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    Spumante, Arancia di Ribera DOP e Bergamotto per il nuovo cocktail low alcohol “Mimosa Granriviera”

    Si arricchisce di un nuovo cocktail la gamma di Canella, casa vinicola veneziana produttrice dal 1947 di Prosecco Superiore e – sempre di più – di prodotti Ready to drink (Rtd) made in Italy di alta gamma. In rampa di lancio è il Mimosa Granriviera, un low alcohol (6% vol) frutto di un mix di vino da uve Glera e 2 produzioni tricolori: la siciliana Arancia di Ribera Dop e il Bergamotto calabrese. Dopo il pre-lancio nei giorni scorsi a Saint Barth, il Mimosa approderà da marzo presso i canali retail e horeca Usa attraverso il cobranding con l’importatore Ethica Wines. Un passo avanti considerato strategico per la Casa vinicola Canella, Marchio storico di interesse nazionale, antesignano nella produzione di Prosecco ma anche di Rtd (dal 1988) di alta qualità senza aromi artificiali, a partire dal Bellini anche in formato zero alcohol.
    “Con il raddoppio del fatturato, il 2024 è stato il nostro migliore anno di sempre – ha detto Tommaso Canella, che con il fratello Alvise rappresenta la terza generazione dell’impresa di San Donà di Piave –. Stiamo raccogliendo quanto seminato non solo grazie al Prosecco Superiore ma per effetto di un’idea che partendo dal vino si possa rappresentare l’italianità in maniera fresca, integrata e inclusiva. La nostra esperienza nel fenomeno cocktail ci insegna come sia possibile fare squadra anche con le produzioni artigianali del Belpaese: le pesche bianche del Bellini sono realizzate al 40% da noi e al 60% provengono dalla vicina Romagna, per i nostri Mimosa usiamo l’Arancia di Ribera Dop o l’Arancia rossa di Sicilia Igt, le fragole sono del Consorzio di Candonga in Basilicata, i mandarini del nostro Puccini sono quelli tardivi di Ciaculli, un presidio Slow Food nel palermitano”.
    L’approdo Usa del Mimosa Granriviera segue quelli fortunati degli altri “pronti da bere” a bassa gradazione dell’azienda: nell’ultimo anno la produzione del segmento è raddoppiata a livello globale e triplicata nel mercato a stelle e strisce, mentre anche in Italia la crescita riscontrata è in doppia cifra. Il fatturato complessivo dello scorso anno è attorno ai 25 milioni di euro, per oltre la metà grazie all’exploit Rdt. Il formato da 0,75/l è previsto in particolare nella grande distribuzione ma anche nei canali on-trade di hotel, club, centri sportivi per un prezzo medio attorno ai 15 dollari. Tra i mercati target nel breve-medio termine, sempre accompagnati da Ethica Wines, sono in listing il Canada e una quindicina di Paesi in Asia. Allo studio anche l’ingresso del Mimosa nel mercato interno, dove sarà tra l’altro rafforzata la presenza del Bellini (5% vol) anche in versione no alcohol.
    Nei 12 mesi terminanti a giugno 2024, secondo Niq i cocktail Ready to drink hanno registrato negli Usa una ulteriore crescita (+4% in valore).  A livello globale, al netto degli hard seltzer, il trend positivo secondo Iwsr proseguirà sino al 2027 al ritmo medio annuo del 5%, per un controvalore nei 10 mercati chiave di 40 miliardi di dollari. A guidare la crescita, proprio i cocktail e i long drink di qualità superiore. Anche nel Belpaese, secondo una recente indagine Niq, le bevande pronte da bere stanno guadagnando popolarità specie tra i giovani della Gen Z, con il 7% degli italiani che prevede di aumentarne il consumo. LEGGI TUTTO

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    Lunadoro (Schenk): un 2025 da medaglia, nuova certificazione Equalitas e 4 vini premiati

