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    Case Vecie 2022: il Valpolicella Superiore di Brigaldara che esalta l’identità territoriale

    Brigaldara presenta la nuova annata 2022 del Valpolicella Superiore DOC Case Vecie, espressione distintiva del territorio della Valpolicella e più precisamente del cru omonimo. Case Vecie è uno scrigno di biodiversità, incastonato tra le alte colline del comune di Grezzana e rappresenta la scommessa agricola della famiglia Cesari di creare un ambiente vitato immerso in un ecosistema d’altitudine, che supera i 450 metri.Questa etichetta nasce all’interno del progetto avviato nel 2016 con l’obiettivo di esprimere l’identità territoriale del Valpolicella Superiore attraverso la vinificazione di uve fresche, senza il ricorso all’appassimento. La vendemmia 2022 segna un ulteriore passo avanti in questa direzione, grazie a un’annata che ha favorito concentrazione e struttura, preservando freschezza ed equilibrio.
    Valpolicella Superiore Case Vecie 2022 Brigaldara
    Le temperature elevate e la prolungata assenza di piogge hanno portato a una riduzione delle rese, influenzando direttamente la produzione: per questa annata sono state prodotte 20.000 bottiglie, rispetto alle 30.000 degli anni precedenti. Nonostante le condizioni climatiche sfidanti, il Valpolicella Superiore DOC Case Vecie 2022 ha saputo esprimere al meglio il potenziale del territorio, influenzato dall’altimetria e dalla presenza dei boschi, garantendo un risultato di grande qualità.
    “Un tempo considerato un territorio estremo per la viticoltura, Case Vecie oggi si rivela ottimale grazie al cambiamento climatico. La 2022 è stata un’annata decisamente secca. Tuttavia, le piogge di settembre hanno fornito l’acqua necessaria per completare il ciclo di maturazione. Le rese inferiori e la conseguente concertazione delle uve hanno permesso di ottenere un Valpolicella capace di mettere insieme una buona struttura, un’ottima beva, svelando la complessità sensoriale frutto di una maturazione lenta delle uve e di importanti escursioni termiche tra il giorno e la notte.” – spiega Antonio Cesari.

    Case Vecie, un vigneto unico per una produzione mirata
    Case Vecie è un’area dal grande potenziale vitivinicolo, grazie alla sua posizione elevata e alle temperature più basse rispetto alle zone circostanti che la rendono simile a un ambiente montano. Questi fattori consentono una maturazione più lenta delle uve (quasi 20-25 giorni dopo rispetto alle altre aree), influenzando positivamente il colore e il profilo sensoriale.
    La scelta di destinare un unico vigneto, Mandrie, esclusivamente alla produzione di Valpolicella Superiore, senza selezionare precedentemente le uve per l’Amarone, riflette la volontà dell’azienda di valorizzare al massimo questo vino.
    Le varietà utilizzate sono specificamente 45% di Corvina, 45% di Corvinone e 10% di Rondinella. In particolare, la vigna delle Mandrie presenta un’esposizione sud-ovest, con terreni limo-sabbiosi, ricchi di sostanza organica, dove è stata piantata prevalentemente Corvina, mentre la parte ovest è caratterizzata da suoli più poveri e ciottolosi, coltivati a Corvinone.
    Vinificazione e caratteristiche organolettiche
    La vendemmia 2022, effettuata manualmente, è cominciata la seconda settimana di ottobre. La vinificazione in rosso prevede il contatto delle bucce per l’intero processo fermentativo, con due rimontaggi quotidiani e un délestage a metà fermentazione per ottimizzare l’estrazione del colore e della componente polifenolica. La fermentazione è condotta a una temperatura controllata di 22°-24°C, preservando gli aromi più freschi e delicati.
    A metà novembre, il vino è stato trasferito in botte da 20 ettolitri, dove ha proseguito la sua maturazione per circa un anno e mezzo, fino ad aprile 2024. Successivamente è stato imbottigliato a giugno, completando un ulteriore affinamento, in bottiglia, prima della sua uscita sul mercato.
    Il Valpolicella Superiore Case Vecie 2022 si presenta con un colore rosso rubino brillante. Al naso emergono sentori di ciliegia matura, note balsamiche e una speziatura delicata, conferita dalle marcate escursioni termiche. In bocca, l’acidità ben integrata sostiene la struttura, esaltando la complessità aromatica e garantendo equilibrio tra concentrazione e finezza tannica.
    Con l’annata 2022, Brigaldara ribadisce il suo impegno nel valorizzare il Valpolicella Superiore, offrendo un vino che unisce tradizione, ricerca e territorio. LEGGI TUTTO

