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    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento gennaio 2024

    Gennaio è stato un mese positivo per le esportazioni di vino, come potete vedere qui sopra dopo una serie di mesi negativi, interrotti soltanto dalla parentesi di ottobre. Nel dettaglio con 539 milioni e un incremento del 14%, l’andamento annuo si muove verso la stabilità (-0.4% per gli amanti dei numeri precisi). All’origine di questo miglioramento, come si vede distintamente dal grafico, è la leggera ripresa del mercato americano (per i vini fermi), che sia in ottobre (+19%) che in gennaio (+14%) ha avuto un andamento molto superiore alla media. Non sono però nemmeno da sottovalutare i dati positivi registrati dalla Svizzera (+9%) e soprattutto dal Canada, che da qualche mese sembra essersi rimesso in carreggiata. Sono infine positivi i dati sugli spumanti, sempre trainati dal Prosecco (+17% sul mese e +6% sugli ultimi 12 mesi). Un’ultima annotazione: il principale fattore di crescita è stato il volume esportato. Dato la scarsa vendemmia e le previsioni mondiali pessimistiche sull’evoluzione dei consumi, penso che la lettura eccessivamente positiva di questi dati possa essere fuorviante. Passiamo a un’analisi più dettagliata con ulteriori grafici e le tabelle riassuntive.

    Il valore totale dell’export è di 539 milioni di euro, con un incremento del +14% rispetto al mese precedente. Il vino imbottigliato e i vini spumanti sono cresciuti entrambi tra il 14% e il 15%, mentre gli altri vini sono rimasti stabili. Il valore dell’export su base annua è ora stabile a 7.84 miliardi di euro, di cui 5.14 miliardi per il vino imbottigliato (-2%) e 2.23 miliardi per gli spumanti (+3%).
    Il recupero delle esportazioni di gennaio è essenzialmente legato ai volumi, 1.5 milioni di ettolitri, con un aumento dell’+11%. Il vino imbottigliato sale a 847 mila ettolitri (+15%), gli spumanti a 331 mila ettolitri (+17%). Il vino sfuso/altro è l’unico a registrare una diminuzione del volume esportato (-1%). Su base annua i volumi sono a 21.6 milioni di ettolitri, ossia -1% sull’anno precedente.
    L’andamento per paese è buono in gennaio con l’eccezione della Svezia. Noterei soltanto il rallentamento della Francia e del Belgio, oltre al dato straordinariamente positivo della Russia, quasi raddoppiata, che rappresenta da sola circa il 15% dell’incremento delle esportazioni di gennaio.
    Nel segmento degli spumanti, restano negativi i dati degli USA (-3% nel mese e -7% sui 12 mesi), mentre riprende vigore l’export verso il Regno Unito, che comunque va ricordato è uno dei paesi in cui negli ultimi anni i nostri prodotti non si sono sviluppati ulteriormente.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Germania – esportazioni di vino 2023

    Le esportazioni tedesche di vino sono in costante calo in volume da ormai diversi anni. Il grafico qui sopra mostra chiaramente questo trend: si è passati da 4 milioni di ettolitri di 10 anni fa agli attuali 3.3 milioni. Il calo non si riflette però nel valore delle esportazioni che si mantiene a cavallo del miliardo di euro. Qualcuno potrebbe ovviamente obiettare che c’è l’inflazione e che il vino italiano e francese sono ben oltre il livello di 10 anni fa. Vero. Anche vero però che il vino tedesco, salvo alcune nicchie di altissima qualità, non è un protagonista nel settore. Tornando ai nostri dati 2023 proposti da UN Comtrade, possiamo concludere che il 2023 è stato un buon anno per le esportazioni tedesche, rimaste stabili rispetto al buon livello del 2022 quando praticamente tutti gli altri paesi hanno visto un calo delle loro esportazioni. I Paesi Bassi sono il primo destinatario del vino tedesco, anche se come sapete questo paese è un grande centro di smistamento con i suoi porti, per cui è certo che gli olandesi non si bevono 800mila ettolitri di vino germanico! Bene, se siete interessati l’analisi prosegue nel post con tabelle e grafici completi.