    Al primo appuntamento del 2025 con Wine & Siena, la cantina Lunadoro di Valiano di Montepulciano si è presentata con una nuova medaglia al petto: la certificazione Equalitas, ottenuta dopo un lungo iter che ha visto la cantina riorganizzare, in chiave sostenibile, il proprio ciclo produttivo, economico e sociale.“La partecipazione di Lunadoro a Wine&Siena è stata anche la prima occasione dell’anno di incontrare appassionati di vino e professionisti del settore, presentare loro in anteprima le nuove annate di Nobile Lunadoro in uscita e offrire ai clienti l’opportunità di degustare vini prossimi alla disponibilità. Il riscontro è stato ottimo, in particolare per il Nobile di Montepulciano DOCG – Pagliareto Selezione Bio 2020, che negli ultimi due anni ha conquistato i Tre Bicchieri del Gambero Rosso, e per il fratello maggiore, il Vino Nobile di Montepulciano DOCG – Gran Pagliareto 2019”.
    Queste le parole di Adriano Annovi, AD di Lunadoro e responsabile vendite Italia di Schenk Family Italia, colosso svizzero del vino di cui fa parte la cantina, al termine della decima edizione della chermesse enogastronomica senese che si è svolta dal 24 al 27 gennaio nel complesso museale di Santa Maria della Scala, a Siena.
    Nonostante un’annata non brillante per i vini rossi, la denominazione del Nobile di Montepulciano ha mantenuto gli stessi livelli di vendite del 2023, confermando il suo posizionamento tra i rossi di Toscana più amati e riconosciuti in tutto il mondo. “In Lunadoro siamo riusciti addirittura ad incrementare i volumi di vendita nel 2024. La nostra è una cantina di piccole dimensioni, ma votata all’eccellenza. – spiega Adriano Annovi – Lunadoro è un’azienda biologica che si impegna a garantire qualità e sostenibilità, oggi rafforzata anche dall’ottenimento della certificazione Equalitas. Grazie a un lavoro tempestivo e ben organizzato, non abbiamo riscontrato significative difficoltà nella gestione della stagione. La vendemmia, seppur impegnativa, si è conclusa in modo soddisfacente, nonostante le abbondanti piogge che si sono susseguite tra maggio e giugno. L’estate, seppur caratterizzata da temperature elevate, non ha creato significative sofferenze per le uve, poiché le vigne della zona sono ben adattate a questo tipo di clima. Questi risultati – conclude – dimostrano che con impegno, attenzione alla qualità e rispetto per il territorio è possibile ottenere grandi soddisfazioni, anche in annate sfidanti.”
    I VINI LUNADORO PRESENTATI A WINE&SIENA 2025 E SPIEGATI DALL’ENOLOGO, DANIELE RESS
    Rosso di Montepulciano DOC – Prugnanello 2021
    Un vino che si pone l’obiettivo di incontrare i gusti di molti palati, la frutta fresca ci colpisce subito, al palato scorre morbido ma allo stesso tempo lineare, ci lascia con un finale sapido che ci fa venir voglia di un altro sorso.
    Nobile di Montepulciano DOCG Riserva – Quercione 2020
    Selezioniamo le uve con il miglior patrimonio polifenolico e nervo acido, vinificazione attenta all’estrazione di tutti gli elementi che dovranno accompagnare questo vino durante i suoi 48 mesi di affinamento tra legno e bottiglia. Colore Rosso Rubino intenso, al naso parte austero poi ci rivela la sua grande complessità aromatica fatta da note di frutta di piccoli frutti e frutta candita, il profumo di sottobosco accompagna qualche sentore di resina, in bocca risulta pieno e armonico, la trama tannica è spessa e morbida, note di cioccolato fondente e pepe nero ci portano ad un finale di bevuta pulito che ci invita a berne un altro sorso.
    Nobile di Montepulciano DOCG – Pagliareto Selezione Bio 2020
    Il nostro vino iconico, anche nella veste dell’annata 2020 trova le sue conferme che derivano dal terroir dell’omonimo vigneto, espressione di potenza al naso con note di frutta e confettura, in bocca la sua naturale dolcezza tannica compensa ricchezza e grande struttura, presenza del legno non troppo invasiva e note speziate che ci accompagnano nel finale vanno a impreziosire il patrimonio organolettico di questo vino.
    Vino Nobile di Montepulciano DOCG – Gran Pagliareto 2019
    La nostra selezione è la massima espressione che noi di Lunadoro vogliamo dare al Prugnolo gentile della collina di Valiano, Rosso rubino con riflessi granati, al naso è intenso con note di pesca gialla, mora e susina. Ruotando nel bicchiere si percepiscono sensazioni balsamiche e pepe nero. Il palato, caldo e avvolgente, è caratterizzato da tannini vellutati che si articolano attorno a sensazioni dolci-acide ed è reso dinamico da ritorni mentolati e progredisce in un finale netto e lunghissimo con richiami di nocciola, cacao amaro e liquirizia, impreziosito da delicate sensazioni boisee. LEGGI TUTTO