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    La linea Nostru di Cortese, giovane, bio, vegan e immediata

    Una collezione di tre vini biologici e vegan friendly – Catarratto Lucido, Carricante e Nerello Mascalese – che parlano la lingua del consumatore moderno: vini freschi, giovani, versatili, capaci di accompagnare momenti informali quanto esperienze più ricercate, con l’immediatezza di un sorso che racconta la Sicilia contemporanea senza rinunciare alla sua storia. La linea Nostru di Azienda Agricola Cortese, realtà con sede a Vittoria (Ragusa), hanno il gusto della Sicilia che guarda al futuro e lo stile raffinato del vigneron trentino Stefano Girelli che interpreta i vitigni autoctoni dell’isola con la freschezza e la verticalità delle sue amate Dolomiti.
    I vini della linea Nostru si distinguono per le loro vivaci etichette ispirate allo stile delle maioliche siciliane, evocative di un paesaggio solare, ricco di tradizioni e simboli. Ogni bottiglia è un piccolo racconto: l’asino, instancabile compagno delle fatiche nei campi, campeggia sull’etichetta del Catarratto Lucido; l’agave, pianta resistente e tenace come il territorio che la ospita, rappresenta il Nerello Mascalese; il Duomo di San Giorgio di Ragusa, capolavoro del barocco siciliano, impreziosisce il Carricante, omaggio alla bellezza architettonica dell’isola.
    Fedeli alla filosofia produttiva di Cortese, questi vini nascono da una viticoltura attenta ai ritmi della natura, con tecniche di coltivazione tradizionali, fertilizzazione naturale e un profondo rispetto per la biodiversità. Ne derivano tre interpretazioni che esprimono con autenticità il terroir e l’identità mediterranea, restituendo nel calice profumi di agrumi, spezie, frutti rossi, erbe aromatiche e gli aromi tipici delle estati siciliane.
    I PROTAGONISTI DELLA LINEA NOSTRU:

    Catarratto Lucido Terre Siciliane IGP – NOSTRUUn bianco dinamico con note di gelsomino, noce moscata e frutta bianca. Vinificato con cura e affinato sulle fecce fini per cinque mesi, si distingue per vivacità e carattere mediterraneo.
    Nerello Mascalese Terre Siciliane IGP – NOSTRUVino rosso fresco, dai tannini setosi e intensa mineralità, frutto di una vinificazione attenta che valorizza la purezza del vitigno. Aromi di piccoli frutti rossi e spezie. Perfetto anche con il pesce.
    Carricante Terre Siciliane IGP – NOSTRUUn bianco elegante, dalla struttura decisa e notevole freschezza, che richiama la zagara, la mela verde e gli agrumi.

    Con la linea Nostru, Cortese propone un nuovo modo di bere siciliano, in cui tradizione e contemporaneità si incontrano in vini identitari, accessibili e piacevoli, perfetti per chi cerca qualità, autenticità e versatilità. LEGGI TUTTO

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    Le Manzane in Ghana per sostenere la missione “In My Father’s House”

