More stories

  • in

    Villa Corniole tra le 100 Iconic Wineries di Forbes

    Villa Corniole, rinomata cantina della Valle di Cembra, è stata riconosciuta tra le 100 Iconic Wineries di Forbes, un importante traguardo che ne celebra l’impegno nella produzione di vini di montagna d’eccellenza e il valore unico del territorio. Il prestigioso riconoscimento, ricevuto ieri a Milano, rappresenta un motivo di grande orgoglio per l’azienda, che desidera condividerlo con partner e clienti.
    Fondata dalla famiglia Pellegrini, Villa Corniole nasce da una lunga tradizione vitivinicola, con radici profonde nella coltivazione della vite in uno dei territori più estremi e affascinanti del Trentino. La cantina si distingue per la produzione di vini eleganti e autentici, frutto di un’attenta selezione delle uve e di un approccio sostenibile che valorizza il terroir montano. Tra le etichette di spicco figurano il Trento DOC, il Müller Thurgau e il Pinot Grigio, espressioni perfette della viticoltura eroica della Valle di Cembra.
    Le aziende selezionate da Cristina Mercuri Wine Club per la rivista Forbes Italia si sono distinte per il loro impegno nella sostenibilità ambientale, sociale e nella brand reputation, “confermando il ruolo centrale del Made in Italy nel panorama enologico internazionale”. Come sottolineato da Cristina Mercuri durante la presentazione, condotta insieme alla giornalista di Forbes Giulia Piscina, si tratta di realtà “memorabili e che meritano di essere celebrate”. LEGGI TUTTO