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    Amarone Opera Prima 2025 presenta l’annata 2020

    Torna anche quest’anno il tradizionale appuntamento veronese con il grande vino rosso secco da uve appassite della Valpolicella. Dal 31 gennaio al 2 febbraio presso il centrale Palazzo della Gran Guardia a Verona si avranno in passerella 74 produttori, che già da venerdì di questa settimana accoglieranno oltre un centinaio di giornalisti del settore provenienti da più di 20 Paesi diversi. Il tema della consueta conferenza è un anniversario “tecnico” (e un po’ tanto anticipato*): “Valpolicella: 100 anni tra passato e futuro della denominazione” è il focus che aprirà il palinsesto della rassegna sabato 1 febbraio alle 10.30 nella sala congressi del Palazzo. Di seguito il comunicato stampa ufficiale dell’evento. “Per il presidente Christian Marchesini: “In questa speciale edizione, Amarone Opera Prima guarda al futuro e, in particolare, ai nuovi margini di potenziale crescita della denominazione in uno scenario evolutivo accelerato, che ci impone un cambio di paradigma fondato su strategie e approcci rinnovati. Un impegno che ci vede sempre più attivi sul fronte della promozione e che le aziende stanno premiando sia in termini di partecipazione record all’evento che di adesioni al Consorzio, con 51 nuovi associati nel 2024”.Amarone Opera Prima inizia venerdì 31 gennaio con un programma riservato esclusivamente alla stampa nazionale e internazionale specializzata (su invito) che contempla due masterclass. La prima, “Amarone: iconic of fine dining in the world’s 50” guidata dall’esperto JC Viens e dedicata alla degustazione di una selezione di Amarone presenti nella carta vini dei migliori 50 ristoranti al mondo secondo la classifica annuale stilata dal mensile britannico Restaurant (Palazzo della Gran Guardia, ore 10.30). A seguire, il pranzo tristellato a cura di Giancarlo Perbellini al Teatro Filarmonico. Nel pomeriggio, invece, il MW Andrea Lonardi, anche vicepresidente del Consorzio, firma “La memoria del tempo, un viaggio tra le annate storiche di Amarone” (ore 15.00, palazzo della Gran Guardia).Sabato 1° febbraio, il focus “Valpolicella: 100 anni tra passato e futuro della denominazione” apre il palinsesto della rassegna con gli interventi di Christian Marchesini, presidente del Consorzio vini Valpolicella e di Carlo Flamini, responsabile dell’Osservatorio del vino di Unione italiana vini, moderati da Andrea Andreoli, direttore di Telenuovo. Al termine, il sipario si apre sull’inedito spettacolo teatrale di Andrea Pennacchi.Dalle 12.30 via alle degustazioni ai banchi dei 74 produttori che, dalle 16.00, accoglieranno anche gli ‘Amarone lover’. A loro e agli operatori, soprattutto della ristorazione, è riservata anche la giornata di domenica 2 febbraio (dalle 10 alle 17) che si chiuderà con l’aperitivo “Valpolicella: freschezza e creatività nel calice” a cura del Gruppo Giovani del Consorzio.”Altre info qui.*In realtà 100 anni fa (1925) in Valpolicella si costituì una associazione di produttori. Il Consorzio vero e proprio venne istituito solo nel 1963 (art.2602 Codice Civile) in virtù della legge 930 di quello stesso anno e dedicata alle “Norme per la tutela delle denominazioni di origine dei mosti e dei vini.” LEGGI TUTTO

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    Chardonnay Due Mondi Terre Siciliane IGT 2023 Barone Montalto

    Barone Montalto è una prestigiosa cantina siciliana fondata nel 2000 a Santa Ninfa, in provincia di Trapani. Si distingue per la capacità di combinare tradizione e innovazione, valorizzando il territorio siciliano attraverso la produzione di vini di alta qualità. I suoi vigneti si estendono su circa 400 ettari, distribuiti in diverse aree dell’isola, ognuna caratterizzata da condizioni uniche che contribuiscono all’identità dei vini. La cantina utilizza tecnologie avanzate, unite a metodi tradizionali come il Metodo Passivento, che conferisce ai vini un’intensità e una complessità uniche.Barone Montalto coltiva sia vitigni autoctoni, come Nero d’Avola e Grillo, sia varietà internazionali, creando vini che esprimono al meglio l’essenza della Sicilia. La filosofia aziendale si basa su passione, innovazione e rispetto per il territorio, con un forte impegno verso la sostenibilità ambientale. I suoi vini, apprezzati a livello mondiale, rappresentano una celebrazione dell’autenticità e della ricchezza culturale siciliana. Barone Montalto è sinonimo di eccellenza enologica e ambasciatore dell’isola nel panorama internazionale.
    Lo Chardonnay Due Mondi Terre Siciliane IGT della cantina Barone Montalto è un vino bianco fresco che racchiude tutta l’essenza del territorio siciliano. Alla vista si presenta con un colore giallo paglierino brillante, arricchito da riflessi dorati che ne anticipano la struttura e la ricchezza aromatica.
    Al naso offre un bouquet ampio e intenso, caratterizzato da note fruttate di pesca bianca, melone e agrumi, accompagnate da sfumature floreali di fiori bianchi e accenni di vaniglia e miele, derivanti da un eventuale affinamento in legno. Questa combinazione dona un profilo olfattivo fresco e invitante, con una piacevole complessità.
    In bocca si distingue per la sua morbidezza e struttura, con una freschezza ben bilanciata da una nota minerale tipica del terroir di provenienza. Le sensazioni fruttate si confermano, con una persistenza gustativa che lascia il palato avvolto da una leggera cremosità e una punta di sapidità. È un vino piacevole e versatile, perfetto per accompagnare piatti a base di pesce, crostacei, carni bianche e formaggi freschi.
    Questo Chardonnay è una celebrazione del sole e del clima mediterraneo, ma che strizza l’occhio al mercato internazionale, molto piacevole da bere e adatto ad un consumo giornaliero e non troppo impegnativo. LEGGI TUTTO

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    Vallepicciola e Balan: una partnership strategica per portare l’eccellenza del Chianti Classico in tutta Italia

    Vallepicciola, rinomata cantina nel cuore del Chianti Classico, annuncia con entusiasmo una nuova e importante collaborazione con Balan, uno dei principali distributori di vini a livello nazionale. Un’intesa che segna un passo fondamentale nell’espansione di Vallepicciola sul mercato nazionale, consolidando ulteriormente la sua posizione nel panorama vinicolo di alta qualità.
    Vallepicciola, celebre per vini che coniugano tradizione e innovazione, ha scelto Balan come partner ideale per distribuire le sue pregiate etichette sul mercato italiano, garantendo così ai consumatori un accesso ancora più ampio e capillare a prodotti definibili come espressione autentica del territorio toscano. L’obiettivo di questa intesa è rafforzare il legame con il pubblico italiano e affermare ulteriormente l’eccellenza vitivinicola di Vallepicciola.
    “È un onore poter collaborare con un distributore di grande prestigio come Balan, che condivide con noi l’impegno per la qualità e la passione per il mondo del vino”, ha dichiarato Alberto Colombo, CEO di Vallepicciola. “Siamo felici di iniziare questa nuova avventura con Vallepicciola, un partner che condivide i nostri valori e il nostro impegno nel rappresentare il meglio dell’enologia italiana” fa eco Daniele Balan, CEO di Balan Srl.”
    Il recente accordo mira non solo a rendere i prodotti di Vallepicciola disponibili in nuove aree geografiche, ma anche a rafforzare – sinergicamente – l’identità del marchio, puntando oltretutto su un approccio sostenibile e innovativo nella gestione della distribuzione e nella promozione dei prodotti.
    Vallepicciola e Balan sono pronte ad avviare insieme una serie di iniziative di promozione e comunicazione che accompagneranno il lancio dei prodotti nei nuovi mercati. Un viaggio che porterà i vini di Vallepicciola sempre più lontano, consolidando il legame con i consumatori e con tutti gli amanti del buon vino.
    Attualmente, Vallepicciola si estende su 265 ettari, di cui 107 vitati. La produzione annua s’attesta a 500.000 bottiglie divise in 17 etichette tra Chianti Classico Docg e Igt Toscana. L’elegante champagne P. Vallée impreziosisce la ricca offerta di Vallepicciola che, grazie a Balan, potrà d’ora in poi raggiungere un pubblico sempre più numeroso. LEGGI TUTTO

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    Vinibuoni d’Italia ospite di SACMI a Imola per la premiazione delle Corone 2025

    Vinibuoni d’Italia, la guida edita dal Touring Club Italiano, sarà ospite di SACMI all’interno dello splendido Auditorium della sede di Imola (BO). A partire dalle 10.30 prenderà avvio l’evento di presentazione della nuova edizione della guida, con la presenza del curatore nazionale Mario Busso e dei coordinatori regionali.La ventiduesima edizione della guida conferma la crescita nella qualità e nella quantità dei campioni degustati: oltre 35000, con 1934 aziende selezionate e 6572 vini recensiti, tra cui spiccano 726 Corone, assegnate dai coordinatori regionali ai migliori assaggi individuati nelle selezioni.
    Alcuni dei vini coronati, che in virtù del riconoscimento hanno preso parte alle degustazioni delle Finali Nazionali, sono stati ulteriormente premiati dai curatori nazionali, che hanno stilato la classifica dei TOP 300. Le commissioni parallele delle finali, nell’ambito del progetto “Oggi le corone le decido io”, hanno infine decretato i premi assegnati dalla giuria ospite composta da giornalisti e operatori del settore.
    Dopo la consegna dei diplomi di merito ai TOP 300 svoltasi a Merano, l’evento di Imola sarà dedicato alla premiazione delle Corone di Vinibuoni d’Italia e delle Corone del progetto “Oggi le corone le decido io”.
    L’evento sarà anche occasione di approfondire il tema dell’attenzione alla sostenibilità ambientale. Interverranno il Presidente SACMI IMOLA Paolo Mongardi e i partner della guida Repower e Rastal.
    «Con grande piacere, anche quest’anno, SACMI ospita questo prestigioso appuntamento. Questo evento, che celebra le eccellenze enologiche italiane, è per noi un’occasione speciale per riflettere su temi cruciali per il futuro delle nostre comunità. Il mondo del vino, con il suo profondo legame con la terra, può essere un esempio virtuoso di come tradizione e innovazione possano unirsi per consegnare alle prossime generazioni un pianeta migliore», sottolinea il Presidente di SACMI, Paolo Mongardi.
    Alla presentazione e premiazione seguirà una straordinaria degustazione delle oltre 500 etichette premiate, accompagnate da salumi Levoni, Grana Padano Dop e tipicità a marchio Io sono Friuli Venezia Giulia, storici partner di Vinibuoni d’Italia.
    Per accedere all’evento le aziende, gli operatori della ristorazione e della stampa possono richiedere l’accredito all’indirizzo eventi@vinibuoni.it, fino ad esaurimento dei posti disponibili. LEGGI TUTTO

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    Vinitaly Design Award cresce ancora: 4 nuove categorie e debutto di Vinitaly Design Experience