    La ®Vendemmia Solidale, il tradizionale evento benefico promosso ogni anno dalla cantina Le Manzane, compie un passo importante oltre i confini italiani, approdando per la prima volta in Africa. Il ricavato dell’edizione 2025, in programma domenica 7 settembre, sarà devoluto alla costruzione di una scuola in Ghana, all’interno della missione “In My Father’s House”, fondata dal missionario comboniano Padre Giuseppe Rabbiosi, noto anche come Padre Peppino.Mercoledì (ieri ndr), Padre Peppino ha fatto visita alla cantina Le Manzane, trascorrendo un’intera giornata con la famiglia Balbinot. Nel pomeriggio ha incontrato i partner e i sostenitori della ®️Vendemmia Solidale che, insieme all’affiatato staff dei volontari, si sono già messi al lavoro per organizzare al meglio l’evento di settembre.
    La missione di Padre Giuseppe Rabbiosi, situata nella regione dell’Alto Volta nel sud-est del Ghana, opera per contrastare povertà, analfabetismo e lavoro minorile, offrendo accoglienza e istruzione a migliaia di bambini. Nella casa-villaggio di Abor, cuore del progetto, ogni giorno 800 bambini frequentano le lezioni: 70 sono i residenti vulnerabili, 80 vivono nella struttura in forma collegiale, altri raggiungono la scuola a piedi o grazie al servizio di trasporto fornito dalla missione. Sono circa 200 le scuole aperte finora, di cui 160 passate sotto la gestione del Ministero dell’Istruzione del Ghana e 40 ancora dirette dalla missione. In totale, oltre 5.000 bambini ricevono un’istruzione quotidianamente grazie a In My Father’s House.
    «L’istruzione è la chiave per uscire dalla povertà. Non basta intervenire nell’emergenza, è fondamentale costruire un futuro sostenibile per le nuove generazioni», ha dichiarato Padre Peppino, sottolineando come molti giovani, formati dalla missione, siano oggi professionisti qualificati. Oltre all’istruzione di base, la missione ha attivato due scuole professionali per sarti elettricisti e saldatori.
    La regione del Volta si contraddistingue per un elevato grado di povertà con il 26,9% dei minori tra i 5 e i 17 anni soggetto a lavoro minorile, l’età media di inizio del lavoro a 9 anni e solo il 76,6% della popolazione sopra i 15 anni che sa leggere e scrivere.
    «Qui in Italia, una volta individuate le necessità della missione, ci adoperiamo per raccogliere i  fondi necessari» ha spiegato Mario Cincotto, volontario dell’associazione gemella, Nella Casa del Padre Mio, che appoggia i progetti di In My Father’s House con raccolte fondi, reperimento di materiali e invio di volontari.
    Lo scorso novembre il titolare della cantina Le Manzane, Ernesto Balbinot, e la figlia Anna, sono stati ospitati da Padre Peppino nel suo villaggio e hanno contribuito a donare alla missione due pulmini, fondamentali per consentire ai bambini di spostarsi tra le scuole e gli ospedali.
    «Abbiamo visto con i nostri occhi – hanno dichiarato Ernesto e Anna Balbinot – che ogni donazione arriva davvero dove serve, contribuendo concretamente a realizzare le opere necessarie per le attività quotidiane dei bambini e della popolazione. Da questa esperienza siamo tornati arricchiti. Per questo abbiamo deciso di impegnarci per finanziare la costruzione di una scuola. Se dovessero emergere esigenze più impellenti, destineremo comunque i fondi raccolti là dove il bisogno è maggiore».
    La ®Vendemmia Solidale è una manifestazione aperta a tutti, un modo per stare insieme divertendosi e facendo del bene, brindando ad un futuro migliore, anche dall’altra parte del mondo. LEGGI TUTTO

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    Vino (Oss. UIV): le donne dietro al boom del prosecco negli usa

    Sedotte, e conquistate. Sono le donne a sostenere i consumi di Prosecco negli Stati Uniti, dove il re degli sparkling made in Italy registra un tasso di penetrazione medio del 24%, raggiungendo il 28% proprio nella componente femminile, con un apprezzamento sostanzialmente intergenerazionale. Secondo l’analisi dell’Osservatorio Uiv sui dati Iwsr, gli acquisti di Prosecco nel primo mercato del vino mondiale sono effettuati in 6 casi su 10 da donne che, con un tasso di awareness al 76% (contro il 69% dei maschi), dimostrano anche di conoscere meglio l’offerta enologica italiana. Le bollicine trivenete, in particolare, raggiungono un livello di notorietà del 48% tra le femmine, mentre si fermano al 31% tra i maschi. Ma – rileva l’Osservatorio – dietro il “fenomeno Prosecco” negli Usa, che tra gennaio e febbraio hanno registrato una corsa alle scorte pre-dazi (+42% il valore dell’export nel primo bimestre), non c’è solo la variabile di genere. Se si guarda al portafoglio, a stappare bollicine made in Italy sono nel 65% dei casi i consumatori che guadagnano oltre 80mila dollari l’anno, e più di un quarto dei Prosecco-lovers (27%) dichiara redditi per più di 150mila dollari.“Negli Stati Uniti il Prosecco è simbolo di eleganza, moderazione e stile di vita italiano – spiega il responsabile dell’Osservatorio Uiv, Carlo Flamini –, non è un caso se è apprezzato in tutte le fasce di età, con picchi tra le over 55. Ma la vera scommessa, oggi, è quella multietnica. Il Prosecco sino ad oggi è presidio dei consumatori bianchi, che rappresentano quasi l’80% del mercato, mentre fatica a raggiungere gli ispanici, i neri e gli asiatici. È proprio in queste coorti, sempre più rilevanti anche da un punto di vista demografico, che dobbiamo recuperare per attirare nuovi appassionati. Si tratta di attivare leve comunicative efficaci e promuovere la dimostrata versatilità dello sparkling made in Italy”.
    Sotto il profilo geografico, la Prosecco-mania incrocia la costa Atlantica ma anche quella Pacifica: oltre la media figurano i consumatori del New England, del South e Middle Atlantic fino al Pacific. Sul fronte del prezzo, nel fuori casa 7 consumatori americani su 10 spendono più di 20 dollari al litro, mentre si ribalta la proporzione nell’off-premise, dove il 61% dei consumatori sceglie a scaffale prodotti sotto i 20 dollari al litro.
    Lato consumi, base Sipsource, l’Osservatorio Uiv rileva come il Prosecco sia di gran lunga il prodotto enologico italiano più acquistato negli Usa con una quota del 33% sul totale delle vendite made in Italy. Il Prosecco rappresenta ormai un terzo dei volumi complessivi di sparkling consumati oltreoceano, grazie a una progressiva erosione di quote ai danni delle bollicine statunitensi e di quelle francesi. In termini di export, conclude l’Osservatorio, il 2024 si è chiuso con spedizioni di Prosecco verso gli Stati Uniti in crescita a valore del 15%, pari a 491 milioni di euro, complice l’accelerazione impressa da importatori e distributori per anticipare il più possibile lo spauracchio dei dazi e garantire – per quanto possibile – continuità nello speciale rapporto con i consumatori. LEGGI TUTTO

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    Nasce la prima vigna urbana hi-tech al mondo: Campus Grapes

    Campus Grapes diventa realtà: nasce la prima vigna urbana hi-tech al mondo. Il progetto pionieristico, ideato dalla start up torinese Citiculture, sorgerà nel cuore del Politecnico di Torino, su una superficie di circa 1.000 metri quadri, trasformando lo spazio universitario in un laboratorio a cielo aperto per la sostenibilità, la scienza e la socialità. Oltre 750 le piante di vite in vaso che saranno collocate entro il mese di giugno. Nelle prossime settimane la posa della prima barbatella.Stamani nella Sala delle Colonne del Comune di Torino, è stato presentato il piano operativo alla presenza delle istituzioni e delle aziende sostenitrici e partner.  Lanciata, inoltre, la collaborazione con 1 Caffè Onlus.
    Un progetto condiviso: raccolti oltre 90.000 euro
    Campus Grapes prende vita grazie al successo della prima fase del crowdfunding, conclusa con il raggiungimento di 90mila euro, risultato della generosa partecipazione di 10 aziende sponsor del territorio torinese – Exclusive Brands Torino, Engas, Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino, Eventum/Grapes in Town, Lavazza Group, Luca&Violina, I Magredi, Reale Foundation, SellaLab, Zenit – oltre a numerosi sostenitori corporate e privati. Un segnale forte della fiducia e dell’entusiasmo che circondano questa iniziativa innovativa e partecipativa.
    Il progetto entra ora nella seconda fase di raccolta fondi, aperta attraverso la piattaforma Produzioni dal basso, con l’obiettivo di raccogliere ulteriori risorse che serviranno per completare e arricchire lo spazio con panchine, illuminazione, segnaletica interattiva e altre infrastrutture per la fruizione pubblica, sempre più accogliente e funzionale.
    Vigna urbana, simbolo di rigenerazione e innovazione green
    «Con Campus Grapes, inauguriamo un nuovo modello di rigenerazione urbana e innovazione green, trasformando le città in luoghi di benessere, inclusione e sperimentazione scientifica – ha dichiarato Luca Balbiano, amministratore delegato e fondatore di Citiculture -. Una vigna urbana come simbolo concreto per migliorare la qualità della vita in città, rafforzare i legami sociali e ridurre l’impatto ambientale».
    La futura vigna si inserisce all’interno del più ampio piano di riqualificazione del verde dell’Ateneo, «e fa parte del Piano di Decarbonizzazione e Resilienza a cui il Politecnico di Torino sta lavorando – ha spiegato Patrizia Lombardi Vicerettrice per Campus sostenibile e Living Lab del Politecnico -, con l’obiettivo di fornire soluzioni basate sulla natura per rafforzare la capacità di adattamento al cambiamento climatico non solo della comunità universitaria ma anche ai cittadini. A questo si aggiunge la forte valenza didattica e scientifica del progetto».
    Il vigneto, infatti, sarà a disposizione della comunità del Politecnico e in particolare di studenti e studentesse della nuova Laurea Magistrale in Agritech Engineering, «diventando un laboratorio all’aperto per testare soluzioni di adattamento al cambiamento climatico e pratiche dell’agricoltura 4.0: un ecosistema vivo in cui teoria e pratica si incontrano» ha aggiunto il referente scientifico Danilo Demarchi.
    Altrettanto fondamentale è la dimensione sociale e comunitaria del progetto. Campus Grapes sarà un punto di incontro, di aggregazione per la comunità accademica, ma è teso ad allargare la propria funzione partecipativa all’intera cittadinanza, grazie anche alla progettazione di iniziative virtuose e benefiche in collaborazione con Associazioni del territorio.
    L’evento, organizzato in collaborazione tra 1 Caffè Onlus – prima realtà sociale digitale nata per sostenere i piccoli-medi enti non profit italiani attraverso la diffusione della cultura del gesto del dono – e Citiculture, segna inoltre l’inizio di una partnership strategica finalizzata allo sviluppo di progetti ad alto impatto sociale e ambientale. «Affiancheremo questo progetto nello sviluppo di attività culturali, educative e solidali, con l’obiettivo di rendere il vigneto una piattaforma fisica e simbolica per promuovere il dono, la consapevolezza ambientale e l’attivismo civico» ha commentato Pietro Mazza Midana socio onorario e membro del Direttivo di 1 Caffè Onlus.
    Fin dall’inizio, 1 Caffè Onlus ha creduto nel valore di Citiculture, attivandosi come partner promotore per rendere possibile questo primo importante appuntamento. La convinzione che l’incontro tra innovazione tecnologica e impegno sociale rappresenti una leva fondamentale per generare cambiamento positivo e partecipazione attiva nelle comunità è al centro di questa collaborazione.
    Ambasciatori d’eccezione
    Per celebrare la nascita di Campus Grapes, Citiculture oggi ha premiato alcune personalità di spicco del territorio che, con la loro professionalità e dedizione, hanno contribuito in modo significativo “nel coltivare il futuro di Torino”:
    Luca Argentero, attoreDavide Avino, amministratore delegato di Argotec·       Arturo Brachetti, artista·       Alberto Cirio, presidente Regione Piemonte·       Sarah Cosulich, direttrice della Pinacoteca Agnelli·       Marco Gay, imprenditore·       Barbara Graffino, imprenditrice·       Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino·       Daisy Osakue, atleta olimpica·       Don Luca Peyron, ideatore del Centro Nazionale per l’IA·       Giacomo Portas, presidente Environment Park·       Patrizia Sandretto Re Rebaudengo – Presidente Fondazione SandrettoA ciascuno è stata consegnata un’opera in legno e offerta l’adozione di una barbatella, simbolo della crescita e della connessione tra natura, scienza e comunità, diventando a tutti gli effetti “ambasciatori di Campus Grapes”.

