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    Old Vine Conference 2025: Vinchio Vaglio protagonista alla tavola rotonda sui vini da vecchi vigneti

    Dal 31 ottobre al 4 novembre 2025, l’Old Vine Conference (OVC) in collaborazione con Zinfandel Advocates & Producers (ZAP) organizza “Meeting of the Minds 2025”, una straordinaria serie di eventi dedicati ai vini da vecchi vigneti nella California settentrionale.L’evento internazionale mette in rete aziende vinicole, stampa e professionisti del settore, offrendo uno spazio di confronto sulle questioni tecniche e commerciali legate alla conduzione dei vigneti storici e alla valorizzazione dei vini da essi prodotti.
    La conferenza annuale riunirà un pubblico globale di media e operatori del settore, pronti a discutere temi che spaziano dalla gestione agronomica dei vigneti secolari alla comunicazione e vendita dei vini d’eccellenza.
    Marco Giordano di Vinchio Vaglio alla tavola rotonda internazionale
    Il direttore di Vinchio Vaglio, Marco Giordano, è stato invitato a intervenire come relatore il 1° novembre durante la tavola rotonda dal titolo:
    “From Roots to Reputation: Cultural Heritage in Wine Marketing”
    L’incontro sarà moderato da Honore Comfort, Vicepresidente dell’International Marketing Wine Institute California Wine, e vedrà la partecipazione di relatori di fama internazionale:

    Dr.ssa Laura Catena, Consigliere Delegato di Catena Zapata, Argentina

    Christian Miller, Wine Market Council

    Marco Giordano, direttore di Vinchio Vaglio

    Vinchio Vaglio: pionieri dei vini da vecchi vigneti
    La cantina Vinchio Vaglio è considerata pionieristica nell’individuazione e valorizzazione dei vigneti storici fin dal 1985. In un periodo in cui le pratiche viticole più avanzate prevedevano l’espianto dei vigneti vecchi per nuovi impianti con cloni diversi e densità più elevate, Vinchio Vaglio ha scelto di preservare i migliori vigneti dei soci con più di 50 anni e produrre il primo vino dedicato, denominato “Vigne Vecchie”.
    Nel 2009, in occasione del 50° anniversario della cantina, nasce il secondo vino, “Vigne Vecchie 50”, ottenuto dagli stessi vigneti. La differenza?

    Il primo vino affina in legno, esprimendo la longevità e la complessità della Barbera

    Il secondo enfatizza la freschezza e l’eleganza di una Barbera giovane

    Oggi alcuni di quei vigneti hanno oltre 80 anni, altri più di 50, e richiedono un lavoro agronomico meticoloso. Nonostante i pochi grappoli prodotti, le uve vantano caratteristiche uniche, e la cantina garantisce un rendimento controllato per ettaro, preservando la qualità.
    Dal vigneto al mercato: l’esperienza raccontata alla OVC
    Durante la conferenza, Marco Giordano presenterà la storia e le scelte strategiche che hanno permesso a Vinchio Vaglio di raggiungere successi qualitativi e commerciali con i suoi vini da vecchi vigneti.
    Un’occasione unica per condividere quasi 40 anni di esperienza tra gestione agronomica, marketing e vendita, e mostrare come la valorizzazione dei vigneti storici possa diventare un vero vantaggio competitivo nel mercato internazionale.

