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    Vendite al dettaglio di vino nella GDO in Italia – dati IRI, aggiornamento 2020

    Fonte: IRI
    Il 2020 si chiude con una decisa accelerazione delle vendite al dettaglio di vino nella grande distribuzione italiana, con una replica parziale di quanto era successo nel secondo trimestre causa lockdown. Le vendite totali di vino sono cresciute dell’8% nel quarto trimestre, con un incremento dell’11% per i vini fermi, il che porta il 2020 a chiudere a +7.3% . E’ chiaro che questi numeri vanno letti nel contest della pandemia, che ha fortemente ridotto l’accesso ai ristoranti, dirottando quindi il consumo di vino verso il canale “offtrade” e quindi verso la GDO, soprattutto nel secondo e quarto trimestre e in parte del primo. Quanto è stato lo spostamento? Se dovessi fare una stima direi circa 80 milioni di euro, che corrispondono a 3 punti percentuali di crescita… Dopo diversi anni ci troviamo comunque di fronte a un quadro inusuale, con il vino fermo cresce al pari dei vini spumanti, il vino rosso tanto quanto quello bianco e, da ultimo, con I volume in forte crescita: come dire tutto il contrario di quello che è capitato fino ad oggi. Bene, passiamo a commentare qualche dato.

    Secondo IRI nel 2020 la GDO ha venduto 7.9 milioni di ettolitri di vino, di cui 7 milioni di vino fermo e 0.8 milioni di ettolitri di vini spumanti, con una crescita del 6% sul 2019, l’incremento delle vendite in euro a 2.74 miliardi, +7.3% è dunque principalmente imputabile a un effetto volume, con i prezzi medi (incluso il mix) in crescita dell’1.5% circa.
    Come dicevamo sopra l’anno è stato caratterizzato da almeno due trimestri e mezzo di forte anormalità. Il secondo trimestre e il quarto trimestre hanno segnato un +10% e +8% rispettivamente, a fronte di un +4% per il terzo trimestre (+7% per il primo). Se usassimo il 4% del terzo trimestre come la crescita normale, troveremmo un “eccesso” di circa 78 milioni negli altri trimestri, che corrispondono a 3 punti percentuali di crescita.
    Andando nei numeri del quarto trimestre, sono stati particolarmente positivi i dati del vino fermo, +10.6%, guidati dai vini bianchi e rosati intorno a +12% e dal +10% del vino rosso (che resta preponderante tra i vini fermi in valore assoluto). Le categorie DOC/DOCG continuano a guadagnare quota, +12% contro il +5% dei vini comuni.
    Nel segmento degli spumanti per il quarto trimestre abbiamo una crescita del 3% dei prodotti italiani e un calo del 12% dello Champagne. Tra i prodotti italiani si allarga la forbice tra lo Charmat Secco (Prosecco principalmente) che cresce del 9%, contro un dato stabile per i metodo classico e un calo di ben il 18% per i vini Charmat Dolci.
    I dati dell’anno sono più omogenei, con un +7.4% per i vini fermi e un +8.1% per gli spumanti. Nell’ambito dei vini fermi sono molto simili le crescite per tipologia, mentre le categorie di alta qualità mantengono una velocità superiore rispetto ai prodotti di basso livello (+8% contro +3%). Anche negli spumanti il quadro allargato vede un andamento positivo anche per i metodo classico, +5%.
    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    USA – vendite al dettaglio di vino – aggiornamento 2019

    Nel 2019 il mercato americano del vino ha compiuto un passo importante verso il processo di “premiumizzazione”, ossia la tendenza a consumare prodotti di maggiore qualità. D’altronde l’economia è andata bene, la borsa è andata bene (e questo va detto, anche grazie a Trump, che sta prediligendo l’uovo oggi rispetto alla gallina domani): i consumatori sono quindi spinti a consumare prodotti migliori. I dati del Wine Institute americano (a sua volta elaborati da diverse fonti), indicano un balzo del 10% del valore al dettaglio delle vendite di vino, il che porta il saldo sui 5 anni quasi a +6% annuo. Il contrario sta succedendo ai volumi, che invece sono rimasti stabili e chiaramente in rallentamento se guardiamo a quello che è capitato negli ultimi anni, con la notevole eccezione dei vini spumanti e dello Champagne, che invece è in costante crescita. La stessa cosa vale per l’analisi del vino californiano: volumi in calo leggero, valore in crescita, meno del mercato totale, ma comunque intorno a +6% nel 2019. Passiamo a una breve analisi dei dati.

