%). La verità è che gli unici sconfitti del 2020 sono stati i francesi e, per quanto meno rilevanti, i tedeschi, che hanno subito un calo dell’11% e 15% delle loro esportazioni. La Francia è stata penalizzata dal posizionamento più elevato dei suoi prodotti (quindi più da ristorante che da casa), dalla  forza dei suoi spumanti (che anche per l’Italia sono stati il tallone d’Achille del 2020), dalle difficoltà del mercato cinese e infine dai dazi introdotto dagli USA, che però potrebbero essere presto rimossi dalla nuova amministrazione. A guardare i numeri preliminari, meglio di Italia e Spagna hanno fatto solo i neozelandesi (+4%) e i portoghesi (+3%). Tornando ai dati, trovate allegato in fondo un tabellone con i principali 25 mercati per volume e per valore, che sono anche replicati nella sezione Solonumeri del blog (link). Ma andiamo nel dettaglio.

    Il dato preliminare finale delle esportazioni 2020 è di 6298 milioni di euro, -2.2%, per un volume apparente di 21.06 milioni di ettolitri. La perdita in valore assoluto rispetto al 2019 è di 142 milioni, di questi 40 milioni sono stati persi nei vini fermi, 100 nei vini spumanti.
    Dal punto di vista dei mercati, gli USA chiudono a 1454 milioni e un calo del 5.6% passando dunque dal 24% al 23% delle nostre esportazioni, mentre è in controtendenza la Germania, che passa dal 16% al 17% del totale, con un incremento del 2.4%. Oltre al dato negativo degli USA e del Regno Unito (-6%), sono stati in calo la Francia (-12%), il Giappone (-15%) e soprattutto la Cina, passata da 134 a 98 milioni di euro di esportazioni nel 2020. Sono stati invece in forte progresso le esportazioni in Olanda (+16%), Belgio (+12%) e Norvegia (+23%).
    Passando brevemente alle categorie (parleremo più specificatamente degli spumanti questo giovedì), nei vini in bottiglia sono meno negativi dei dati generali le evidenze sul mercato inglese (stabile) dove invece spicca il calo dei vini spumanti (-15%), mentre per il mercato americano il -6% dei vini in bottiglia e il -4% degli spumanti sono molto simili. Per quanto riguarda la Germania, gli spumanti sono stabili, i vini in bottiglia crescono del 2% e quindi sono andati leggermente meglio i vini sfusi.
    Bene, vi lascio alle tabelle e ai grafici non prima di fare qualche considerazione sul 2021. Due cose mi sembrano chiare: primo, fino a quando il COVID regna supremo, in termini relativi il vino italiano fa meglio di quello francese e probabilmente anche della media mondiale. Appena tutto riparte i vini francesi faranno faville e si riprenderanno le quote di mercato perse. Secondo, il dollaro è debole (per ora) e il confronto per tutto il primo semestre sarà punitivo, nell’ordine del 6-7% sulle nostre esportazioni americane. 6% moltiplicato per 23% fa un vento contrario di 1-1.5 punti percentuali sulle esportazioni. Primo test del nuovo anno: gennaio, che vede una base di comparazione molto difficile.
    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Puglia – produzione di vino e superfici vitate 2020 – dati ISTAT

    Fonte: ISTAT
    Per la terza volta consecutiva in tre anni il vino pugliese (mosto compreso) supera i 10 milioni di ettolitri secondo i dati preliminari ISTAT 2020. Si tratta di un numero largamente superiore alla media storica (7.8m/hl) che però sembra essere un dato quasi “sbagliato”. Comunque, spazzando via i dubbi, il vino pugliese è il 20% del vino italiano e addirittura il 40% di quello da tavola. Qui c’è il dato chiave, quello che ispira il grafico animato di apertura. La produzione regionale “aggiuntiva” rispetto al passato è nella categoria dei vini di bassa qualità e nel 2020 la quota di questi vini tocca il 75% della produzione totale, con un deciso balzo dei vini da tavola bianchi, che con 4.2 milioni di ettolitri stimati sono addirittura il 50% del totale italiano della categoria. Questo balzo porta anche per la prima volta nella storia recente del vino pugliese al sorpasso dei vini bianchi sui vini rossi. Bene, passiamo a qualche dettaglio, non prima di ricordarvi che tutti questi numeri sono a vostra disposizione in formato Google Sheet e quindi facilmente copia-incollabili nella sezione Solonumeri.