    A questo link il programma dell’evento OVC Meeting of The Minds 2025.
    Chi volesse può registrarsi e seguire online il 1° novembre la tavola rotonda qui:
    Livestream 2025 — The Old Vine Conference
    www.vinchio.com
    Il fuso orario di Santa Rosa in California prevede 9 ore in meno rispetto all’Italia LEGGI TUTTO

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    Top Wine 2950: grande successo per la 25ª edizione del simposio enogastronomico più alto del mondo

    Si è chiusa con una grande affluenza la 25ª edizione del Simposio Top Wine 2950, l’evento enogastronomico più alto al mondo che unisce le Dolomiti e il vino d’eccellenza. Oltre 400 partecipanti hanno raggiunto i 2.950 metri del Sass Pordoi a bordo della funivia, prendendo parte alla due giorni di degustazioni ospitate al Rifugio Maria. Protagonisti della manifestazione, i migliori vini del Trentino-Alto Adige affiancati da selezioni provenienti da Irpinia, Sicilia e Francia.Organizzato dalla Società Incremento Turistico Canazei SpA, con la collaborazione dell’Associazione Sommelier di Fassa e Fiemme, Cedea Mineral Water, N’Outa Val di Fassa e Trentino Catering, l’evento ha confermato il suo ruolo di appuntamento di riferimento per l’enologia alpina e nazionale.
    Un brindisi tra cielo e Dolomiti
    «Siamo orgogliosi di aver celebrato il venticinquesimo anniversario di Top Wine 2950 con una partecipazione così ampia – ha commentato Christian Rabensteiner della Società Incremento Turistico Canazei SpA –. Non è solo una degustazione in quota, ma un incontro tra cultura, ospitalità e natura: un dialogo tra l’eccellenza dei vini e la bellezza delle Dolomiti».Rabensteiner ha poi citato Albert Camus: “L’autunno è una seconda primavera, quando ogni foglia è un fiore”, invitando il pubblico a vivere la montagna anche nella stagione più tranquilla, quando i colori nitidi e le prime nevi rendono il paesaggio spettacolare.
    Il Rifugio Maria e la funivia del Sass Pordoi resteranno aperti fino al 2 novembre.
    Vini, maestri e degustazioni d’alta quota
    Il simposio si è aperto venerdì 17 ottobre con una masterclass dedicata alla Cantina di Terlano, condotta dal sommelier Roberto Anesi: un viaggio nei grandi bianchi altoatesini, tra Terlaner e Primo, simboli di eleganza e longevità.
    Il cuore di Top Wine 2950 è arrivato sabato 18 ottobre con una giornata interamente dedicata alle degustazioni:

    oltre venti cantine partecipanti

    un percorso enologico variegato e di alta qualità

    finger food in abbinamento e il “Piatto Top Wine” firmato dallo chef Giovanni Gabrielli, molto apprezzato dal pubblico

    Il fascino del Pordoi: la montagna come parte dell’esperienza
    La celebre Terrazza delle Dolomiti ha offerto viste mozzafiato su Gruppo del Sella, Sassolungo, Catinaccio e Marmolada, confermandosi parte integrante della narrazione dell’evento.
    Tra le novità di questa edizione, l’opportunità di ammirare il nuovo lago di Pian da Mur, un bacino artificiale ben inserito nel contesto naturale, già diventato punto di interesse per escursionisti e fotografi.
    In venticinque anni, Top Wine 2950 è cresciuto da evento di settore a manifestazione capace di richiamare pubblico da tutta Italia e dall’estero, diventando un vero ambasciatore dell’identità enogastronomica della Val di Fassa. L’edizione 2025 si è chiusa con un brindisi collettivo sulla terrazza del Rifugio Maria, dove il vino, come la montagna, “continua a essere racconto, incontro e meraviglia”.
    Le cantine di Top Wine 2950
    Baron Longo, Cantina Convento Muri Gries, Cantina St. Pauls, Cantina Terlano – Andriano, Cantina Zanotelli, Cantine Monfort – Maso Cantanghel, Castelfeder, Corvèe, Donnafugata, Gandolfi Distribuzione Vini Francesi, Grigolli Bruno, Irpinia Consorzio Tutela Vini, Madonna delle Vittorie, Maxentia, Peter Zemmer, San Leonardo, Simoncelli, Spagnolli, Tenuta Peter Sölva, Teroldego Evolution. LEGGI TUTTO