    La Germania ha esportato vino per 1075 milioni di euro nel 2023, con un incremento dell’1% sul 2022 e un progresso annuo simile negli ultimi 5 anni. Va dato atto che sebbene questi dati non siano eclatanti, l’andamento delle esportazioni mostra una volatilità molto limitata. Di questi, 846 milioni sono relativi a vino in bottiglia, 140 milioni sono spumanti (+2% sia sul 2022 che annuo dal 2018, quindi con una crescita leggermente più sostenuta), 89 milioni sono gli altri prodotti (principalmente vini sfusi).
    Volumi: in calo come dicevamo. 3.3 milioni di ettolitri nel 2023, -6% sul 2022, e -2% annuo dal 2018 a questa parte. Il picco di esportazioni fu nel 2011 con 4.1 milioni di ettolitri.
    I mercati di esportazione sono principalmente anglosassoni e paesi limitrofi. Come scrivevo sopra l’Olanda assorbe 187 milioni e 800mila ettolitri, presumibilmente rispediti per la maggior parte in altri paesi (gli olandesi bevono 3.6 milioni di ettolitri di vino in tutto…), entrambi in forte recupero sul 2022, +19% e +6% rispettivamente.
    Vanno poi notati i cali riportati nel mercato inglese e americano (per quanto non sappiamo quando del vino olandese poi finisca qui…), -7% e -19% rispettivamente, ma anche la battuta d’arresto della Polonia (-4% dopo anni di crescita), dove invece è improbabile la mediazione olandese. Allo stesso modo, è leggermente negativo il dato della Svizzera (-4% ma positivo sui 5 anni) e più marcatamente quello belga (-12%).
    Nuovo osservato speciale per il vino tedesco: la Republica Ceca, dove le esportazioni crescono ininterrottamente da diversi anni.
    Buona consultazione!

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    Canada – consumi e mercato del vino, dati 2021/22

    Dopo qualche anno di assenza, torno in queste vacanze pasquali sui dati di consumo di vino canadesi, che sono riportati da Statistics Canada in modo molto puntuale anche se “ritardato”. Parliamo oggi infatti dei dati a giugno 2022 (per i 12 mesi precedenti). Le prospettive sembrano cambiare negli ultimi anni: se il mercato continua a crescere di anno in anno in valore (8.2 miliardi di dollari canadesi, +2%, 5.6 miliardi di euro), l’andamento dei volumi segna il passo nel 2022 (-4%, 5.16 milioni di ettolitri), con un calo marcato dei vini rossi, ma in parte anche dei vini bianchi, a vantaggio dei vini spumanti (e con una piccola crescita dei vini rosati). Ora, questa tendenza va anche a svantaggio dei prodotti locali, che ovviamente sono poco esposti alla produzione di vini spumanti (solo il 12% dei consumi), rispetto a quella dei vini bianchi (39%) e rossi (26%). Infine, dopo un temporaneo incremento durante gli anni del Covid e quelli immediatamente precedenti, la quota del vino sulla spesa totale dei canadesi in bevande alcoliche (26 miliardi di dollari canadesi) torna a scendere al 31.3%. Bene, nel resto del post trovate tabelle dettagliate degli ultimi anni e un commento completo.