  • in

    Studio accademico sulla resilienza del settore vinicolo. Il caso MASI

    Si è tenuta oggi a Milano la presentazione della ricerca accademica “Resilienza e preparazione al prossimo ciclo di consumo globale di vino. Masi: Un caso studio originale”, a cura di Jean-Marie Cardebat, Professore di economia all’Università di Bordeaux, Direttore del Dipartimento di Ricerca ECOr, Professore affiliato all’INSEEC Grande École e Direttore della Cattedra Wines & Spirits di Parigi, e Davide Gaeta, Professore e docente di economia dell’impresa vitivinicola e dei mercati agroalimentari e competitività – Dipartimento di Management – Università degli Studi di Verona.Due Università a confronto con il mondo dell’impresa hanno presentato i risultati dello studio nato da una visione internazionale del vino e completato con la case history Masi attraverso l’intervento di Federico Girotto, AD Masi Agricola S.p.A. e Presidente e AD di Canevel Spumanti S.p.A..
    Preceduta da un’attenta analisi del contesto nazionale ed internazionale dei mercati del vino e delle possibili evoluzioni delle tendenze della domanda, lo studio accademico ha esaminato gli strumenti strategici necessari per adeguarsi ai prossimi cicli economici del settore vitivinicolo, riscontrando, per quanto riguarda l’Italia, in Masi Agricola un interessante esempio di resilienza e di capacità di competizione all’interno di situazioni che possono rivelarsi critiche in mancanza di organizzazione, struttura e diversificazione.
    La ricerca realizzata dalle due Università ha analizzato, nella prima parte, le possibili cause di flessione della domanda e i fattori di minaccia che i mercati delle diverse tipologie di vino possono attraversare in questo ciclo economico; in una seconda parte, sono riportati invece i fattori chiave di resilienza nei modelli di adattamento del mercato del vino. Infine, nella terza parte dello studio, è stato analizzato il caso di un brand leader di mercato: Masi. Brand che è stato individuato per: la facilità di accesso informativo – Masi è l’unica azienda vitivinicola italiana quotata in Borsa –; per la sua organizzazione strutturata; e per la presenza di fattori che hanno permesso all’azienda di rafforzarsi in un contesto di mercato sfidante attraverso il modello della resilienza economica e i vantaggi competitivi di Porter.
    DICHIARAZIONI A MARGINE DELLA PRESENTAZIONE:
    Jean-Marie Cardebat, Professore di economia all’Università di Bordeaux, Direttore del Dipartimento di Ricerca ECOr, Professore affiliato all’INSEEC Grande École e Direttore della Cattedra Wines & Spirits di Parigi ha dichiarato: “L’andamento ciclico dell’economia ha sempre influenzato il consumo globale di vino e il quadro attuale non fa eccezione. Se da un lato l’attuale contesto economico e geopolitico ha portato a una contrazione, la natura stessa dei cicli economici suggerisce che, mantenendo il fenomeno inflattivo sotto controllo, il 2026 potrebbe segnare l’anno di svolta con l’avvio, nel 2027, di una fase di ripresa per una nuova crescita sostenuta per il settore vitivinicolo. Ripresa che non sarà una semplice ripetizione del passato: la sociologia del consumo è cambiata, e il prossimo ciclo vedrà protagonisti nuovi trend e consumatori. La premiumisation resta una tendenza chiave, con un crescente spostamento della domanda verso la ricerca di qualità e verso segmenti di alto valore. In questo scenario, è indispensabile investire in anticipo su ciò che potrebbe costituire la base del nuovo ciclo di crescita, rafforzando i marchi e valorizzando esperienze di consumo come l’enoturismo, un settore che ha registrato uno sviluppo importante negli ultimi quindici anni, con stime superiori ai 50 miliardi di dollari per il 2025. I mercati emergenti, inoltre, potrebbero ridefinire gli equilibri globali, con un interesse in aumento per i vini rossi. È importante che il settore vitivinicolo sia in grado di individuare i segnali e anticipare i trend per poter adottare strategie lungimiranti”.
    Davide Gaeta, Professore e Docente di Economia dell’impresa vitivinicola e di Mercati Agroalimentari e Competitività – Dipartimento di Management, Università di Verona ha proseguito: “L’evoluzione dei cicli economici ha determinato la necessità di rimodulazione dell’organizzazione del business aziendale. La nostra ricerca ha individuato alcuni fattori chiave di resilienza che possono consentire alle imprese vitivinicole di consolidare la propria crescita e di sostenere le evoluzioni dei mercati internazionali quali: un modello organizzativo strutturato ed una governance solida, che consenta di crescere e di continuare a innovarsi; una gestione trasparente delle informazioni; e strategie mirate di acquisizione e diversificazione del portafoglio prodotti. Altro elemento cruciale è la capacità di adattarsi alle evoluzioni della domanda attraverso un approccio flessibile, sia nell’approvvigionamento delle uve, che nell’ampiezza della gamma prodotti. La segmentazione della distribuzione, una presenza ponderata e diversificata sui mercati internazionali permettono inoltre di mitigare i rischi e cogliere opportunità di sviluppo. Ci sono anche altri elementi che contribuiscono a rafforzare la competitività delle imprese, come l’attenzione all’identità aziendale, il marketing strategico e l’innovazione orientata alla sostenibilità. Abbiamo dunque ricercato tutti questi fattori analizzando un caso di brand leader di mercato quale Masi, e rilevato come l’azienda abbia saputo muoversi in un contesto sfidante. L’azienda ha saputo combinare tradizione e innovazione, valorizzare il proprio radicamento territoriale, adottare un sistema di monitoraggio avanzato per garantire una gestione efficiente della produzione e della distribuzione, ed implementare una strategia di crescita lungimirante. Ne è dunque emerso come Masi rappresenti un modello di resilienza capace di trasformare le sfide in opportunità di crescita sostenibili”.
    Federico Girotto, AD Masi Agricola e Presidente e AD di Canevel Spumanti ha dichiarato: “Abbiamo apprezzato molto la ricerca e siamo orgogliosi di averne fatto parte: da un lato, essa può rappresentare un contributo agli operatori del settore vitivinicolo per comprendere e acquisire consapevolezza circa i reali problemi del medesimo e dei suoi mercati di riferimento, chiudendo lo spazio a omissioni, al pessimismo e soprattutto all’illusione che tutto possa tornare a essere come prima. Dall’altro, lo studio delinea con chiarezza le caratteristiche necessarie ad affrontare efficacemente l’inevitabile percorso evolutivo dell’ecosistema aziendale, la cui necessarietà corre in parallelo ai mutamenti del settore. In Masi cerchiamo di incrementare la resilienza in diversi modi, ma soprattutto rafforzando i processi strategici di identificazione, analisi e mitigazione dei rischi, non distogliendo mai l’attenzione dalla nostra stella polare: il brand. Negli anni il gruppo Masi ha attivato diverse leve strategiche che ci hanno permesso di rispondere in anticipo all’evoluzione dei cicli economici, trasformando le sfide in opportunità. In uno sguardo complessivo, in questi dieci anni dalla quotazione, abbiamo lavorato sulla sostenibilità – con il progetto Masi Green Governance – sull’omnicanalità comunicativa e distributiva, e sul rafforzamento della Masi Wine Experience, che quest’anno darà avvio a Monteleone21, il nostro visitor center in Valpolicella che risponde alla nuova domanda del settore enoturistico. Infine, abbiamo investito nell’innovazione di prodotto, come con Fresco di Masi, la linea di vini biologici che esprime la nostra visione di autenticità, attualità e attenzione al consumatore, e nell’ampliamento del portafoglio. Ne è un esempio il recente sbarco in Oltrepò Pavese con l’acquisizione della tenuta Casa Re e il lancio dello spumante Metodo Classico Moxxé del Re, dove contiamo di replicare quanto realizzato in Valdobbiadene con Canevel Spumanti, un brand che ha continuato a crescere, anche in termini di export.
    Download Abstract Ricerca Resilienza del vino (PDF) LEGGI TUTTO