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    A Montina, in Franciacorta, l’apertura delle annate vintage racconta l’evoluzione del Metodo Classico

    Ogni anno Montina rinnova nella sua storica cantina di Monticelli Brusati in Franciacorta, l’appuntamento speciale dedicato al tempo, protagonista silenzioso del metodo classico. L’apertura delle annate vintage permette di osservare come la lunga sosta sui lieviti e l’attesa trasformino profondamente il vino, donandogli sfumature e complessità inaspettate.
    Protagonisti di questo confronto e tavola rotonda tra esperti del settore vino, condotta dal Miglior Sommelier d’Italia 2010 Nicola Bonera, sono il Satèn 2009, presentato in due diverse epoche di sboccatura, 2013 e 2025, e il Brut Millesimato 2009, anch’esso proposto nel confronto tra la sboccatura 2015 e quella 2025. Un dialogo tra le annate che mette in luce le diverse evoluzioni generate da periodi di affinamento compresi tra 36 e 184 mesi sui lieviti. ll Satèn, 100% Chardonnay (di cui il 35% fermentato in legno), racconta la setosità e la finezza che solo il tempo può regalare; il Brut Millesimato, 70% Chardonnay e 30% Pinot Nero, esprime invece un equilibrio maturo.
    BRUT MILLESIMATO 1998
    A completare il percorso, il Brut Millesimato 1998, presentato nelle versioni con sboccatura 2003 e 2025: un arco temporale che spazia da 46 a 316 mesi di affinamento sui lieviti, autentico frammento di storia enologica e testimonianza di come pazienza e cura possano trasformare il Franciacorta in un’esperienza sensoriale unica. Ogni bottiglia diventa così racconto di un’epoca e invito a riflettere sul valore del tempo e della maturità, elementi che restituiscono vini di rara finezza e profondità. Alcune di queste annate storiche, in quantità limitata, sono oggi disponibili per l’acquisto sul sito ufficiale di Montina Franciacorta.
    FRANCIACORTA DOSAGE ZERO IN VERSIONE MAGNUM
    A suggellare questo viaggio nel tempo, Montina presenta inoltre il Franciacorta Dosage Zero in versione Magnum, espressione essenziale e pura del territorio. Un metodo classico che rinuncia al dosaggio per valorizzare al massimo la freschezza, la struttura e l’identità del vino, pensato per chi ricerca un Franciacorta autentico, capace di raccontare la verità della vigna e del tempo. LEGGI TUTTO

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    Emozioni dal Mondo 2025: un’edizione sempre più internazionale