    Il consumo di vino in Canada scende del 4% in volume nel 2021/22 a 516 milioni di litri, mentre cresce del 2.1% in valore a 8.19 miliardi di dollari canadesi.
    Il mercato resta fortemente orientato sui vini rossi, che rappresentano il 52% della spesa in vino, seguita dai vini bianchi al 33%, dai vini spumanti all’8% e ai vini rosati con il 4%. In volume, i vini rossi scendono al 50% dei consumi, i bianchi salgono al 38%, i vini spumanti sono il 5% e i vini rosati sono il 3%.
    Le tendenze di medio termine sono allineati a quanto dicevamo nel commento sopra. I vini rossi sono stabili in valore nel 2021/22 ma crescono ancora del 2% annuo sui 5 anni, a 4.28 miliardi di dollari, mentre in volume scendono del 6% a 2.58 milioni di ettolitri (stabili sui 5 anni).
    I vini bianchi crescono dell’1.5% nel 2021/22 a 2.7 miliardi ma rallentano rispetto ai 5 anni, ancora a +3%. In volume i consumi scendono del 3.2% a 1.97 milioni di ettolitri, ma restano a +1.4% annuo sui 5 anni.
    La crescita più forte è sui vini spumanti, che toccano quota 624 milioni di dollari, +21% nel 2021/22 e con un ritmo di crescita del 9% annuo sui 5 anni. Anche sui consumi in volume i dati sono molto positivi: +15% nel 2021/22 a 25 milioni di litri, +6% annuo dal 2016/17.
    Infine, i vini rosati crescono del 7% in valore e del 4% in volume nel 2021/22 e forti del balzo dell’anno precedente hanno dei tassi di crescita importanti sui 5 anni, +12% a valore e +9% annuo a volume.

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    Regno Unito – importazioni di vino 2023

    Il Regno Unito ha quasi mantenuto invariate le importazioni di vino nel 2023, sui livelli record raggiunti lo scorso anno. Stiamo parlando di circa 4.7 miliardi di euro di importazioni (i dati in volume sono solo parziali nel database UN Comtrade, per cui non ne parliamo), -2% sul 2022 ma ben sopra gli anni precedenti (+5% crescita annua dal 2018 a questa parte). Se la Francia mantiene una leadership assoluta con il 38% delle importazioni di vino (e un valore stabile rispetto all’anno scorso), anche l’Italia ha un buon anno: con un incremento del 3% circa raggiunge una quota del 23% del mercato inglese. Sono invece in difficoltà le importazioni dei vini dal nuovo mondo, salvo che per la Nuova Zelanda: Australia, Cile, USA, Sud Africa e Argentina sono tutti in calo di oltre il 10% secondo il database americano. Bene, passiamo a un breve commento e ai grafici. Vi segnalo che i dati sono anche disponibili sulla piattaforma Solonumeri.

    Il Regno Unito ha importato vini per 4.7 miliardi di euro, -2%, che corrispondono a 4.06 miliardi di sterline, stabile rispetto al 2022 e con un bel balzo rispetto a quanto si osservava prima del Covid (circa 3.4-3.5 miliardi di sterline).
    I grandi numeri dicono 1.76 miliardi di euro per la Francia, +1% ma +9% annuo dal 2018, 1.08 miliardi di euro Italia, +3% e +6% annuo dal 2018, 410 milioni di euro Spagna +6% nel 2023 e +8% dal 2018 a questa parte. Viene poi la Nuova Zelanda con poco più di 300 milioni di euro, livello già toccato qualche anno fa.
    Dal punto di vista delle principali categorie, le importazioni di vini fermi in bottiglia vedono bel 2023 un calo del 2% allineato al totale, 2.9 miliardi di euro, con un incremento del 2% della Francia e dell’1% dell’Italia a 1.1 miliardi e 514 milioni rispettivamente.
    Nel segmento dei vini sfusi il calo è marcato nel 2023, -11% a 593 milioni di euro, con Australia e USA entrambe giù di oltre il 20%.
    Gli spumanti sono invece ancora in crescita, +3% a 1.22 miliardi di euro. Nel 2023 gli spumanti francesi sono stabili a 623 milioni di euro, mentre quelli italiani sono in crescita del 5% a 525 milioni. Non vi confondete: anche se il 2023 è stato meglio per l’Italia, la dinamica degli ultimi anni è stata molto più favorevole per i francesi, tanto che oggi i due paesi sono separati da circa 100 milioni, mentre nel 2018 le importazioni inglesi erano uguali per Italia e Francia.
    Buona consultazione!