    Vinitaly Design Award cresce ancora e per la 29^ edizione di quest’anno amplia le categorie con quattro nuove sezioni di candidatura del concorso dedicato al packaging di vini, distillati, birre e oli extravergini di oliva e che dal 2025 raggiunge, così, complessivamente 20 riconoscimenti.Entrano a far parte del regolamento ufficiale i premi Concept (progetti che esplorano nuovi linguaggi di design), Illustrated Wines (packaging con illustrazioni esclusive che raccontano storie), Restyling Wines (evoluzioni creative tra il “prima” e il “dopo”) e Timeless Wines (icone che hanno lasciato un’impronta indelebile nel mondo del design). A valutare i progetti – dalla bottiglia alla chiusura, dalla capsula all’etichetta e controetichetta, fino a sigilli e all’imballo secondario -, sarà una giuria tecnica composta da 30 esperti (cinque in più rispetto all’anno scorso) guidata dal designer pluripremiato Mario Di Paolo, confermato per il secondo anno alla direzione artistica del Premio di Vinitaly.
    Da oggi e fino al 23 febbraio si potranno candidare le aziende ma anche le agenzie creative italiane ed estere, a condizione che i progetti si riferiscano a prodotti di imprese domestiche. Saranno altresì ammessi progetti di aziende produttrici straniere purché concepiti da designer italiani.
    Tra le altre novità, debutta quest’anno la Vinitaly Design Experience, un progetto di formazione e aggiornamento tecnico in programma il 4 aprile 2025. Professionisti del settore enogastronomico e studenti delle più importanti scuole di design e comunicazione potranno partecipare a workshop e conferenze tenute da esperti di standing internazionale per esplorare le nuove tendenze di packaging design, comunicazione visiva e branding. Lo scopo è quello di ispirare i professionisti del presente e del futuro a lavorare in uno dei settori che più generano valore in Italia e contribuiscono alla diffusione del Made in Italy nel mondo.
    Per quanto riguarda i prodotti, sono ammesse a partecipare le seguenti tipologie: White Wines, Red Wines, Rosé Wines, Sparkling Wines, Fine Wines, Gdo Wines, Concept, Aromatized Wines/Cocktail Base/Soft Alcool/No Alcool, Liqueur Wines, Series Wines, Limited Edition, Private Label, Clear Spirits, Dark Spirits, Secondary Pack, Extra Virgin Olive Oils, Beers. Per ogni categoria saranno assegnati 4 trofei Vinitaly Design Award: Black, Gold, Silver e Bronze. Verranno, inoltre, conferiti 11 premi speciali, tra cui “Best in Show” e “Agency of the Year”.
    I vincitori del 29° Vinitaly Design Award saranno svelati e proclamati sabato 5 aprile nel corso dell’evento di gala dedicato alla consegna dei trofei, presso il Teatro Ristori di Verona.
    Comitato tecnico-scientifico: Mauro Cobelli e Marco Giuri (Avvocati), Paolo Brogioni (Direttore Assoenologi), Luca Fois (Designer e docente) e Chiara Tomasi (Designer ed esperta di packaging).
    Giuria: Antonella Andriani (VP ADI), Zeno Bersanetti (Art Director NSG), Camilla Gatti (Design Director CBA), Maricetta Gianfalla (Creative Director Alias), Gianluca Invernizzi (Design Director Smith Lumen), Nicola Mincione (Partner RBA), Simonetta Doni (Fondatrice e CEO di Doni e Associati), Papi Frigerio (Design Director Robilant Associati), Francesco Voltolina (Designer e artista), Juan Mantilla (Creative Director Kiko), Stefano Torregrossa (Direttore Creativo O,Nice! Design Studio), Dario Frattaruolo (Direttore Creativo Dario Frattaruolo Design), Andrea Basile (Direttore Creativo Basile ADV), Jana Kokrhanek (CEO Luxoro), Michela Pibiri (Editor in Chief PrintLovers), Leila Salimbeni (Direttore Spirito DiVino), Alessandro Regoli (Direttore WineNews), Fabio Piccoli (Direttore WineMeridian), Giuseppe Roberto Biagetti (Direttore ISIA), Fulvio Ravagnani (Direttore Scuola di Comunicazione IED) Giulia Corcos (Sales Director Tannico), Alessandro Rossi (Category Manager Wines Partesa), Daniele Colombo (Category Manager W&S Esselunga). LEGGI TUTTO

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    Il Masi Wine Bar Munich si aggiudica il premio ‘Top Italian Restaurant’ 2025 del Gambero Rosso