    La produzione di vino 2020 è stimata a 9.8 milioni di ettolitri, oltre a 0.8 milioni di mosto che porta il totale a 10.6 milioni. Il dato è sostanzialmente allineato con il 2019 ma come dicevamo sopra molto superiore alla media storica.
    La parte che si muove di più è quella dei vini bianchi e da tavola in particolare. Nel 2020, il vino bianco nel suo complesso cresce del 13% contro il calo del 12% del vino rosso e il bilanciamento storico si inverte con 5.2 m/hl contro 4.5m/hl.
    Non sono buoni nel 2020 i dati sulla produzione di vini DOC, con 0.65 m/hl la produzione cala del 3% ed è il 18% sotto la media storica. Idem per i vini IGT, che calano del 19% in produzione a 1.7 milioni di ettolitri e sono il 13% sotto la media storica.
    Il contrario succede per i vini da tavola, che raggiungono quota 7.3m/hl e sono addirittura del 74% sopra la media storica degli ultimi 10 anni, con la categoria dei bianchi che secondo ISTAT negli ultimi anni è addirittura raddoppiata, da 2.1 a 4.2 milioni di ettolitri.
    La base ampelografica pugliese è stimata in leggera crescita da ISTAT a 86570 ettari, il dato più elevato da qualche anno a questa parte. Foggia e Barletta-Andria-Trani sembrano le province dove si sono aggiunti la maggior parte dei 1200 ettari in più stimati per il 2020.
    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Esportazioni di vino italiano – aggiornamento novembre 2020

    Fonte: inumeridelvino.it su dati ISTAT (www.coeweb.istat.it)
    Novembre si è rivelato un mese migliore di quello che si poteva temere, soprattutto grazie al rimbalzo delle esportazioni di Prosecco ma anche in virtù di una piccola inversione di tendenza sul vino in bottiglia. Ci siamo dunque avviando a chiudere il 2020 con un calo delle esportazioni tra il 2% e il 3%, il che è molto delle aspettative, ma anche molto meglio dei nostri vicini di casa. In Spagna i dati sui primi 11 mesi sono piuttosto simili, tra -3% e -4% (grazie a un buon secondo semestre), ma per la Francia sono dolori visto il loro posizionamento nell’alto di gamma (e quindi ristorazione) e visti i dazi che si sono visti applicare: i dati che pubblicheremo nei prossimi giorni mostrano un calo dell’11%. Sono poi brutti anche i dati degli americani, -7% e credo ci siano poche speranze che gli australiani, già giù del 7% nel primo semestre possano avere invertito la rotta con quello che è capitato in Cina. Tornando a noi, i primi 11 mesi chiudono a -2.7%. Se Dicembre sarà stabile andremo intorno al -2%, anche se la base di confronto (+9% nel 2019) non sembra essere incoraggiante. Passiamo ai dati.

    Le esportazioni di novembre 2019 sono cresciute del 2.4% a 638 milioni, per un volume di 2.01 milioni di ettolitri, -5%. Da inizio anno le esportazioni sono state 5764 milioni di euro, -2.7%, mentre in volume abbiamo esportato 19.4 milioni di ettolitri, -3.3%.
    I dati visti per categoria sui primi 11 mesi mostrano un quadro piuttosto disomogeneo, con i vini fermi in bottiglia giù dell’1.4%, i vini sfusi in crescita dell’1% e i vini spumanti giù dell’8%, anche se il divario si è chiuso un po’ rispetto ai mesi precedenti.
    La determinante del dato di novembre, migliore dei mesi precedenti, è il Prosecco, che rimbalza del 16% dopo il calo del 6% di ottobre e del 14% di settembre. Ovviamente quando parliamo di Prosecco parliamo di Stati Uniti e Regno Unito, che nel segmento degli spumanti crescono del 17-18%, portando il saldo mensile in netto territorio positivo.
    Tornando ai grandi numeri, il 2020 si avvia a chiudere con un calo del 3-4% del mercato americano nel suo complesso, un livello stabile in Germania, Svizzera e Canada e un calo marcato soltanto nel Regno Unito, tra i nostri grandi mercati di destinazione.
    Scendendo nel ranking dei paesi i dati diventano volatili (e dovremo riordinare la tabella con i dati di fine anno!), ma la percezione è che i mercati nordici siano andati meglio di quelli del sud Europa, forse anche per la maggior propensione agli acquisti online che ha aiutato in questi mesi di restrizioni.
    Bene, vi lascio alle tabelle e per questo argomento l’appuntamento è fissato per il 14 marzo, quando commenteremo i dati annuali.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Prosecco DOC – dati di produzione e vendita 2019/20