  • in

    Val d’Oca insieme a Bella: una nuova collaborazione nel settore no alcol

    Val d’Oca, azienda di Valdobbiadene riconosciuta per l’eccellenza nella produzione di Prosecco Superiore DOCG, annuncia la partnership con Bella, brand di Mareno di Piave (Treviso) specializzato in bevande non alcoliche di qualità. Questa collaborazione segna un passo strategico per Val d’Oca, che amplia la propria offerta per rispondere a un mercato in continua evoluzione, sempre più attento a proposte innovative nel segmento no alcol.​​L’accordo prevede la distribuzione dei prodotti Bella attraverso la rete vendita di Val d’Oca, forte di una presenza consolidata sia a livello nazionale che internazionale. Grazie a questa sinergia Val d’Oca introdurrà nel proprio portfolio una selezione di bevande rinfrescanti, ideali per chi cerca alternative prive di alcol senza rinunciare a gusto e qualità.​​“Siamo entusiasti della nuova partnership con Bella – dichiara Stefano Gava, Direttore Generale –. Per noi questa azienda è sinonimo di qualità e creatività, valori che condividiamo e che ci guidano nella nostra mission di offrire prodotti eccezionali. In un momento in cui la domanda di bevande non alcoliche è in forte crescita, siamo pronti a rispondere con soluzioni che rispettano la nostra attenzione al territorio”.​​Bella, nota per la selezione accurata degli ingredienti naturali e per il focus sul benessere del consumatore, arricchirà la gamma Val d’Oca con bevande fruttate e fresche, perfette per ogni occasione. Le referenze sono già disponibili nei canali di distribuzione Val d’Oca. LEGGI TUTTO

  • in

    Il Pre British di Francesco Intorcia: il ritorno alle origini del Marsala

    Marsala, terra di vento, luce e memoria, ha sempre parlato attraverso il suo vino. Se oggi il Marsala sta vivendo una rinascita grazie a produttori visionari, uno dei suoi protagonisti è senza dubbio Francesco Intorcia. Con il suo progetto Heritage, nato oltre dieci anni fa, Intorcia ha saputo riscoprire e valorizzare il “Pre British”, il vino perpetuo che affonda le radici nella storia enologica siciliana ben prima dell’arrivo degli inglesi.

    Francesco Intorcia

    Heritage: l’eredità di una famiglia e di un territorio

    Quasi tre lustri fa, dopo ripetuti assaggi di vecchie annate di Marsala nella cantina di famiglia che produce vino dal 19030, Francesco Intorcia si rende conto di avere tra le mani un patrimonio dal valore inestimabile. Nel 2010, con la benedizione di papà Antonio, decide di mettere in bottiglia le prime Riserve di Marsala Intorcia del nuovo corso, reputando la vendemmia 1980 la più adatta per il nuovo progetto che ha in testa. Nasce così il marchio Heritage, che dall’inglese traduciamo con il termine eredità, intesa come patrimonio di una famiglia e di un territorio unico come Marsala.  Un pezzo di cuore del progetto è proprio il “Pre British”, un vino che riprende la tradizione del perpetuo, sistema di affinamento che precede la fortificazione introdotta dagli inglesi nel XVIII secolo.