    Per il secondo anno consecutivo, il Masi Wine Bar di Monaco di Baviera si aggiudica il prestigioso riconoscimento della Guida “Top Italian Restaurants” del Gambero Rosso, dedicata alle più autentiche esperienze enogastronomiche italiane all’estero (ristoranti, pizzerie ed enoteche).In occasione della cerimonia di premiazione, tenutasi mercoledì 22 gennaio presso la Künstlerhaus di Monaco, durante la degustazione I Vini d’Italia, Vitangelo Galluzzi, Responsabile dei Servizi di Ospitalità della Masi Wine Experience, e Oscar Zorzetto, Direttore Operativo del Masi Wine Bar Munich, hanno ritirato il premio, che conferma il locale come una delle principali mete per gli amanti del vino e della cucina italiani a Monaco.
    Il Gambero Rosso definisce il Masi Wine Bar di Monaco un autentico piccolo tempio del vino italiano, con oltre 50 etichette provenienti da molteplici regioni e una selezione di vecchie annate di Amarone. L’atmosfera elegante si fonde con un design contemporaneo e, secondo la guida ai ristoranti italiani, è “il luogo ideale per una pausa all’insegna del relax, sorseggiando un bicchiere di vino o un cocktail”. Questo, insieme all’offerta di raffinati antipasti veneziani e piatti tipici della regione reinterpretati con creatività, lo rende uno dei 16 migliori wine bar e ristoranti italiani di Monaco. Gli originali drink a base di vini Masi, preparati da un eccellente team di bartender – novità introdotta nel 2024 nell’experience degustativa – fanno di questo bar un vero e proprio punto di riferimento della città monacense.
    Il Masi Wine Bar Munich è parte della Masi Wine Experience, progetto di enoturismo di Masi che include sette location iconiche, tra cui le storiche cantine Masi e Serego Alighieri in Valpolicella, Tenuta Canova a Lazise sul Lago di Garda, Canevel nel cuore delle colline di Valdobbiadene e Masi Tupungato a Mendoza, in Argentina. Fanno parte del progetto di ospitalità anche l’esclusivo Masi Wine Bar Al Druscié di Cortina d’Ampezzo e, appunto, il Masi Wine Bar Munich, nel noto adresse “Campari Haus” in Maximilianstrasse a Monaco di Baviera.
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    MASI AGRICOLA: Masi è produttore leader di Amarone e da sempre interpreta con passione i valori delle Venezie. Nel 2022 ha celebrato la 250° vendemmia della famiglia Boscaini nei pregiati vigneti del “Vaio dei Masi”, valle nel cuore della Valpolicella Classica (1772-2022). Masi ha un expertise riconosciuta nella tecnica dell’Appassimento, praticata sin dai tempi degli antichi Romani, per concentrare colore, zuccheri, aromi e tannini nel vino, ed è uno degli interpreti storici dell’Amarone: il suo presidente, Sandro Boscaini, rappresenta la sesta generazione della famiglia che ha contribuito a creare con questo vino un’eccellenza italiana. Oggi Masi produce cinque diversi Amaroni, la gamma più ampia e qualificata proposta al mercato internazionale.
    Da quasi cinquant’anni ha avviato un ambizioso progetto di valorizzazione di storiche tenute vitivinicole, collaborando con i Conti Serego Alighieri, discendenti del poeta Dante, proprietari della tenuta che in Valpolicella può vantare la più lunga storia e tradizione, e con i Conti Bossi Fedrigotti, prestigiosa griffe trentina con vigneti in Rovereto, a cui si aggiunge lo storico château nel cuore di Valdobbiadene di Canevel Spumanti, cantina rinomata per i suoi spumanti premium e parte del gruppo Masi da fine 2016.
    Nel 2023 Masi ha acquisito Tenuta “Casa Re” nell’Oltrepò Pavese, territorio vocato per la produzione di uve Pinot Nero per base spumante. Masi fonda la propria attività su valori sociali, etici e ambientali e ha un’importante produzione di vini biologici, sia nelle Venezie che nelle tenute Poderi del Bello Ovile in Toscana e Masi Tupungato in Argentina. In linea con il proprio heritage, Masi ha approvato a marzo 2024 il progetto di sostenibilità “Masi Green Governance” che vede l’adozione dello status di Società Benefit e l’integrazione nell’oggetto sociale di ulteriori attività con finalità di beneficio comune, legate alla crescita sociale, alla promozione e valorizzazione della cultura delle Venezie, delle persone, del territorio e dell’ambiente.
    www.masi.it LEGGI TUTTO