    Fonte: CONSORZIO DI TUTELA DELLA DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA PROSECCO
    Siamo al secondo appuntamento con I dati del Prosecco DOC che sono stati gentilmente forniti dal consorzio. Devo confessarvi che a fronte della dimensione del fenomeno (500 milioni di bottiglie prodotte nel 2020) il supporto informativo è molto scarno e alcuni dati sono difficili da far quadrare. Denominazioni nazionali (Conegliano per esempio) e internazionali (Cava, Champagne) producono dei rapporti annuali molto dettagliati . Ma torniamo ai nostri numeri . Secondo il consorzio l’imbottigliamento nel 2020 è cresciuto del 2.8%, dopo il 4.7% del 2019, quindi in graduale stabilizzazione. I dati consolidati del 2019 parlano di 486 milioni di bottiglie prodotte per un valore di 2.4 miliardi di euro di fatturato al consumo.
    Se prendiamo i dati pubblicati da ISTAT sulle esportazioni di prosecco totali nel 2019, quindi 1061 milioni di euro contro 921 del 2019, e gli togliamo le esportazioni 2019 di Conegliano Valdobbiadene (202 milioni contro 175 del 2018) arriviamo a 859 milioni nel 2019 contro 746 milioni nel 2019, +15%, con dentro ancora le esportazioni di Asolo Prosecco che però non dovrebbero cambiare il quadro di molto.
    Resta comunque un punto importante: il Prosecco DOC è lo spumante “internazionale” italiano insieme all’Asti, dato che il 78% delle bottiglie va all’estero (90% per l’Asti), contro il 44% del Conegliano Valdobbiadene e soltanto l’11% del Franciacorta (non ho dati sul Trento DOC purtroppo).
    Bene, passiamo a una breve analisi dei dati, coadiuvandola con qualche numero delle altre denominazioni chiave.

    Le vendite di Prosecco nel 2020 sono stimate a circa 500 milioni di bottiglie, contro 486 del 2019 (a cui poi si riferiscono tutte le statistiche prodotte dal Consorzio).
    Il consorzio stima che il 78% delle vendite 2019 è andato all’estero, quindi il 378 milioni di bottiglie per un valore al consumo di 1.9miliardi di euro (noi stimiamo circa 850 milioni di euro di esportazioni come riportate da ISTAT), contro 108 milioni di bottiglie e 530 milioni di euro per il mercato italiano. A tale proposito il consorzio ha precisato che il calcolo delle esportazioni contenuto nel rapporto include TUTTO il Prosecco (22041015 nei codici ISTAT, oltre ai vini frizzanti il frizzante da 22042106, moltiplicato per un coefficiente d’incidenza, in quanto vengono considerati tutti i frizzanti DOP).
    I dati relativi agli ettari (24450) sono gli stessi del rapporto 2018 e anche le percentuali di produzione sono simili con l’83.6% spumante, il 16.4% frizzante e lo 0.03% (?) tranquillo.
    Sul mercato italiano, si stima che il 58% sia distribuito tramite la grande distribuzione, il 32% sia distribuito nel canale Ho.Re.Ca. e solo l’1% sia in distribuzione diretta. Trovate un interessante grafico che mette in relazione la diversa distribuzione rispetto al Conegliano Valdobbiadene, decisamente più spostato su Horeca, ingrosso e vendita diretta.
    Secondo il Consorzio, le vendite estere sono per il 70% in Europa, il 24% in Nord America e per il 6% nel resto del mondo.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO