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    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento aprile 2023

    Il veloce esaurimento delle spinte inflazionistiche si fa sentire sulle esportazioni di vino italiane, che come previsto il mese scorso hanno avuto un andamento leggermente negativo in Aprile, -3% interamente spiegato da un calo corrispondente dei volumi. In realtà questa considerazione “nasconde” un’altra conclusione importante: l’inflazione se ne sta gradualmente andando, non ancora nei prezzi al consumo ma certamente nei prezzi alla produzione, concetto più vicino a quello espresso dal valore medio delle esportazioni. Tornando a noi, le esportazioni ad Aprile restano a +2%, con una base di confronto difficile e, visto cosa è successo a maggio alla categoria generale di alimentari e bevande (+5% contro il +2% di Aprile), la situazione potrebbe migliorare sul dati di fine maggio. Un ulteriore aspetto che non ci aiuta è il rafforzamento dell’euro nei confronti del dollaro, che certamente avrà delle implicazioni. Il dato negativo di aprile è guidato da calo dei vini fermi in bottiglia, -5%, non compensato da un leggero incremento dei vini spumanti +1%, mentre dal punto di vista geografico il Nord America e l’Europa “tedesca” sono i principali mercati in calo. Passiamo a un’analisi più dettagliata. LEGGI TUTTO

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    Esportazioni di vini spumante Italia – aggiornamento primo trimestre 2023

    Nel contesto delle esportazioni italiane gli spumanti restano la categoria con il tasso di crescita più marcato, circa +7% nel primo trimestre. Come già sta succedendo per il mercato italiano, non si cresce però più in volume ma in prezzo. I dati infatti mostrano un calo del 3% dei volumi (addirittura -5% per la categoria principe, il Prosecco) e un incremento del prezzo-mix dell’11% (+13% per il Prosecco). Stiamo ovviamente parlando di un periodo marginale per l’attività del segmento, che si concentra nei mesi dopo l’estate, ma ovviamente è in atto un processo di stabilizzazione dei volumi. Il Prosecco comincia a risentire della debolezza di uno dei suoi due principali mercati, il Regno Unito, mentre resta molto positivo l’andamento nel mercato americano e in tutta una serie di mercati secondari che però crescono molto: Germania, Francia, Svizzera, Russia e Austria. L’Asti sta tornando abbastanza prepotentemente con un trimestre a +13%, quindi ben sopra il +7% della categoria, con un’esposizione ormai molto marcata in Lettonia a Russia (30% del totale). Il trimestre è stato invece negativo (-6%) per gli spumanti DOP ex Prosecco e Asti, subendo il calo del mercato tedesco e francese in un periodo poco significativo dell’anno. Passiamo a un commento dei numeri nello specifico. LEGGI TUTTO

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    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento marzo 2023

    Il primo trimestre chiude con un export di vino stabile in valore e in crescita del 4% in valore. In numeri stiamo parlando di 4.9 milioni di ettolitri e 1.8 miliardi di euro. Il focus di questa introduzione è però quello che sembra arrivare di qui in avanti, considerando l’andamento degli ultimi mesi delle esportazioni di alimentari e bevande. Il concetto è riassunto nel grafico qui sopra, che include l’aggiornamento ad aprile delle esportazioni di alimentari (di cui il vino rappresenta una quota del 13% circa): dopo un andamento molto positivo e in crescita a doppia cifra per gli ultimi 12 mesi, in aprile le esportazioni sono cresciute soltanto del 2%. Se guardate la linea del vino vi accorgete che la crescita mensile è sempre stata inferiore a quella della categoria a cui appartiene. Da qui la considerazione che probabilmente il 14 luglio 2023 leggeremo dei dati di aprile peggiorativi rispetto all’andamento del primo trimestre. Tornando ai nostri numeri, spumanti sempre avanti rispetto ai vini fermi (+7% contro +2% circa), probabilmente anche grazie all’anticipo delle vacanze pasquali; volumi in calo nei prodotti in bottiglia, sia fermi che spumanti, bilanciati dall’aumento delle esportazioni di vino sfuso. Dati sempre molto negativi dal mercato canadese (superato dalla Svizzera, che diventa il nostro quarto mercato per export di vino) e molto positivi per il mercato francese. Ulteriori dettagli nel resto del post. LEGGI TUTTO

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    Puglia – produzione di vino e superfici vitate 2022 – dati ISTAT

    ISTAT rileva per la regione Puglia una produzione di vino di 10.8 milioni di ettolitri (+13% sul 2021), la più elevata di sempre e del 40% superiore alla media storica 2012-21. Il “record” se così si può dire (visto il contesto, con sempre più evidenti richieste di distillazioni di crisi) è sostanzialmente generato dagli incrementi di produzione di vino IGT (il 71% sopra la media storica, 3.5 milioni di ettolitri) e di vino comune (+32%, 6.5 milioni di ettolitri), mentre per quanto riguarda il più pregiato vino DOC la produzione resta nell’ordine di 0.8 milioni di ettolitri, quindi il 7% sopra la media storica e il 7% della produzione totale. Quindi, se i dati ISTAT sono corretti si tratta di una grande annata per il vino pugliese, decisamente migliore dell’andamento italiano. La Puglia dunque rappresenta una fetta particolarmente importante sia del vino italiano IGT (16%) che soprattutto di quello comune (43%). Passiamo a un breve commento: LEGGI TUTTO