    Macedonia del Nord, USA, Serbia, Repubblica Ceca, Austria, Canada, Grecia, Bosnia ed Erzegovina, Malta, Italia, Romania, Australia, Montenegro e Moldavia sono solo alcune delle nazioni che hanno conquistato una delle 74 medaglie assegnate sabato 18 ottobre 2025 al termine della XII edizione del Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”.«Un concorso che si conferma sempre più internazionale e lo dimostra la distribuzione delle medaglie», ha dichiarato l’enologo Sergio Cantoni, presidente di Vignaioli Bergamaschi e direttore del concorso ideato 22 anni fa a Bergamo e tutt’oggi organizzato sotto l’egida dell’OIV, l’organismo internazionale che sovrintende ai concorsi enologici nel mondo.
    Una giuria mondiale per un concorso unico nel panorama del vino
    Anche nel 2025, Emozioni dal Mondo si conferma appuntamento centrale per il panorama enologico internazionale. A Urgnano, presso la sede di OverMedia, sono stati 77 i giudici chiamati a valutare 242 campioni di Merlot e Cabernet, provenienti da 27 Paesi. Solo 28 commissari erano italiani, una scelta che garantisce pluralità di stili, esperienze e sensibilità, rafforzando l’imparzialità delle degustazioni e l’identità globale del concorso.
    «Quello che davvero distingue Emozioni dal Mondo dagli altri appuntamenti – prosegue Cantoni – è il suo essere un luogo di incontro, confronto e relazione. In 20 anni abbiamo costruito una rete solida, che oggi rende questo evento un momento atteso non solo dai professionisti, ma da un gruppo di amici che ama ritrovarsi. La nostra “famiglia di Emozioni dal Mondo” è motivo di grande orgoglio.»
    Territorio, cultura e ospitalità: il valore aggiunto di Emozioni dal Mondo
    Accanto alle sessioni di degustazione, anche il 2025 ha proposto un ricco programma alla scoperta del territorio bergamasco. Gli ospiti hanno visitato la Urban Factory VetroBalsamo e lo stabilimento Lanzeni di Brignano Gera d’Adda, per un viaggio nel mondo del marmo orobico e del saper fare locale.
    Grande successo anche per la cena di gala a tema “Ritorno al Futuro”, sviluppata come un ballo anni ’50, uno degli appuntamenti più attesi dalla community internazionale dell’evento.
    Tavola rotonda e approfondimenti: si discute del futuro del vino
    Tra i momenti di maggiore interesse, la tavola rotonda “Il Futuro del Vino”, ospitata a Urgnano sabato 18 ottobre. Sul palco si sono confrontati professionisti e relatori di caratura internazionale: Alberto Marchisio, Giovanni Ghione, Angél Villafranca, Dora Marchi, Joséf Bonello e Constantin Stergides, per un dialogo partecipato e molto seguito dagli operatori del settore.
    Degustazioni finali e grande pubblico a Urgnano
    La manifestazione si è conclusa con il banco d’assaggio dei vini vincitori del 21° Concorso Enologico Internazionale, ospitato alla Rocca Albani di Urgnano all’interno della rassegna “Emozioni di Valcalepio”, organizzata dal Consorzio Tutela Valcalepio. Il pubblico ha potuto degustare sia i campioni internazionali premiati, sia le etichette locali Valcalepio DOC e Terre del Colleoni DOC, alcune delle quali medagliate.
    Conclusione
    Emozioni dal Mondo conferma ancora una volta il suo ruolo di riferimento nel panorama enologico mondiale e riporta Bergamo al centro della scena internazionale, rinnovando un legame costruito in oltre vent’anni di storia, confronto e cultura del vino. LEGGI TUTTO

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    Cantine Settesoli presenta il podcast Radici di vento

    Non solo terra. Ma persone, mani, affetti. Che si traducono in lavoro, comunità, bellezza. E, in questo caso, narrazione: perché Anna Maria ha raccolto l’eredità di famiglia e la sta passando ai suoi figli, Franco accorda e accarezza i filari così come fa con il suo contrabbasso che sotto il cielo siciliano sembra brillare; e Vincenzo è andato via ma è anche ritornato e ha trovato la terra ad aspettarlo. Storie singole che diventano narrazioni di comunità, ognuna di queste voci è fortemente radicata al territorio, ma non è mai un dovere, piuttosto un desiderio di bellezza.Anna Maria, Franco e Vincenzo sono soci viticoltori e testimoni della grande famiglia Cantine Settesoli, azienda cooperativa con sede a Menfi (Agrigento). Ognuno a suo modo riesce a trasmettere un amore incondizionato, che si sporca di terra e socchiude gli occhi per cercare il sole: sono loro i protagonisti del podcast Radici di vento. Storia di una cantina e di una comunità, progetto sostenuto da Agrigento Capitale italiana della cultura 2025. Anticipato da un trailer presentato durante la consegna del Premio Mandrarossa – altro progetto lanciato dalla ribalta di Agrigento2025, un riconoscimento alle librerie indipendenti legato alle capitali italiane della cultura, assegnato da un giuria presieduta da Aldo Cazzullo – il podcast in tre puntate è stato presentato alla Mandrarossa Winery – sede del brand on-trade di Cantine Settesoli – sabato 18 ottobre e sarà disponibile sul canale YouTube dell’azienda e su Spotify a partire da novembre.
    Radici di vento, realizzato da Tokay Creative Studios con il coordinamento e lo script del board di Comunicazione di Mandrarossa, formato da Roberta Urso e Filippo Moschitta, è una narrazione sincera e corale, a tratti persino commovente, che entra e abita il territorio tramite le voci e le storie di chi ha saputo comprenderlo fino in fondo: uno scambio continuo, quello di Anna Maria, Franco, Vincenzo, a nome dei 2000 soci di Cantine Settesoli, un dialogo virtuale con generazioni di vignaioli che, di anno in anno, custodiscono e tramandano l’amore per la vigna. È una dichiarazione di appartenenza, ma anche un atto d’amore verso un territorio capace di rinnovarsi restando sempre sé stesso.
    “Sono podcast che riescono a valorizzare il territorio di Menfi e trasmettere l’enorme bellezza di una zona che non è conosciutissima; ma riescono anche a far conoscere il grande lavoro che è alla base di Cantine Settesoli – dice Giuseppe Bursi, presidente di Cantine Settesoli –. È un progetto in cui crediamo molto, siamo sicuri che, quando saranno pubblicati sui canali social, avranno un successo immediato e contribuiranno alla scoperta di questa parte di Sicilia”.
    “Abbiamo sposato questo progetto con slancio e convinzione – interviene il presidente di Fondazione Agrigento2025, Maria Teresa Cucinotta –. Abbiamo trovato in Cantine Settesoli un partner entusiasta che è riuscito a narrare il territorio in maniera poetica ma senza perdere di vista la sua valorizzazione, in linea quindi con il progetto di Agrigento Capitale italiana della Cultura”.
    Canale YouTube: www.youtube.com/@cantinesettesoli LEGGI TUTTO

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    Enzo Bartoli: i volti del Nebbiolo

    Enzo Bartoli è un brand che interpreta la cultura del buon gusto piemontese con uno sguardo essenziale e contemporaneo. Ogni vino nasce dalla selezione attenta delle denominazioni più rappresentative, in collaborazione con viticoltori locali e con una visione stilistica che unisce riconoscibilità, misura e modernità.Con il manifesto Piemonte Couture, il brand propone una collezione che interpreta le denominazioni più rappresentative con uno stile essenziale e contemporaneo.All’interno della collezione, il Nebbiolo è il filo conduttore che interpreta due anime del Piemonte. Da un lato, il Langhe Nebbiolo DOC esprime freschezza e immediatezza; dall’altro, il Barolo DOCG rappresenta maturità e profondità, a testimonianza della capacità del vitigno di adattarsi a registri diversi pur mantenendo la propria identità.
    Il Langhe Nebbiolo DOC rappresenta il volto più dinamico e diretto di questa identità. Prodotto da Nebbiolo in purezza sulle colline meridionali delle Langhe, dove i rilievi “a lingue di terra” disegnano vallate profonde, viene vinificato in acciaio per esaltarne freschezza e nitidezza. Rosso intenso con riflessi violacei, si apre a profumi di ciliegia sotto spirito e violetta, accompagnati da fini note speziate. Al palato è pieno e vibrante, con tannini giovani e un finale che richiama la vitalità del vitigno. Un Nebbiolo versatile negli abbinamenti, ideale con carni rosse, risotti e formaggi stagionati
    Il Barolo DOCG rappresenta l’espressione più matura e profonda del Nebbiolo. I vigneti si trovano in un’area dalle origini marine, con suoli calcareo-argillosi che offrono struttura e complessità. Dopo un affinamento di 38 mesi, di cui almeno 18 in legno, si presenta con un colore rosso rubino tendente al granato. Al naso rivela spezie, liquirizia, frutti rossi e caramello; in bocca è ampio, robusto e austero, ma al tempo stesso vellutato e armonico. È un vino che trova la sua massima espressione con piatti importanti come arrosti, formaggi stagionati o il tartufo bianco d’Alba, e che richiede tempo e ossigenazione per esprimere appieno la sua complessità
    Attraverso queste due etichette, Enzo Bartoli si racconta con le sfumature del Nebbiolo: un vitigno capace di esprimere immediatezza e profondità, giovinezza e maturità. Due anime diverse che, insieme, danno voce alla visione di Piemonte Couture: un Piemonte fedele alle sue radici, interpretato con precisione stilistica e linguaggio contemporaneo. LEGGI TUTTO

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    Maìa di Siddùra firma l’en plein nelle guide più autorevoli d’Italia

    Per Siddùra, il 2025 prosegue sotto il segno dell’eccellenza. Maìa, il Vermentino di Gallura DOCG Superiore simbolo della cantina, ottiene un autentico en plein nelle più autorevoli guide italiane del vino, conquistando i Cinque Grappoli Bibenda e la Top 300 di Vinibuoni d’Italia. Un risultato che conferma il livello qualitativo raggiunto da Maìa, già insignito dei Tre Bicchieri Gambero Rosso e del titolo di Miglior Vermentino d’Italia, e che rafforza il posizionamento di Siddùra tra le eccellenze enologiche italiane.I Cinque Grappoli Bibenda: la conferma della qualità assoluta. Il massimo riconoscimento della Fondazione Italiana Sommelier (FIS), i Cinque Grappoli Bibenda, rappresenta una delle più alte attestazioni di qualità nel panorama vitivinicolo nazionale. Ogni anno la FIS seleziona, tra decine di migliaia di campioni, solo i vini capaci di distinguersi per coerenza, profondità e capacità di emozionare. Con questo premio, Maìa entra a pieno titolo tra le etichette che incarnano l’equilibrio perfetto tra identità territoriale e raffinatezza stilistica.
    Vinibuoni d’Italia: Maìa nella Top 300 delle eccellenze italiane. Alla conferma di Bibenda si affianca il riconoscimento della guida Vinibuoni d’Italia 2026, curata da Mario Busso e Alessandro Scorsone, che ha assegnato a Maìa la Corona, massimo titolo per i vini da vitigni autoctoni italiani. Su oltre 35.000 campioni degustati, solo 730 hanno ottenuto la Corona. Maìa si è spinto oltre, superando una super selezione nazionale che ha portato il Vermentino di Siddùra nella Top 300, la ristretta cerchia dei vini considerati i migliori in assoluto. Un risultato che premia non solo la qualità tecnica, ma anche la capacità espressiva e la fedeltà al territorio. A completare il quadro, Maìa ha ricevuto anche la Corona “Oggi le Corone le decido io”, assegnata da commissioni speciali composte da giornalisti, sommelier e winelover: un riconoscimento che unisce il giudizio degli esperti all’emozione di chi vive il vino con passione autentica. Un premio che restituisce al vino il valore più umano e universale, quello della condivisione.
    La qualità come cifra distintiva. Per Siddùra, questi nuovi premi rappresentano il coronamento di un percorso fondato sulla ricerca della qualità, sulla valorizzazione del territorio e sull’identità come cifra distintiva. “Essere riconosciuti dalle guide più autorevoli del Paese – afferma Mattia Piludu, direttore generale di Siddùra – è per noi motivo di grande orgoglio. Soprattutto è una conferma che la nostra filosofia – produrre vini di qualità, autentici ed eleganti – continua a parlare una lingua universale”.
    Con i Cinque Grappoli Bibenda e l’ingresso nella Top 300 di Vinibuoni d’Italia, Maìa consolida la propria posizione tra i Vermentini di Gallura più premiati e apprezzati di sempre, confermando Siddùra come una delle realtà di riferimento nel panorama vitivinicolo nazionale. LEGGI TUTTO

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    Lungarotti brinda con la Sir Volley di Perugia

    Una cena con i campioni d’Europa della SIR Volley Perugia accompagnata dai vini Lungarotti, che da due anni è sponsor tecnico della squadra. Giovedì 23 ottobre, nella lounge del Pala BartonEnergy di Perugia, i giocatori e tutto la staff della SIR Volley hanno brindato con i vini del Progetto 62 lanciato quest’anno da Lungarotti. Durante la cena, Chiara Lungarotti, amministratore delegato della storica azienda vitivinicola di Torgiano che, in qualità di sponsor tecnico, fornisce il vino per gli eventi che coinvolgono la squadra, ha illustrato il Progetto 62 che prende il nome dalla prima annata del Rubesco e Torre di Giano, le due etichette simbolo create da Giorgio Lungarotti nel 1962 e oggi rivisitate nella forma e nella sostanza. I nuovi Rubesco 62 e Torre di Giano 62 sono un rosso 100% Sangiovese e un bianco a base di Trebbiano e Grechetto, freschi, immediati e trasversali, pensati per raccontare l’Umbria e il suo carattere. Durante tutta la stagione di campionato, i vini verranno serviti in esclusiva ai tifosi che hanno accesso alla lounge.“La pallavolo italiana sia maschile che femminile – ha dichiarato Chiara Lungarotti, – sta vivendo un momento d’oro che contribuisce ad alimentare l’interesse e la passione per il nostro Paese e per il made in Italy di cui il vino rappresenta un elemento importante. Come azienda, come famiglia, come interpreti di una regione unica, sentiamo il dovere e l’orgoglio di raccontare la nostra terra. E lo facciamo attraverso vini senza tempo, autentici, capaci di parlare alle nuove generazioni. I ragazzi della SIR volley Perugia fanno lo stesso con il loro talento, l’impegno e la voglia di vincere. Grazie a loro l’Italia della pallavolo è davvero sul tetto del mondo”.
    “Siamo felici di essere qui con la famiglia Lungarotti – ha dichiarato Gino Sirci, Presidente SIR Susa Scai Perugia – che ha organizzato per noi questo momento conviviale molto bello accompagnato dai vini dell’azienda: autentiche eccellenze umbre apprezzate in tutto il mondo. La famiglia Lungarotti ci segue con calore da due anni e per questo noi li ringraziamo di cuore”.
    Alla serata era presente la squadra della SIR Volley Perugia al completo, inclusi i campioni del mondo Simone Giannelli e Roberto Russo e lo schiacciatore Yuki Ishikawa, capitano della nazionale giapponese, amatissimo anche in Italia.
    Lungarotti brinda con la Sir Volley di Perugia
    Lungarotti, storica realtà vitivinicola dell’Umbria, ha contribuito a scrivere la storia del vino italiano nel mondo. Fu Giorgio Lungarotti, nel dopoguerra, a trasformare l’azienda agricola di famiglia a Torgiano, in una cantina di successo. Una storia che oggi continua nelle tenute di Torgiano e Montefalco, grazie all’impegno, la passione e la competenza di 3 generazioni della famiglia. Con il Progetto 1962, lanciato nel 2025, è iniziato un nuovo ciclo dell’azienda che torna alle sue radici per raccontare una nuova contemporaneità. La visione del Progetto 62, che prende il nome dalla prima annata del Rubesco e Torre di Giano, le due etichette simbolo rivisitate nella forma e nella sostanza, è chiara e ambiziosa: portare l’Umbria e il suo stile di vita lento nel mondo proponendo vini intramontabili e territoriali. Tra i pilastri dell’azienda, l’enoturismo e la promozione della cultura del vino, dell’olio e del patrimonio artistico attraverso il  Museo del Vino – MUVIT  e il  Museo dell’Olivo e dell’Olio – MOO di Torgiano.www.lungarotti.it LEGGI TUTTO