    Il Pre British: il vino della memoria

    Il Pre British nasce da uve autoctone, in primis il Grillo, raccolte a mano all’alba e sottoposte a un processo di vinificazione che prevede macerazione sulle bucce per tre giorni, pressatura soffice e fermentazione a temperatura controllata. Dopo la svinatura, il vino viene trasferito in botti perpetue da 1000 litri, dove affina per almeno 6-8 mesi prima di essere imbottigliato e riposare ulteriori 4-6 mesi. Questo metodo richiama la pratica tradizionale del perpetuum: un vino ossidativo che veniva ricolmato con annate più giovani, garantendo un’armonia unica nel tempo.

    Un profilo sensoriale complesso e affascinante

    Il Pre British di Heritage si distingue per la sua complessità aromatica: note agrumate, salmastre, torbate, frutta candita, note erbacee, di spezie dolci, mandorle tostate si intrecciano a sfumature balsamiche. Il sorso è intenso, avvolgente e persistente, con una sorprendente freschezza che lo rende perfetto per il tutto pasto, con abbinamenti anche inusuali. Crostacei, crudi di pesce, street food, sushi, fritti, ma provatelo anche su un risotto con radicchio Rosso di Treviso IGP e salsiccia, oppure stupendo nello smorzare l’eccessiva dolcezza di una pavlova con panna e frutta fresca.

    Francesco Intorcia e Salvatore Martinico

    Un ritorno necessario per il futuro del Marsala

    Francesco Intorcia, coadiuvato dall’enologo Salvatore Martinico, grande talento e profondo conoscitore del territorio, sta giocando un ruolo determinante nel rilancio del Marsala, superando la concezione limitante di vino da meditazione e riportandolo al centro della tavola con proposte innovative. In questo contesto si inserisce anche la rinascita del Consorzio Volontario per la Tutela del Vino Marsala, ricostituito nel 2022 e divenuto operativo nel 2023. Il suo obiettivo è garantire la qualità e la valorizzazione della DOC, promuovendo il Marsala come simbolo di modernità e tradizione.

    Il legame con la terra e la sua gente

    Il Pre British non è solo un vino, ma un pezzo di storia che torna a vivere. A Marsala, prima dell’arrivo degli inglesi, il perpetuum era il vino delle famiglie, consumato quotidianamente e trasmesso di generazione in generazione. Marco De Bartoli è stato il primo a intuirne l’importanza, con il Vecchio Samperi che ha aperto la strada a una nuova consapevolezza. Oggi Francesco Intorcia ne raccoglie l’eredità, restituendo al vino dialetto e identità.

    Marsala guarda al futuro, ma senza dimenticare le sue radici. E il Pre British di Heritage ne è la più autentica testimonianza. LEGGI TUTTO

  • in

    Ado Abruzzo: un ritratto dettagliato del vigneto regionale grazie a innovazione e tecnologia

    Più di 155 mila appezzamenti, quasi 34 mila ettari vitati e 118 varietà di uve: sono alcuni dei numeri che emergono dallo studio “Ado Abruzzo – Areali delle quattro D.O. Abruzzo per una caratterizzazione moderna”, un progetto che offre una mappatura approfondita delle vocazionalità viticole della regione. Presentato a Francavilla al Mare, lo studio è stato condotto dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo in collaborazione con Ager (Agricoltura e Ricerca), le aziende agricole Chiara Ciavolich, Francesco Labbrozzi, Sandro Polidoro, Tenuta i Fauri e Fratelli Cimini e con il supporto del dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo nell’ambito del programma di sviluppo rurale 2014-2024.

    Il progetto ha fatto leva su tecnologie avanzate di georeferenziazione e analisi di big data, integrando informazioni attraverso la piattaforma Enogis. Questo strumento ha permesso di delineare con precisione le caratteristiche pedoclimatiche delle quattro denominazioni regionali, individuando le aree più adatte alla coltivazione delle principali varietà locali. Il montepulciano si conferma il vitigno dominante con oltre il 52% del vigneto abruzzese, seguito dal trebbiano toscano (14%) e da altre varietà come trebbiano abruzzese, pecorino e chardonnay.

    “Il lavoro svolto è estremamente dettagliato e offre una visione completa del territorio,” ha dichiarato Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo. “Grazie a questa mappatura intuitiva, chiunque potrà accedere a dati fondamentali per orientare al meglio le scelte agronomiche e produttive, migliorando la qualità dei vini e riducendo i rischi legati a decisioni non ottimali.”

    La prima fase dello studio ha visto la digitalizzazione dei vigneti abruzzesi a partire dai dati 2023 dello Schedario viticolo della Regione Abruzzo. Queste informazioni sono state integrate nel webGis con la “Carta dei suoli della Regione Abruzzo – A.R.S.S.A.” (http://geoportale.regione.abruzzo.it/), che raccoglie dati sulla composizione dei suoli in scala 1:250.000. A questi si sono aggiunte le mappe climatiche elaborate dalla Fondazione Bruno Kessler (FBK) di Trento, basate su 22 anni di dati satellitari del programma Copernicus. Strumenti come l’indice di Winkler e l’indice De Martonne hanno permesso di identificare le aree più vocate alla viticoltura di qualità.

    L’Abruzzo si distingue per un clima sub-umido, con un indice De Martonne superiore a 20, condizione favorevole alla coltivazione della vite. Il progetto ha inoltre incrociato i dati di 47 stazioni automatiche di monitoraggio agro-climatico, permettendo un’analisi dettagliata su fattori come altitudine, esposizione e pendenza media dei vigneti.

    Tutti i dati raccolti sono liberamente consultabili sui portali del Consorzio e sulla piattaforma Enogis (https://abruzzodoc.enogis.it/mappe_abruzzodoc/wsgi). Inoltre, un modulo interattivo consente di visualizzare le unità vocazionali e ricevere suggerimenti per la progettazione degli impianti viticoli più adatti alle diverse aree.

    Grazie a questo studio, l’Abruzzo si dota di uno strumento avanzato per valorizzare il proprio patrimonio vitivinicolo, adottando un metodo di analisi rigoroso e basato su dati concreti. LEGGI TUTTO

  • in

    Vini senza alcol, così si evolve l’arte enologica

    “L’eccellenza è un’attitudine”. È così intitolata la rubrica mensile dei Piaceri del Gusto dei quotidiani La Repubblica e La Stampa in cui ogni mese The WineHunter Helmuth Köcher – presidente di Merano WineFestival – racconta una regione e un territorio, la vocazione enologica e le tradizioni alla base di una produzione vinicola d’eccellenza; un focus completato dalla scelta di tre vini degustati e selezionati personalmente. In edicola, oggi, l’approfondimento è dedicato ai vini dealcolati, parzialmente dealcolati e no alcol; temi scottanti di questi ultimi mesi che Köcher affronta con dati alla mano e portando esempi di produzioni eccellenti in questa direzione, nazionali e internazionali.
    Dalla Mosella in Germania, Allegro Superiore Riesling 2023 dell’azienda altoatesina Vinuci; tra i Friuli e la Slovenia il Mazzalùa sparkling; in Alto Adige, prodotto nella cantina di Cortaccia, il Flein. Per Helmuth Köcher il vino senza alcol non è una scelta, ma una dimostrazione di come l’arte enologica possa evolversi, mantenendo il rispetto per le radici culturali e aprendo nuovi orizzonti di piacere per tutti.
    La ricerca dell’eccellenza del The WineHunter Helmuth Köcher, culmina ogni anno con la manifestazione – tra le più importanti rassegne wine & food d’Italia – Merano WineFestival che quest’anno giunge alla 34^ edizione, in scena dal 7 all’11 novembre 2025. LEGGI TUTTO