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    ll consumo di vino in Italia – dati 2022 per regione e classi di età

    Eccoci al secondo post, forse il più letto della storia del blog, dove analizziamo l’andamento dei consumi di vino (penetrazione sulle fasce di popolazione in Italia). Le serie cominciano a essere piuttosto lunghe e si prestano ad analisi curiose. Per esempio: il 60% dei settantenni in Italia beve vino, quando ne avevano circa 62 di anni (quindi 7 anni fa) erano sostanzialmente gli stessi, mentre quando ne avevano 57 erano il 65%, indicando questo che il periodo “pericoloso” di quando ti dicono che non puoi più bere è quando giri la boa dei 60 anni. A parte le curiosità, i dati sono incoraggianti, visto che l’incremento della penetrazione di consumo osservato negli ultimi anni (circa 3 punti tra il 2012 e il 2022) è più marcato nelle generazioni giovani, +5 punti per la fascia 20-24 anni, +6 punti per quella 25-34 anni, +5.5 punti per quella 35-44. Possiamo dire che solo la fascia 55-59 anni (nella quale sto per entrare, sigh) vede una penetrazione in calo. Più penetrazione di consumo non significa più consumi in assoluto, attenzione: il dato del 55% è la media del pollo tra bevitori abituali in calo e bevitori saltuari in crescita, il che significa che in realtà più persone bevono ma meno spesso. ISTAT non fornisce dati sui quantitativi consumati. Il post contiene poi le tabelle sul consumo regionale e per categoria di centro abitato. Noterete come nei piccoli comuni, dove si concentra il consumo abituale, la penetrazione cala, mentre cresce nei grandi centri abitati, dove il “bere fuori casa” è più comune. Le regioni del nord sono sempre in testa nelle graduatorie di penetrazione, con una menzione speciale per il nord-est del paese, mentre al sud immagino per questioni climatiche ma anche di reddito pro-capite il consumo resta molto meno diffuso. Intanto, nuove pagine dedicate nella sezione Solonumeri con i dati completi e scaricabili. Passiamo a una breve analisi dei dati. LEGGI TUTTO

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    Il consumo di vino e bevande alcoliche in Italia – aggiornamento ISTAT 2022

    Chi cerca trova. ISTAT non ha ancora pubblicato il suo aggiornamento annuale sul consumo di bevande alcoliche, ma ha aggiornato i dati sul database online e… in una bella mattina di fine maggio, alle 6 in attesa di un volo a Milano Linate, ho scaricato i dati. Che cosa è successo nel 2022 in tre parole: primo, il consumo di vino continua a crescere in termini di penetrazione totale sulla popolazione mentre, dopo la parentesi Covid, è ripresa con forza la tendenza verso il consumo sporadico. Secondo, e forse più importante: il consumo di vino sta lentamente ma costantemente muovendo verso una “gender parity”, dove i nuovi consumatori sono soprattutto le donne. Nel 2022 second ISTAT la penetrazione del consumo di vino è scesa per i maschi al minimo storico del 65%, mentre per le donne è salita al massimo storico del 45%. Ci sono ancora 20 punti di differenza, soprattutto tra i consumatori abituali. Invece, i consumatori sporadici sono il 35% degli uomini e il 30% delle donne, quindi quasi uguale. Passiamo ai dati, con una avvertenza: la penetrazione totale delle bevande alcoliche non sembrerebbe essere presente nelle tavole, così come quella delle altre bevande alcoliche, dove si trovano soltanto dati di grande dettaglio. Se verranno pubblicati, aggiornerò il post. Intanto, nuove pagine dedicate nella sezione Solonumeri con i dati completi e scaricabili. LEGGI TUTTO

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    Veneto – produzione di vino e superfici vitate 2022 – dati ISTAT

    Cominciamo il commento dei dati di produzione di vino 2022 con la regione Veneto. Nonostante abbia provato a far generare questi commenti al GPT, purtroppo ho dovuto concludere che devo scriverli io: escono frasi fatte tutte uguali, errori grossolani (il nostro amico confonde il “diviso 1000” con “per ogni 1000 abitanti…”) commenti poco focalizzati sull’attualità. Dunque, si parte con il Veneto, principale regione vinicola italiana con e una produzione che sfiora 12 milioni di ettolitri nel 2022, +9% sul 2021 e +21% sulla media decennale, in entrambi i casi sopra il dato nazionale di +6% e +14%. Il Veneto è ovviamente la patria dei vini bianchi (spumanti in particolare), che rappresentano l’81% della produzione degli ultimi anni e quasi il 90% della produzione dei vini DOC (87% per essere precisi). Il Veneto è anche una delle regioni in cui si evince uno strutturale incremento delle superfici vitate, che hanno raggiunto quota 94710 secondo ISTAT. Bene, passiamo a un commento più dettagliato nel resto del post.

