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    Santalucia 2023 di Maculan: 15 anni di solidarietà per la salute degli occhi

    di Patrizia Vigolo

    Santa Lucia, protettrice dei ciechi, delle malattie degli occhi e degli oculisti. Da qui il nome del progetto solidale nato dalla collaborazione tra l’azienda agricola Maculan di Breganze (Vicenza) e la Fondazione Banca degli Occhi del Veneto ETS.

    Fausto Maculan si emoziona quando racconta agli invitati di questo progetto, nato ben 15 anni fa. Nel tempo si è prodigato, insieme a tutto il suo staff, affinché questa iniziativa potesse davvero fare la differenza.

    Il 29 ottobre, nella sede aziendale, noi giornalisti, critici enogastronomici, imprenditori e membri delle istituzioni ci siamo riuniti, su invito, in un panel di degustazione per selezionare il Santalucia 2023. Sei campioni delle migliori barrique monovarietali, degustati tutti alla cieca e il vincitore è stato il Cabernet Sauvignon prodotto da un unico vigneto in località Ferrata a Breganze, su una collina panoramica esposta a sud.

    Il Santalucia 2023, come di consueto, sarà prodotto in edizione limitata, con sole 300 bottiglie, uniche e numerate.

    “Il progetto Santalucia festeggia con questa edizione i suoi 15 anni. Siamo grati a Fausto Maculan e a tutta la sua prestigiosa azienda per essere stati sempre al nostro fianco, contribuendo con generosità alla ricerca sulle malattie oculari – afferma il Presidente di Fondazione Banca degli Occhi Diego Ponzin -. Santalucia è un’idea originale, un progetto di qualità che ha permesso a tanti cittadini, partner, esperti e appassionati di avvicinarsi alla realtà della banca degli occhi per conoscerla e sostenerla”.

    Anche quest’anno, un’esclusiva etichetta d’autore sarà svelata durante un evento benefico al ristorante Le Calandre, a Sarmeola di Rubano (Padova), previsto per l’11 dicembre. L’edizione 2023 di Santalucia si presenterà con un design unico, che unisce arte e inclusività. Per l’occasione, la Cooperativa Vite Vere Down DADI di Padova ha realizzato un’opera pittorica, i cui colori ispireranno i giovani artisti della cooperativa nella creazione manuale delle etichette. Verranno prodotte 300 etichette uniche, che decoreranno altrettante bottiglie numerate di Santalucia 2023, trasformandole in piccole opere d’arte.

    Le bottiglie sono già ordinabili nella sede dell’azienda Maculan o contattando la Fondazione Banca degli Occhi del Veneto ETS (info@fbov.it – 041.9656440/442). LEGGI TUTTO

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    Fèlsina: 12 Sangiovese al 12 Apostoli

    In una Verona uggiosa di battistiana memoria, il 23 ottobre 2024 ha avuto luogo un evento destinato a lasciare il segno nel mondo dell’enogastronomia. La storica cantina Fèlsina ha scelto un palcoscenico d’eccezione per presentare il suo ambizioso progetto “Materia Prima”: la nuova Casa Perbellini – 12 Apostoli, guidata dallo chef pluristellato Giancarlo Perbellini.

    Giancarlo Perbellini

    Il ristorante, simbolo della tradizione culinaria veronese, ha subito un restyling rispettoso e raffinato grazie alla maestria dell’architetta Patricia Urquiola. Con il trasferimento della brigata dalla precedente sede di Piazza San Zeno al civico 3 di Vicolo Corticella, Perbellini è tornato alle radici della sua carriera: proprio al 12 Apostoli, ancora diciottenne, aveva mosso i primi passi in cucina. Questo ritorno è stato il preludio di un nuovo importante capitolo per lo chef, culminato il 5 novembre 2024 con l’assegnazione della terza stella Michelin, consacrazione del suo talento e della sua dedizione.

    Ma qualche giorno prima della storica premiazione, al 12 Apostoli si era già respirata aria di eccellenza grazie a Fèlsina. La cantina di Castelnuovo Berardenga ha svelato “Materia Prima”, un progetto enologico che rappresenta un tributo al legame tra il Sangiovese e il terroir.

    Dodici vini, dodici storie narrate attraverso altrettanti suoli, con il vitigno simbolo della Toscana a fare da interprete fedele della terra da cui nasce. Una filosofia che affonda le sue radici nella tradizione contadina, fatta di saperi tramandati ma anche di ricerca.

    Sotto la guida dell’enologo Franco Bernabei e con il contributo scientifico dell’Università di Firenze, è stato infatti identificato il “lievito Fèlsina”, uno dei tanti frutti di questa meticolosa indagine.

    “Ogni vino rappresenta un’esperienza unica,” ha spiegato Giovanni Poggiali, oggi alla guida dell’azienda, “il Sangiovese è il nostro ‘genius loci’, e ogni terroir contribuisce a creare un’identità irripetibile.”

    I dodici Sangiovese del progetto “Materia Prima” sono Pozzi 2019, Quadri 2019, Quercione 2019 situati a Pagliarese e Casale 2019, Fornace 2019, Malena 2019, Mandorli 2019, Ruzzatoio d’Ombrone 2019, Ruzzatoio Lago 2019, Sambra 2019, Santa Maria 2019, Villa del Lago 2019 che incarnano perfettamente la ricchezza dei suoli di Fèlsina.

    Ogni vino segue le stesse pratiche di cantina, fermentazione con lieviti indigeni, stesso periodo di macerazione delle uve, fermentazione malolattica in tonneaux da 500 litri e un affinamento in legno di 18 mesi ma è il lavoro in vigna a fare la differenza, esaltando le peculiarità uniche di ciascun terreno.

    La giornata di presentazione si è conclusa con una degustazione che ha fatto dialogare il terroir toscano con l’eleganza della cucina di Perbellini, creando un connubio indimenticabile. Qualcuno ha sussurrato, quasi con scaramanzia, che il progetto “Materia Prima” abbia portato fortuna allo chef, un preludio perfetto al suo trionfo Michelin.

    Con questa doppia celebrazione – il ritorno di Perbellini al 12 Apostoli e la nascita di “Materia Prima” – Verona si è confermata ancora una volta crocevia di eccellenze.

    Fèlsina

    La cantina Fèlsina nasce nel 1966 a Castelnuovo Berardenga grazie a Domenico e al figlio Giuseppe Poggiali. A entrambi fu da subito chiara la grande vocazione enologica di questo territorio di confine, tra le colline del Chianti Classico e quelle dei Colli Senesi, dove il Sangiovese trova grandissime espressioni.

    Mappa dei Cru di Fèlsina

    Con l’ingresso in azienda di Giuseppe Mazzocolin e dell’enologo Franco Bernabei si delinea ancor meglio il profilo che l’azienda mantiene tuttora e che dagli anni ’90 è portato avanti con successo da Giovanni Poggiali, terza generazione di viticultori e oggi alla guida di Fèlsina: una costante ricerca di autenticità in vigna e in cantina, tra natura e tecnica, in 500 ettari di terreno, di cui 72 dedicati alle vigne a conduzione biologica. www.felsina.it LEGGI TUTTO

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    Graziano Prà: il suo Otto Soave Classico DOC è nella Top 100 migliori vini al mondo per Wine Spectator

    Graziano Prà festeggia un importante riconoscimento: il suo Otto Soave Classico DOC è stato inserito nella Top 100 dei migliori vini al mondo selezionati da Wine Spectator, prestigiosa rivista internazionale che ogni anno celebra i vini che si distinguono per la loro eccellenza. Unico Soave e unico vino veneto presente nella classifica, Otto è stato […] LEGGI TUTTO

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    Da Verona altri tre riconoscimenti agli Spumanti di Cantina Valtidone

    Lo Sparkling Wine Festival, giunto alla ventiseiesima edizione, premia gli Spumanti di Cantina Valtidone con tre Attestati di Merito per Perlage, Arvange e Venus. Lo Sparkling Wine Festival, rassegna riservata alle Aziende con sede in Veneto, Trentino-Alto Adige, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia e Emilia-Romagna, è dedicato esclusivamente ai vini Spumanti suddivisi nelle due categorie Metodo Classico […] LEGGI TUTTO

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    Franciacorta Vintage Noir. Ecco la nuova etichetta firmata Lantieri, elogio del Pinot Nero

    Nuovo nato nella gamma dei Franciacorta firmati da Lantieri de Paratico, il Vintage Noir è una novità per la cantina franciacortina che in questa nuova etichetta ha raccolto le espressioni qualitative migliori del millesimo 2020 caratterizzato da un’annata equilibrata sia nelle temperature sia negli eventi meteo e con ottimi livelli di acidità. Lanciato a novembre […] LEGGI TUTTO

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    Balzo export spumanti italiani in USA

    Balzo degli spumanti tricolori negli Usa a settembre, con un export del mese a +56% (ma nel pari periodo 2023 si era scesi a -36%) che riporta le spedizioni dello sparkling italiano, capitanato dal Prosecco, appena sotto i livelli del 2022 (-3% a volume) nel cumulato gennaio-settembre. Lo rileva l’Osservatorio del vino Uiv nell’analisi sui […] LEGGI TUTTO

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    Valle di Mezzane: Un territorio, 13 Vignaioli, un Obiettivo

    di Patrizia Vigolo

    L’obiettivo del Gruppo dei Vignaioli di Mezzane è ben definito: dare un forte stimolo e un impegno costante per il processo di definizione delle “Vallate della Valpolicella” come future sottozone, oltre a valorizzare le migliori aree di produzione del Soave.

    13 produttori con ciascuno la sua storia, le proprie origini e uno stile unico, accomunati da due elementi fondamentali: provengono tutti dalla Valle di Mezzane e sono aziende agricole che vinificano esclusivamente uve di loro produzione:

    Roccolo Grassi

    Massimago

    Le Tre Talestri

    Le Guaite di Noemi

    Le Cesette

    Ilatium Morini

    Il Monte Caro

    I Tamasotti

    Grotta del Nifeo

    Falezze

    Carlo Alberto Negri

    Benini Alessandro

    Camerani Marinella

    Da qui nasce il desiderio di unirsi per raccontare il proprio territorio e approfondirne la conoscenza al fine di valorizzarlo. “La conoscenza porta al miglioramento” queste le parole di Camilla Rossi Chauvenet, titolare dell’azienda Massimago.

    Conoscere e studiare i suoli della Valle di Mezzane è anche un messaggio e uno stimolo che questi vignaioli vogliono rivolgere al Consorzio di Tutela Vini della Valpolicella, affinché vengano definite le Sottozone.

    Valle di Mezzane, una futura Sottozona della Valpolicella?

    Lo studio delle Sottozone è attualmente al centro delle attività della “Commissione Vallate” dello stesso Consorzio di Tutela Vini della Valpolicella.

    Il tema delle Sottozone non è sicuramente nuovo. Basti pensare che esso risale alla fine dell’Ottocento, quando Giovanni Battista Perez, nel suo libro La provincia di Verona ed i suoi vini, pubblicato nel 1900, descrisse le peculiarità della produzione vinicola di ciascuna vallata della Valpolicella, inclusa quella di Mezzane.

    Lo studio dei suoli aziendali fu commissionato all’inizio del 2023 lo studio dei suoli aziendali al pedologo Giuseppe Benciolini. Il risultato di questo grande lavoro è una Carta dei Suoli della Vallata e tredici carte dei suoli di dettaglio dei vigneti di ogni singola azienda. E’ uno strumento fondamentale che supporterà i vignaioli nel fronteggiare i cambiamenti climatici e aprirà la strada alla ricerca di caratteristiche che accumunano i vini della Valle di Mezzane.

    I suoli della Valle di Mezzane

    La Valle di Mezzane, come le altre vallate delle colline veronesi situate tra la Val d’Adige e il confine orientale della provincia, rappresenta un piccolo universo unico.

    Dal punto di vista geo-pedologico, riflette appieno le peculiarità dell’areale dei bassi Lessini, pur conservando, come ogni vallata, una propria identità distintiva e originale.

    La Vallata di Mezzane presenta tutte le rocce della serie stratigrafica che caratterizza i bassi Lessini; i suoli che derivano dall’alterazione e dal modellamento di queste rocce ne riflettono le caratteristiche e coprono il territorio della vallata con un mosaico variegato e originale: suoli moderatamente profondi ed estremamente o molto calcarei in corrispondenza delle formazioni geologiche calcaree dominanti, suoli argillosi e non calcarei dove affiorano i basalti vulcanici, terreni molto profondi a granulometria variabile in pianura.

    Le tredici aziende che hanno sostenuto questo progetto incarnano, ciascuna a modo suo, i diversi aspetti di questa varietà: alcune si distinguono per la predominanza dei suoli più tipici e diffusi della Vallata; altre racchiudono, in pochi ettari, l’intera variabilità delle denominazioni locali; altre ancora si caratterizzano per la presenza di suoli “rari”, meno comuni nell’area e nella denominazione, ma altamente distintivi, capaci di riflettersi in maniera unica nelle loro produzioni.

    Degustazione “Nero su bianco”

    La degustazione “nero su bianco” è stata ideata proprio per questa ricerca, richiamando i colori dei suoli vulcanici e calcarei che caratterizzano la Valle di Mezzane e riflettendo il desiderio del Gruppo di catturare e valorizzare queste peculiarità nei loro vini.

    “Il percorso verso le Sottozone per i vini Valpolicella – ha raccontato Christian Marchesini, presidente del Consorzio – è partito tempo fa ed è stato più recentemente ripreso con uno studio pedologico che ha messo in luce delle difficoltà di definizione delle aree. Abbiamo, inoltre, già una sottozona, la Valpantena, peraltro poco rivendicata, che ha la sua storicità e quindi definendo altre 11-12 sottozone-vallate dovremo tenere presente i diritti acquisiti. Quindi esistono aspetti politici complessi da affrontare puntando alla condivisione e all’inclusione. Si sta discutendo nelle diverse Vallate e spero che questo fermento si estenda per arrivare a un progetto unitario e siamo convinti che le Sottozone ci daranno un’opportunità in più di raccontare i vini Valpolicella”.

    Il lavoro di definizione territoriale nella doc Soave tramite le UGA ha già qualche anno alle spalle, ma pretende ulteriori specifiche. “Abbiamo 33 UGA, alcune delle quali coincidono con cru storici, ma siamo agli inizi e stiamo lavorando per definirle ulteriormente – ha sottolineato Cristian Ridolfi, presidente del Consorzio Vini Soave. Non è facile raccontarne le specificità anche perché non sono sancite specificatamente dal disciplinare e per definirle mi piacerebbe andare oltre gli aspetti pedoclimatici evidenziando le tradizioni produttive anche perché si prestano al racconto. Esistono tanti luoghi belli in tutto il mondo, ma a fare la differenza è il lavoro dell’uomo”.

    Sono cauti nel voler attivarsi fin da subito in voli pindarici: “piedi per terra, consapevolezza e conoscenza. Serve conoscersi come gruppo per fare i passi giusti per crescere insieme” le parole di Marco Sartori, titolare dell’azienda agricola Roccolo Grassi.

    Ai 13 vignaioli va riconosciuto l’amore per questa Valle, anche se il percorso che li attende sarà complesso ma sicuramente ricco di soddisfazioni. Lavorare in gruppo non è mai semplice, ma un obiettivo chiaro e condiviso sarà la chiave per il successo del progetto?

    I vini in degustazione

    1- Soave Balinda 2023, Benini Alessandro; 2- Soave Fienile 2023, Camerani Marinella; 3- Soave 2021, Carlo Alberto Negri; 4-Soave Broia 2022, Roccolo Grassi.

    5-Valpolicella Superiore 2020, Grotta del Ninfeo; 6-Valpolicella Superiore Determinazione 2021, Talestri;   7- Valpolicella Superiore Sol Aria 2020, Il Monte Caro; 8- Valpolicella Superiore Profasio 2020, Massimago.

    9-Valpolicella Superiore 2018, Falezze;
10- Valpolicella Superiore 2014, Le Guaite di Noemi; 11- Valpolicella Superiore Prognài 2017, Ilatium Morini; 12- Valpolicella Superiore 2016, Le Cesete;
13- Valpolicella Superiore 2018, I Tamasotti. LEGGI TUTTO

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    IMT: 2,3 milioni di euro per la promozione 2025-2026 sul mercato italiano e UE

    Ammontano a quasi 2,3 milioni di euro gli investimenti in promozione per il biennio 2025-2026 previsti dal progetto targato Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) rivolto al mercato dell’Unione europea. Un piano di rilancio basato sulla dotazione dei fondi Csr 2023-2027 – “Promozione dei prodotti di qualità” della Regione Marche per puntare, oltre alla domanda […] LEGGI TUTTO