    Nota tecnica
    Dal punto di vista vitivinicolo, l’elemento sperimentale sta nella scelta di diversi tipi di clone, di filari e pergole, e in diversi tipi di varietà di vite e bacca, anche per ridurre al minimo l’intervento di fitosanitario, oltre che nella scelta di piantare le vigne in vaso. La selezione delle viti è fatta in collaborazione con il Vivaio Rauscedo, uno dei più grandi vivai d’Europa e tra i pionieri nello sviluppo delle varietà resistenti Piwi.
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    Citiculture, startup innovativa che progetta, crea e manutiene vigne urbane come strumento di generazione di impatti ESG, wellbeing e brand reputation. Offre soluzioni su misura per le aziende che desiderano integrare una vigna urbana come strumento di wellbeing aziendale, marketing sostenibile e compliance legata al Bilancio di Sostenibilità.
    Dunque, attraverso la creazione di vigneti urbani, la start up torinese punta a trasformare le città in luoghi di innovazione green, migliorando la qualità della vita, la coesione sociale e riducendo l’impatto ambientale. Sono azioni concrete che mettono in evidenza come si possa migliorare il benessere delle persone e dei contesti urbani è possibile, con idee innovative che affondano le radici nella tradizione dei territori, tenendo però lo sguardo al futuro. Nel contesto dell’urbanizzazione crescente, la viticoltura urbana rappresenta un esempio di come le città possano evolvere, integrando elementi naturali e sostenibili, migliorando il benessere collettivo e creando nuovi spazi di socialità e inclusione. Il progetto Citiculture si rivolge ad aziende, amministrazioni pubbliche, professionisti del settore green e a tutti coloro che credono che nel cambiamento concreto. Sito web: www.citiculture.com
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    Il Politecnico di Torino dal 1859 è una delle istituzioni più prestigiose della cultura politecnica e un centro di eccellenza per la formazione e ricerca in Europa, con strette relazioni e collaborazioni con il sistema economico-sociale.
    Il Politecnico promuove la ricerca, teorica e applicata, la capacità di realizzare processi produttivi concreti ed affidabili e di organizzare servizi, offrendo tecnologie di eccellenza. Gli studenti laureati presso il Politecnico di Torino possiedono un vasto e variegato bagaglio di conoscenze e competenze, in accordo con la natura interdisciplinare dei vari campi del mondo scientifico contemporaneo.
    Attualmente, quasi 40.000 studenti sono iscritti al Politecnico, di cui il 20%internazionali. L’Ateneo offre un’offerta formativa ampia e diversificata che negli ultimi anni si è arricchita anche di corsi volti a formare nuove professionalità, come quello in Agritech Engineering, che si propone di offrire una formazione completa a un ingegnere in grado di gestire e generare innovazione tecnologica nel campo dell’Agricoltura 4.0.
    Le competenze inter/multi-disciplinari che caratterizzano il corso coniugano agronomia e tecnologia in ambito ingegneristico, fornendo un solido approccio metodologico, a supporto delle strategie aziendali.
    Sito web: www.polito.it
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    1 Caffè Onlus è la prima realtà sociale digitale, nata nel 2011 per sostenere i piccoli e medi enti non profit italiani, promuovendo la cultura del gesto del dono. Il Direttivo, composto da Luca Argentero, Beniamino Savio e Pietro Mazza Midana, si è ispirato alla tradizione partenopea del caffè sospeso, che invita a lasciare al bar un caffè pagato per chi è meno fortunato.
    Attraverso la propria piattaforma di crowdfunding, 1 Caffè Onlus supporta ogni anno 52 realtà solidali — una a settimana — aiutandole a promuovere progetti di assistenza in diversi ambiti sociali, tramite campagne di raccolta fondi. Il modello adottato è quello del microfunding, che permette di donare anche solo l’equivalente del costo di un caffè, rendendo la solidarietà un gesto semplice e accessibile a tutti.
    Forte dell’esperienza maturata in oltre dieci anni di attività e del dialogo con più di 900 realtà non profit, 1 Caffè Onlus svolge anche il ruolo di intermediario tra aziende e Terzo Settore, supportando la costruzione di progetti di Corporate Social Responsibility (CSR) ad alto impatto sociale sul territorio.
    L’associazione assiste le aziende nella selezione e valutazione degli enti beneficiari, garantendo che le operazioni di CSR siano orientate verso una donazione sempre più consapevole, efficace e sicura.
    Dal 2023, 1 Caffè Onlus ha inoltre avviato Campo Base, un centro polivalente dedicato agli enti non profit piemontesi e alla comunità locale. Ospitato all’interno di Villino Caprifoglio – bene artistico-culturale torinese restaurato dall’associazione – Campo Base è un innovativo spazio di co-working solidale, dove la sharing economy si applica al Terzo Settore: un luogo di incontro tra chi offre tempo e competenze e chi cerca supporto per realizzare progetti ad alto impatto sociale. LEGGI TUTTO