  • in

    Vistorta e il FAI insieme per le Giornate di Primavera

    Anche quest’anno Vistorta rinnova il suo impegno a favore del patrimonio culturale e paesaggistico italiano supportando il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano in occasione delle Giornate di Primavera. Sabato 22 e domenica 23 marzo la tenuta di Vistorta aprirà alcuni dei suoi spazi al pubblico, offrendo un ricco programma di visite guidate ed eventi speciali per celebrare la bellezza e la storia del territorio, il tutto accompagnato dai vini della sua azienda vitivinicola.
    Un appuntamento atteso che permette ai visitatori di scoprire uno dei gioielli più affascinanti del Friuli Venezia Giulia. Situata nel borgo di Vistorta (PN) a Sacile, è infatti una dimora storica di stile neoclassico completata nel 1872 e circondata da un magnifico parco di sette ettari, progettato negli anni ’60 dal celebre paesaggista inglese Russell Page. Di proprietà della famiglia Brandolini d’Adda dal 1780, la villa è il cuore di una tenuta votata alla viticoltura biologica e alla conservazione del paesaggio. Il parco, ricco di alberi secolari e specchi d’acqua, è parte del circuito Grandi Giardini Italiani. Un luogo dove storia, natura e tradizione agricola si fondono armoniosamente, rendendolo una delle gemme del Friuli Venezia Giulia.
    Durante le due giornate, sarà possibile partecipare a percorsi guidati alla scoperta della storia della tenuta, tra natura e architettura, e approfondire il legame tra Vistorta e la tutela del patrimonio ambientale.
    Sabato 22 e domenica 23 marzo saranno dedicate alle visite guidate del parco e della tenuta, disponibili dalle 9:00 alle 18:00. I visitatori potranno esplorare giardini, alberi monumentali e parte della storica dimora attraverso percorsi immersivi della durata di circa 40 minuti.
    Le Giornate di Primavera del FAI rappresentano un’opportunità unica per scoprire luoghi di straordinaria bellezza, spesso non accessibili al pubblico, e per contribuire alla missione della Fondazione nel preservare e valorizzare il patrimonio storico e ambientale del nostro Paese come la tenuta di Vistorta, offrendo un’immersione nella storia, nell’architettura e nella tradizione del territorio.
    Tutti gli appuntamenti sono gratuiti e non richiedono prenotazione. LEGGI TUTTO

  • in

    IMT: le Marche volano a ProWein

    L’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (Imt) fa rotta su ProWein e, dal 16 al 18 marzo, mette in vetrina a Düsseldorf la qualità del vino made in Marche con 6 aziende socie presenti nella collettiva regionale (pad. 15, stand B16) e altre 4 espositrici in fiera. Sotto i riflettori, le denominazioni Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC, Castelli di Jesi Verdicchio Riserva DOCG, Verdicchio di Matelica DOC, Verdicchio di Matelica Riserva DOCG, Rosso Conero DOC, Conero Riserva DOCG, Bianchello del Metauro DOC e Colli Pesaresi DOC.“Germania e Nord Europa sono piazze fondamentali per i nostri vini – ha spiegato Michele Bernetti, presidente del maxi-consorzio che riunisce oltre 500 aziende associate per 16 denominazioni di origine e la maggior parte dell’export regionale –. Basti pensare che, nel 2024, Berlino ha rappresentato la terza destinazione per i nostri vini, dopo Regno Unito e Paesi Bassi, con una domanda che ha assorbito circa il 10% sul totale export, che vale a sua volta la metà delle vendite complessive di vino marchigiano. ProWein storicamente rappresenta la rassegna di riferimento per questi mercati, un tassello fondamentale nella nostra strategia promozionale anche in considerazione degli equilibri mutevoli della politica commerciale globale e degli annunciati dazi Usa”.
    Dopo quella a Wine Paris, la tappa di ProWein (rassegna che lo scorso anno ha contato circa 47.000 visitatori specializzati provenienti da 135 Paesi) si inserisce nell’articolato programma promozionale di Imt, realizzato in collaborazione con la Regione Marche. Nell’ambito dei fondi Csr 2023-2027 “Promozione dei prodotti di qualità”, Imt propone e organizza incontri b2b e b2c, degustazioni, workshop, eventi dedicati a buyer ed esperti di settore nazionali e europei, campagne di informazione e promozione. Nel mirino, i Paesi obiettivo del mercato comunitario, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Svezia, ma anche piazze emergenti come Francia, Polonia, Estonia, Lituania, Lettonia, Austria, Danimarca e Repubblica Ceca. Sul fronte extra-Ue, i Paesi target dei programmi targati “Ocm Promozione” sono Stati Uniti, Canada, Svizzera, Regno Unito e Giappone.
    Tra le iniziative in calendario a Düsseldorf, anche la degustazione prologo del Gambero Rosso nell’ambito del “Tre Bicchieri World Tour” 2025 che, sabato 15 marzo, vedrà al banco di assaggio anche le etichette delle cantine socie dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini aderenti all’evento, premiate con il massimo riconoscimento dalla guida Vini d’Italia.
    Aziende Imt nella collettiva a ProWein (pad. 15, stand B16): Guerrieri, Moncaro, Piersanti, Tenute Biagioli, Umani Ronchi, Vignamato. Aziende Imt con stand propri: Belisario, Casa Vinicola Garofoli, Sparapani Frati Bianchi, Vignedileo. LEGGI TUTTO