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    Italia – esportazioni vino spumante – aggiornamento 2023

    Il treno in corsa delle esportazioni di spumante di cui abbiamo beneficiato fino al 2022 si è consolidato nel 2023, con un graduale rallentamento guidato dai volumi (-3% a 5 milioni di ettolitri) e dal rallentamento del mercato americano (e russo). Ne consegue un incremento limitato del valore esportato, +3% a 2.2 miliardi di euro, che resta pur sempre un segno positivo nell’ambito di esportazioni totali in calo dell’1% circa. Il post di oggi include un paio di tabelle all’interno con l’andamento per mercato e volume dei primi 25 mercati, con una profondità fino al 2015, che potete trovare (con gli anni precedenti) nella sezione Solonumeri se la volete scaricare. Tornando ai nostri dati 2023, il Prosecco continua la sua corsa con un incremento del 5%, l’Asti spumante è stabile e gli altri spumanti DOP calano del 5%, così come il resto dei prodotti (-4%). Come dicevo, più dettagli e un commento dettagliato all’interno del post.

    Le esportazioni italiane di spumante 2023 chiudono a 2216 milioni di euro con un incremento del 3%. Il prezzo medio di esportazione sale del 6% a 4.41 euro a compensare un calo del volume del 3% a 5.03 milioni di ettolitri.
    Cominciamo dal Prosecco, che chiude a 1.66 miliardi di euro, +5%, per un volume di 3.65 milioni di ettolitri (-3%), per un prezzo medio di 4.56 euro al litro (+7%). Gli USA sono in calo del 3% a 428 milioni di euro, il Regno Unito cresce del 4% a 378 milioni, ma la sorpresa è il boom nel mercato francese, che chiude l’anno a 113 milioni, +28%, superando la Germania che si ferma a 92 milioni, comunque in crescita dell’8%.
    Per l’Asti l’anno chiude a 169 milioni di euro, +1%. La Lettonia è il principale mercato, +33% a 33 milioni, la Germania il secondo a 17 milioni e +41%, mentre cala del 19% nel mercato USA, 16 milioni. Il quarto mercato è il Regno Unito a 15 milioni di euro, +22%, mentre si dimezzano le esportazioni in Russia, 11 milioni di euro.
    Per gli spumanti DOP, le esportazioni sono state di 97 milioni, -5%. Pesa il calo degli USA, -4% a 18 milioni di euro, ma sopratttutto il -20% nel mercato tedesco e il -20% nel mercato inglese, rispettivamente a 8 e 3 milioni di euro. Restano buoni i dati svizzeri, +4%, secondo mercato, quelli giapponesi, +14% e francesi a +6%.
    Guardando i dati per geografia nel complesso, gli USA sono il primo mercato con 493 milioni e un calo del 5%, il Regno Unito sono il secondo mercato con 411 milioni, +3%, e molto distante il mercato tedesco a 146 milioni, +6%. Il mercato francese diventa il quarto, +23% a 130 milioni di euro.
    Vi lascio alle numerose tabelle e grafici del post.

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    Italia – esportazioni di vino – aggiornamento 2023

    Sono arrivati i dati finali delle esportazioni italiane di vino. Diciamo subito che il -1% è tra “i meno peggio” del panorama mondiale. Quindi, non un buon anno ma, come vedremo tra qualche settimana, tra i meno peggio. I francesi e gli spagnoli hanno fatto un po’ peggio (ma poco), i vini del nuovo mondo sono stati in caduta libera, salvo che per l’Australia (che era già caduta prima). Quindi siamo a 7.8 miliardi, -1%, con un calo dei volumi leggermente più pronunciato, -2% a 21.5 milioni di ettolitri. Caliamo in Nord America e Svizzera, cresciamo leggermente in Germania e Regno Unito. Rimpiazziamo nelle nostre speranze la Cina (-10%) con la Polonia e gli altri mercati dell’Est Europa, mentre tra i grandi mercati del vino è sicuramente la Francia il migliore. Gli spumanti si stanno normalizzando con una leggera crescita, i vini in bottiglia calano leggermente (-3%). Il 2024 si apre con numerosi punti di domanda, non ultimo una vendemmia molto più scarsa del solito (38m/hl per il ministero, 42m/hl per l’Istat, comunque una decina di milioni di ettolitri sotto il livello a cui ci siamo abituati tra il 2020 e il 2022. Speriamo che piova, come canta Concato. Bene, i dati sono anche disponibili nella sezione Solonumeri del blog, mentre nel resto del post proseguiamo l’analisi con qualche dettaglio in più, prima di passare ai vini spumanti martedì sera.

    Le esportazioni calano dell’1% a 7.77 miliardi di euro, di cui 5.1 miliardi di vini in bottiglia (-3%), 457 milioni di vini sfusi (stabili) e 2.22 miliardi di spumante (+3%).
    In volume i 21.5 milioni di ettolitri sono in calo per i vini in bottiglia (-5% a 11.7) e spumante (-3% a 5.0) e in crescita per gli sfusi (+8% a 4.7).
    Ne risulta un “prezzo medio” di 3.62 euro al litro, +1%, con un marginale impatto dell’inflazione e un peggioramento del mix (gli sfusi vanno a 1 euro al litro, i vini sfusi e spumanti a circa 4.4 euro).
    Gli USA calano del 5% a 1.76 miliardi e riducono l’import del 9% a 3.4 milioni di ettolitri mentre la Germania resta la prima destinazione per volumi (5.5 milioni di ettolitri), con un valore di 1.19 miliardi di euro, +1%). Il Regno Unito è il terzo mercato con 843 milioni di importazioni e una crescita del 4% nonostante i volumi siano calati del 2% a 2.6 milioni di ettolitri.
    Nei vini in bottiglia il quadro cambia: tutti i mercati salvo il Regno Unito (+5%) calano in valore: -5% gli USA, -2% Germania, -9% il Canada, -5% la Svizzera.
    Nei vini spumanti invece tutti crescono, salvo che gli USA (-6%) e la Russia (-9%).
    I mercati in forte crescita sono sempre a Est, ma dell’Europa, non del mondo: dicevamo della Polonia, +17% a 126 milioni, la Repubblica Ceca (che ISTAT ora chiama Cechia), +26% a 98 milioni, la Lettonia, +20% a 90 milioni, l’Ucraina che recupera il livello del 2021.

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    Germania – importazioni di vino 2023

    I dati di UN Comtrade sulle importazioni tedesche di vino presentano uno scenario di leggero calo (-3%, 2.7 miliardi di euro, con i vini spumanti in leggera crescita) su un livello che comunque è di stabilità se guardiamo agli anni precedenti. L’Italia perde un po’ meno (-2%) ma guadagna quindi leggermente in quota di mercato, che nel 2023 ha superato il 39% delle importazioni in valore e il 38% in volume. I volumi sono nel 2023 stabili a circa 13.7 milioni di ettolitri. Perdono terreno i francesi, soprattutto nel segmento dei vini fermi (ma non crescono comunque negli spumanti), guadagna la Spagna, perdono americani, sudafricani e cileni a vantaggio della Nuova Zelanda. Nel resto del post trovate un’analisi dettagliata, grafici e tabelle che sono anche consultabili in formato Google Sheet  nella sezione Solonumeri. Buona lettura.

    La Germania ha importato vino per 2.68 miliardi di euro nel 2023, in calo del 3% sul 2022 ma sul medesimo livello del 2018, quindi pre-Covid. Nello specifico, le importazioni di vino in bottiglia sono calate del 5% a 1.64 miliardi di euro, quelle di vino sfuso hanno fatto -1% a 536 milioni di euro mentre gli spumanti sono in crescita del 3% a 498 milioni di euro.
    I volumi importati sono stabili a 13.74 milioni di ettolitri, di cui 5 milioni sono di vini in bottiglia (-4%) e 676mila ettolitri sono di vino spumante (-1%).
    L’Italia come scrivevamo sopra è largamente in testa alla classifica sia per volume che per valore. Nel 2023 con un calo del 2% a 1052 milioni di euro (dato UN Comtrade, che risente di diverse dinamiche temporali rispetto a quello ISTAT), l’Italia si pone comunque sopra il livello pre-COVID. Il dato vede un calo del 5% nei vini in bottiglia a 761 milioni (in linea con l’andamento del segmento), una crescita del 6% nel vino sfuso a 161 milioni e un ottimo +8% per i vini spumanti che toccano 125 milioni di euro. Il volume esportato dell’Italia è stato di 5.2 milioni di ettolitri.
    La Francia va peggio soprattutto nei vini in bottiglia (-12%), mentre è stabile negli spumanti a 320 milioni di euro, in ogni caso quasi il triplo del dato italiano. Il totale esportato è di 743 milioni di euro per 1.6 milioni di ettolitri.
    La Spagna si conferma terzo esportatore (ma secondo per il volume a 4.2m/hl) con 394 milioni di esportazioni e un andamento molto positivo (+8%), con i vini in bottiglia a +5%, i vini sfusi e gli spumanti a +12%.
    “tutti gli altri” fanno 493 milioni di euro, con un bel calo rispetto ai 529 milioni di euro del 2022 e ai 541 milioni del “pre-Covid” a segnalare che le scelte dei tedeschi nel campo del vino restano molto ancorate al “vecchio mondo”.