    Le vendite al dettaglio nel mercato USA sono state pari a 75 miliardi di dollari nel 2019, +10% rispetto al valore revisionato da Wine Institute di 68 miliardi nel 2018. Con questo balzo la crescita degli ultimi 5 anni diventa +5.7%, in accelerazione rispetto al +4.5/5% che avevamo osservato negli ultimi anni.
    I volumi si stanno invece stabilizzando. Nel 2019 la stima è 36.6 milioni di ettolitri, solo 0.1 milioni in più del 2018. Diciamo che nemmeno nel periodo 2008-09 (che corrisponde alla crisi del mercato mondiale) avevamo constatato un andamento così moderato. Ne consegue un incremento del prezzo medio per ettolitro del 10% a 20 dollari al litro. Come potete constatare si tratta di un raddoppio nel giro di 20 anni.
    Per quanto riguarda le tipologie di consumo (solo volumi), i fini fermi sono… fermi a 30.6 milioni di ettolitri, mentre i vini dolci e spumanti sono in leggerissima crescita.
    C’è poi la sezione dei vini californiani, che nel 2019 hanno avuto un calo delle vendite in valore del 6% a 43.6 miliardi di dollari (+4.7% negli ultimi 5 anni in media), per un volume di vendite totale in calo dell’1% nel mercato domestico e del 6% nei mercati internazionali (vi ricordo il rafforzamento del dollaro nel 2019. Tutto ciò porta il vino californiano al minimo in termini di vendite all’estero del 12%, contro il picco del 18% di circa 10 anni fa.
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    Vendite al dettaglio di vino nella GDO in Italia – dati IRI, aggiornamento primo semestre 2020

    La corsa ai supermercati della crisi COVID ha inciso anche sulle vendite di vino. Forse non si erano mai visti dati tanto positivi come quelli che commentiamo oggi, con il prezioso contributo di IRI. Il secondo trimestre si chiude con un +10% tondo tondo per il vino fermo e +5.5% per gli spumanti. Messi insieme fanno +9%. Come apprezzerete dai grafici sono ormai un paio di anni che l’accoppiata storica di “meno volumi e più prezzo-mix” non funziona più come prima. Soprattutto in questo primo semestre, complice il periodo che abbiamo vissuto, c’è stata una impennata dei volumi di quasi il 9% per il vino fermo e di circa l’8% per gli spumanti. È molto difficile dire quanto di questo incremento sia “sano” e non una sostituzione di consumi altrimenti fatti fuori casa. È anche difficile dire quanto di questo incremento sia legato a questo particolare momento (io per esempio ho aumentato il consumo di alcolici durante il lock-down). Resta il fatto che i dati sono positivi e che sosterranno le vendite degli operatori più esposti a questo canale distributivo, quindi con prodotti di qualità ma di una fascia di prezzo moderata. Passiamo a commentare i dati.

    Le vendite di vino nella GDO sono state di 652 milioni di euro nel secondo trimestre, +9%, con un +10% per il vino fermo e un +5.5% per gli spumanti e un -13% per lo Champagne. In termini di volumi, il trimestre chiude con 2 milioni, +10.5% (1.82 per il vino fermo, +11%).
    Il saldo del primo semestre è quindi da record, con 1.27 miliardi di euro di vendite, +8% (un dato questo allineato per vini fermi e spumanti) e quasi 4 milioni di ettolitri, +8.6%.
    Bisogna dire che questa ondata di acquisti ha riguardato un po’ tutte le categorie e tutte le tipologie. Forse l’unico dato che resta negativo è quello degli spumanti Charmat dolci che continuano a calare. I dati del trimestre degli spumanti sono anche influenzati dalla tempistica della Pasqua, più anticipata rispetto allo scorso anno.
    Se ci concentriamo sui dati semestrali, più “stabili”, troviamo una leggera preponderanza per i vini rossi, +8.5%, contro +7.5% per i vini bianchi e +6.8% per i vini rosati.
    Dal punto di vista delle tipologie, i vini IGT sono in crescita del 10%, i DOC/DOCG dell’8% e i vini da tavola del 6%. Tutti questi valori, come vedete dalle tabelle, sono proporzionalmente più elevati nel secondo trimestre, ma con le medesime gerarchie.
    Il terzo trimestre sarà un inizio di normalità, con una parte della ristorazione riaperta e la crisi economica che comincia a mordere. Per adesso vi lascio alle tabelle e ai grafici del post.
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    Vendite al dettaglio di vino nella GDO in Italia – dati IRI, aggiornamento primo trimestre 2020

    I numeri sono numeri, ma questi numeri sono chiaramente influenzati da fattori molto straordinari. Il 31 dicembre che cade dentro il primo trimestre 2020 invece che nel quarto trimestre 2019, l’accumulazione di prodotto occorsa nel mese di marzo in previsione del virus… insomma dobbiamo considerare rilevante l’incremento del 7% delle vendite di vino del primo […] LEGGI TUTTO

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    Le vendite via internet di vino in Francia – studio FranceAgriMer/CNIV

    FranceAgriMer e CNIV hanno pubblicato l’estratto di uno studio sull’ecommerce di vino in Francia che fornisce informazioni interessanti per comprendere come si sta muovendo questo mercato. In particolare, raggiunta una penetrazione di circa il 10% delle vendite di vino nel paese, il segmento è in chiaro rallentamento e si sta consolidando: chiudono più siti di […] LEGGI TUTTO