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    Attems svela il nuovo millesimo del Pinot Grigio Ramato Friuli DOC

    Attems presenta Attems Pinot Grigio Ramato 2024 Friuli DOC, il vino che, con la sua eleganza e il suo colore inconfondibile, celebra un’interpretazione moderna di una delle espressioni più affascinanti del Pinot Grigio. Un vino che nasce dalla volontà di esprimere il vitigno attraverso uno stile fresco, dinamico e profondamente radicato nella storia del territorio. Il colore rosato del Pinot Grigio Ramato 2024 deriva da una vinificazione particolare: il mosto resta a contatto con le bucce per circa 10 ore a 8°. Dopo una soffice pressatura, il succo rosato viene lasciato decantare per 24-48 ore.Le uve utilizzate per la produzione del Pinot Grigio Ramato provengono da vigneti selezionati dislocati tra le piane ed i pendii, nella pianeggiante parte intermedia della Tenuta, Manine, dove le altitudini e l’alternanza di suoli – tra arenarie eoceniche, argille e ciottoli drenanti – creano un microclima perfetto per sviluppare fini aromi varietali e una struttura elegante e distintiva.
    Il Pinot Grigio Ramato di Attems con il millesimo 2024 si conferma come uno dei vini più rappresentativi del suo genere: un ponte tra passato e presente, tra classicità e ricerca stilistica.
    Il nuovo millesimo si presenta al naso delicatamente floreale, con note di ginestra e rosa alpina, accompagnate da un fresco sentore di mela verde. Il corpo è leggero e al contempo preciso e complesso, con un’acidità bilanciata che scorre piacevole al palato. Nel finale emerge la mineralità tipica del territorio, con accenni di ribes. Un vino che si distingue per la sorprendente versatilità gastronomica, la freschezza e l’equilibrio.
    Pinot Grigio Ramato Friuli DOC Vendemmia 2024
    L’inverno 2024 è stato caratterizzato da precipitazioni nella norma con temperature non particolarmente fredde, che sono andate però gradualmente aumentando fino alla prima settimana di aprile, quando è iniziato il germogliamento del Pinot Grigio. Rispetto al calendario del territorio la schiusa delle gemme è stata ritardata di circa 10 giorni grazie alla potatura tardiva, tecnica adottata in Attems ormai da anni.
    La primavera è stata caratterizzata da temperature miti e una piovosità inizialmente poco sopra la media, prima dell’arrivo del bel tempo che ha garantito una crescita costante della vegetazione.
    I vigneti di Pinot Grigio dedicati al Ramato sono giunti alla fase di piena fioritura attorno al 30 maggio, decisamente in ritardo rispetto alla precedente annata.
    Giugno e luglio sono stati due mesi dove l’estate calda è stata reidratata da qualche pioggia benefica che ha permesso alle piante di fronteggiare il mese di agosto senza squilibri idrici eccessivi.
    La raccolta è stata divisa in più giornate riuscendo così a mantenere un buon equilibrio tra contenuto zuccherino e acidità nei mosti che già dalle prime giornate di fermentazione sprigionavano degli ottimi profumi.
    Note Tecniche Pinot Grigio Ramato Friuli DOC Vendemmia 2024
    Le bucce e il mosto, dopo la diraspa-pigiatura, sono state lasciate in contatto per circa 10 ore a 8°C. Successivamente, il succo rosato, ricavato dalla soffice pressatura, viene lasciato decantare per 24-48 ore. Segue quindi, su mosto limpido, la fermentazione alcolica, condotta a basse temperature (15-17°C) per 15 giorni. La vinificazione è svolta in recipienti d’acciaio. Dopo la fermentazione il vino sosta per 4 mesi sulle fecce nobili che vengono costantemente messe in sospensione.
    ATTEMS
    Con le radici ben salde nella storia e lo sguardo rivolto al futuro, Attems, nel comprensorio del Collio Goriziano, la parte più orientale del Friuli, interpreta il territorio con una visione autentica e contemporanea che si traduce in una gamma di vini pregiati, dalla personalità elegante e fortemente identificativa di un’area vitivinicola particolarmente vocata. Ad un’altitudine media di 130 metri s.l.m., 44 ettari di vigneti, proprietà dal 2000 della famiglia Frescobaldi, sono coltivati a Ribolla Gialla, Sauvignon Blanc, Pinot Grigio e Chardonnay. I vini: Cicinis – Collio DOC, Sauvignon Blanc, elegante e inteso; Trebes – Collio DOC, Ribolla Gialla, vibrante acidità e solida struttura Pinot Grigio Ramato – Friuli DOC, morbido e agrumato, Pinot Grigio – Friuli Doc; Sauvignon Blanc – Venezia Giulia IGT, Chardonnay – Venezia Giulia IGT, Ribolla Gialla – Venezia Giulia IGT. LEGGI TUTTO

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    Barbera d’Asti, un marchio collettivo per rafforzare l’identità europea e internazionale

    Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato ha ottenuto dall’Ufficio Europeo per la Proprietà Intellettuale (EUIPO) la registrazione ufficiale del marchio collettivo “Barbera d’Asti” (n. 018956876), un traguardo significativo che rafforza la tutela e la valorizzazione della denominazione nell’Unione Europea. La data di registrazione è il 18 aprile 2025.

    «Siamo particolarmente soddisfatti di questo risultato», afferma Vitaliano Maccario, presidente del Consorzio. «Il marchio collettivo rappresenta un passo avanti nella difesa dell’identità del nostro vino e nella promozione del territorio. È uno strumento che tutela i produttori, accresce la riconoscibilità della Barbera d’Asti e contribuisce a consolidarne il posizionamento sui mercati internazionali». È già in corso il lavoro per estendere la protezione del marchio anche oltre i confini europei.

    Vitaliano Maccarino

    Il nuovo marchio si affianca alla Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), offrendo una protezione aggiuntiva e uno strumento di promozione trasversale, pensato non solo per il mondo del vino ma anche per settori correlati come la ristorazione, l’ospitalità, l’organizzazione di eventi e la formazione.

    Il marchio è di proprietà del Consorzio, che ne garantirà l’impiego secondo un apposito regolamento. Questo documento stabilisce criteri rigorosi per l’utilizzo da parte delle aziende associate: dalla riproduzione del logo su etichette e materiali di comunicazione, al rispetto degli standard qualitativi, in linea con il Disciplinare di produzione. Il logo identificativo, concepito per essere riconoscibile in ambito europeo e internazionale, reca l’impronta digitale a simboleggiare autenticità e senso di appartenenza.

    «La Barbera è il cuore della nostra viticoltura – sottolinea ancora Maccario – ed è anche il punto di contatto tra individualità produttive e visione condivisa. Il logo sintetizza questa idea: un segno distintivo che racconta la qualità del vino e la forza della nostra comunità».