    La produzione di vino in Veneto nel 2022 è stimata in 11.87 milioni di ettolitri, in crescita del 9% rispetto al 2021. Andando nel dettaglio, i bianchi sono a 9.6 milioni di ettolitri con un +8% sul 2021 e un +27% sulla media storica, mentre per i rossi a 2.3 milioni di ettolitri siamo a +13% (quindi una dinamica leggermente più spinta) ma di fatto abbastanza allineati ai dati storici (+2%).
    Per quanto riguarda le tipologie qualitative, la spinta del Prosecco si fa sentire sui dati dei vini DOC, ormai al 77% della produzione totale veneta, 9.2 milioni di ettolitri nel 2022 e il 47% superiori alla media decennale, con un +10% sul 2021. I vini IGT sono stati prodotti per 2.3 milioni di ettolitri, +7% sul 2021 ma -16% rispetto alla media storica, mentre i vini comuni sono ormai residuali con 350mila ettolitri, quasi il minimo storico, il 56% sotto la media storica.
    Incrociando colori e tipologie, i vini bianchi sono 82% DOC, 14% IGT e 4% comuni, i vini rossi sono 51% DOC, 45% IGT e 4% comuni.
    La superficie vitata in Veneto è di 94.710 ettari, in aumento dello 0.8% rispetto al 2021. Tra le province venete, Treviso (41.510 ettari e 5.6 milioni di ettolitri) è la più importante, seguita da Verona con una superficie vitata di 28.490 ettari e una produzione di vino di 3.1 milioni di ettolitri. La resa per ettaro in Veneto è di 159 quintali di uva, superiore del 40% rispetto alla media nazionale di 114 quintali. LEGGI TUTTO

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    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento febbraio 2023

    La partenza 2022 per il vino italiano comincia a mostrare qualche crepa. Lo si vede chiaramente dai dati appena commentati sulle vendite al dettaglio (dove il calo dei volumi e la “piramide” rovesciata DOC/IGT/comuni, a favore di questi ultimi sono inequivocabili segni di debolezza) ma anche le esportazioni. Sebbene le esportazioni siano cresciute del 7% nel mese, portando il saldo da inizio anno al +3.6%, la spinta di alcuni mercati sta venendo a mancare. Stiamo parlando del mercato inglese, -17%, o canadese, -22%, per ora compensati dalla forza del mercato americano e tedesco, +12% circa per entrambi nel bimestre, che sembrerebbe insostenibile andando avanti. Sono ovviamente mesi in cui gli spumanti non fanno la differenza (potrebbero aiutare in marzo grazie alla Pasqua anticipata di una settimana rispetto allo scorso anno), ma anche in questo segmento la forza del Prosecco nei primi due mesi dell’anno non si vede. Bene, passiamo a un breve commento nel resto del post, come sempre completo di diversi grafici e tabelle.

    Le esportazioni sono aumentate del 6.7% nel mese di febbraio, raggiungendo 575 milioni di euro. Nei 12 mesi precedenti, le esportazioni sono quindi a +8% (7.9 miliardi di euro), mentre nei primi due mesi dell’anno, siamo a +3.6% o poco più di un miliardo di euro.
    I volumi sono cresciuti del 2% in febbraio ma restano in calo dell’1% in a 3 milioni di ettolitri sul bimestre.
    Dal punto di vista delle categorie, i vini fermi in bottiglia nel bimestre sono cresciuti del 2%, i vini sfusi del 7% e i vini spumanti del 6%. Curiosamente ma ovviamente si tratta di un periodo poco rilevante, il Prosecco non ha tirato la categoria, essendosi fermato a +4% nei primi due mesi.
    Nei primi due mesi dell’anno, le esportazioni verso gli Stati Uniti sono aumentate dell’11.6%, raggiungendo 263 milioni di euro, mentre in Germania la crescita è stata dell’11.8%, per 170 milioni di euro. Proseguono i dati negativi nel Regno Unito (-16% nel mese, -17% nel bimestre, portando a 0% il saldo sui 12 mesi) e in Canada (-17% in febbraio, -22% nel bimestre ma ancora in crescita sul saldo a 12 mesi).
    Vi allego anche l’andamento in due mercati emergenti importanti: la Cina dove “spiegabilmente” le cose non vanno bene anche dopo la fine dell’anno e la Russia dove a mio modo di vedere inspiegabilmente l’export di vino non da segni di indebolimento.
    Buona consultazione. LEGGI TUTTO