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    USA – importazioni di vino – aggiornamento 2023

    Gli USA restano di gran lunga il principale mercato mondiale per il vino e il principale importatore. Da qualche anno a questa parte l’Italia ha lasciato la leadership al vino francese (come dovrebbe essere normale), pur mantenendo il primato in volumi. Il 2023 segue questa linea, con importazioni in calo dell’11% a 6.5 miliardi di euro (-9% in dollari, 7 miliardi), e con una forbice tra Francia e Italia che si allarga leggermente, visto il calo del 9% francese e dell’11% italiano. Se vogliamo trovare un aspetto negativo in questi dati potremmo cercarlo nelle importazioni di vino fermo in bottiglia dove l’Italia manteneva il primato, perso invece nel 2023. Se vogliamo trovare un aspetto positivo, dovremmo forse cercarlo negli spumanti: i nostri calano dell’11%, lo Champagne e gli altri prodotti francesi perdono il 20%, a onor del vero da una base molto elevata. C’era da aspettarselo e probabilmente il prodotto francese è meglio equipaggiato di quello italiano, essendo più orientato ai vini “superpremium”. Stiamo comunque parlando di un mercato fortemente ancorato ai vini europei, che rappresentano il 75-80% dell’import totale, anche se continua a impressionare la progressione dei vini neozelandesi, che in un anno negativo sono riusciti a mantenere i livelli record di export del 2022. Bene, nel resto del post trovate ampie tabelle, disponibili anche nella sezione Solonumeri, e il proseguimento del commento.

     

    Le importazioni americane di vino calano dell’11% a 6468 milioni di euro, tornando poco sopra il livello 2021 e dopo un 2022 eccezionale. In ottica quinquennale l’andamento resta positivo, +3.4% annuo in euro e +1.6% annuo in dollari americani.
    La Francia guida a 2376 milioni di euro (36.7% delle importazioni, da 35.9%), -9% e +5.4% annuo dal 2018, mentre l’Italia perde un po’ terreno a -11%, 2060 milioni, pur mantenendo la quota di mercato del 31.8%. Come dicevamo la Nuova Zelanda spedisce vino per 577 milioni, soltanto -1%, mentre sono allineati al totale i dati spagnoli.
    Nel segmento dei vini fermi in bottiglia (-8% a 4.5 miliardi di euro), la Francia è stabile a 1458 milioni, contro il calo dell’Italia del 12% a 1429 e si prende quindi la leadership del segmento, da sempre italiana. Per intenderci, 10 anni fa l’Italia stava a 1086 milioni e la Francia a 706.
    Nel segmento dei vini sfusi guida la Nuova Zelanda, +4% in un segmento in crescita dell’8%, mentre nel segmento degli spumanti, in calo del 16% a 1617 milioni di euro, la Francia perde il 20% a 893 milioni mentre l’Italia fa meglio della media a -11% per 602 milioni.
    Infine un cenno ai volumi, non coerenti nel 2022. Gli USA hanno importato 12.26 milioni di ettolitri, e qui siamo davanti a tutti con 3.3 milioni di ettolitri, precedendo i canadesi a 2.2 milioni e i francesi a 1.7 milioni.
    Buona consultazione.

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