    La registrazione del marchio collettivo, seguita dallo Studio Legale Merlo di Asti in qualità di mandatario presso l’EUIPO, segna un passaggio strategico per tutte le realtà che fanno capo al Consorzio. Un riconoscimento che punta a generare valore lungo tutta la filiera, dal vignaiolo al consumatore finale.

    Il 2025 si conferma così un anno di grande dinamismo per il Consorzio, che prosegue il suo impegno nella valorizzazione delle denominazioni tutelate e nella costruzione di un’identità contemporanea del vino piemontese, capace di coniugare eccellenza produttiva e visione collettiva.

    Il Consorzio Barbera D’Asti e Vini Monferrato

    Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, fondato nel 1946, ha il compito di tutelare e promuovere le sue denominazioni per garantire la loro diffusione e la loro immagine sui mercati nazionali e internazionali, anche attraverso appositi marchi distintivi. Attualmente il Consorzio conta più di 421 aziende associate e 13 denominazione tutelate  LEGGI TUTTO

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    Brilla: Il Prosecco incontra il design

    Dal 2018 Brilla! offre una rilettura originale del Prosecco DOC, attraverso una collezione che unisce la cura nella produzione a una forte vocazione estetica. La bottiglia – con la sua texture brevettata ispirata al taglio a goccia dei diamanti – non è solo forma, ma racconto. Evoca il mondo dell’alta gioielleria italiana, coniugando l’arte vetraria e decorativa che ha fatto del Veneto un crocevia tra funzionalità e bellezza.Con Brilla!, il design è parte integrante dell’esperienza del vino, che comincia dalla vista e prosegue nell’assaggio. Alla base, un’idea precisa: valorizzare la versatilità di uno dei simboli più riconosciuti del made in Italy attraverso un linguaggio visivo distintivo e una gamma capace di esprimere le diverse anime del Prosecco. Dall’espressione classica e quotidiana del Prosecco DOC, alla versione Rosé, gastronomica e contemporanea, fino alla massima espressione territoriale incarnata dall’Asolo Prosecco Superiore DOCG.
    Asolo Prosecco Superiore DOCG
    Questo spumante nasce nel cuore delle colline di Asolo, territorio che ha ottenuto la DOCG nel 2009. La zona di produzione – delimitata da disciplinare – si sviluppa tra le pendici del Monte Grappa e il fiume Piave, in un’area di forte vocazione, caratterizzata da condizioni pedoclimatiche ideali.
    Le uve Glera, provenienti da parcelle selezionate e a rese contenute, sono vinificate per esprimere un profilo elegante e nitido: profumi di pera, mela verde e fiori d’acacia, un sorso fresco, sapido e armonico, con perlage fine e acidità ben calibrata.
    Prosecco DOC
    Un classico intramontabile, di grande piacevolezza e versatilità nell’abbinamento gastronomico, caratterizzato da un perlage fine e persistente. Al naso emergono note fruttate di pesca e mela verde con delicati sentori floreali di acacia e lillà. In bocca, la freschezza e la leggerezza sono bilanciate da un gusto armonico e un retrogusto persistente.
    Prosecco DOC Rosé
    Un’interpretazione elegante e gastronomica del Prosecco DOC, che unisce la freschezza della Glera alla struttura del Pinot Nero. Dal colore rosa tenue con riflessi luminosi, presenta un bouquet delicato con note di frutti rossi e fiori bianchi. Il sorso è morbido e avvolgente, con un equilibrio perfetto tra acidità e sapidità.
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    Brilla! è il marchio che unisce la tradizione vinicola italiana a un’estetica distintiva e contemporanea. Nato nel 2018 e oggi parte del Gruppo Argea, Brilla! si distingue per la sua visione innovativa nel mondo degli spumanti e dei vini fermi. La sua identità si riflette nel design iconico delle bottiglie, caratterizzate dal raffinato motivo a goccia ispirato all’alta gioielleria, un dettaglio che esprime l’eleganza e l’attenzione al dettaglio proprie del brand.Specializzato nella produzione di Prosecco DOC e Asolo Prosecco Superiore DOCG, Brilla! ha ampliato la sua offerta includendo vini fermi come Pinot Grigio, Pinot Grigio Rosé e Pinot Nero, oltre a proposte innovative come il nuovo Vino Spumante Dealcolato 0.0. Ogni creazione di Brilla! è pensata per un pubblico che ricerca un’esperienza che unisce gusto e stile italiano.
    Via L. Cadorna 17, Fossalta di Piave, 30020 VE IT+39 0421 67194 – www.brilla.wine LEGGI TUTTO