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    Vendite al dettaglio di vino (GDO Italia) – dati IRI, primo trimestre 2022

    Cominciamo con una avvertenza: chi legge i numeri e guarda quelli dei post precedenti li troverà leggermente diversi. IRI ha “spostato” i trimestri di una settimana con questa pubblicazione per riallinearla al calendario (essendoci 52.17 settimane nell’anno, ogni 7 anni circa il trimestre basato sulle settimane “scala” e va riallineato). Poco male: se calcolate le vendite totali di vino con il nuovo e il vecchio metodo vi ritrovate una differenza di 1.7 milioni su un totale di 2238.Dunque, il primo trimestre è stato pessimo per le vendite di vino, molto peggio di quanto non lo sia stato, per esempio, per le vendite al dettaglio di beni alimentari: ISTAT stima per il primo trimestre vendite di beni alimentari a +1.6%, con un +2.2% per la grande distribuzione, mentre invece le vendite di vino che siamo qui a commentare calano del 14.4% (-12% per i vini fermi).Si tratta di una normalizzazione. D’altronde, le vendite di vino nel 2019 sono cresciute del 3.4% contro le vendite di beni alimentari nella GDO dell’1.2%; nell’anno del Covid gli alimentari sono cresciuti del 4.3% e il vino ha fatto +10.1% e anche nel 2021 vino batte totale beni alimentari 5.2% a 1.7%, sempre prendendo ISTAT come base di riferimento. Per fare una somma e prendendo la GDO come base di riferimento, gli italiani nel 2021 hanno speso il 20% in più per il vino e il 7.3% in più per la categoria generale degli alimentari. Uno scostamento del 12.4%.Venendo ai numeri e ai grafici che trovate sotto a visualizzazione delle tendenze, le vendite di vino fermo sono calate del 12% a 529 milioni, quelle di spumanti italiani del 22% a 112 milioni (ma qui conta anche la tempisitica della Pasqua) e quell di Champagne del 37% a 7 milioni. Nessuna sottocategoria esclusa, come potete vedere: sia bottiglia che altri formati (-14% e -6%), rossi, bianchi e rosato (-12%, -13%, -8%), DOC-IGT-comuni (-15%/-9%/-8%), frizzanti e fermi (-12%/-12%), spumanti classici, charmat secchi o dolci (-33%/-18%/-26%). La componente volumi ovviamente spiega la maggior parte della variazione ma i prezzi (o prezzo medio direi) contribuisce negativamente per il 2-3% sul totale.Come scrivevo nell’ultima newsletter (a proposito se volete iscrivervi mandatemi una email) sarà un anno particolarmente difficile. Nel caso del vino, peraltro, potrebbe essere un ritorno su curve di crescita più sostenibili di quelle viste in passato. Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Germania – importazioni di vino 2021

    Le importazioni di vino in Germania hanno toccato il massimo storico nel 2021 a 2.8 miliardi di euro, per un volume presumibilmente stabile (il dato è mancante nei dati di UN Comtrade, ma guardando a quanto è disponibile sembrerebbe restare poco sopra 14 milioni di ettolitri). Giudicare se questo sia il frutto di un “effetto elastico” per il calo registrato nel 2020 oppure se si tratta di una genuina crescita non è facile. Di certo la crescita del 9% sul 2020 è irreale. Confrontato con il 2019, il +7% lascia intendere un ritmo “over the Covid” del 3.5% annuo, anche in questo caso superiore a quanto si era visto negli scorsi anni. Di qui la mia opinione che ci sia stato un effetto di recupero che potrebbe non essere sostenibile andando avanti.L’Italia mantiene la leadership e rafforza la quota di mercato al 40%, dato mai registrato prima, nell’ambito di un import che si sta concentrando sempre di più con i partner europei, Francia Italia e Spagna, che raggiungono l’81% del totale. L’Italia esce dalla crisi Covid meglio della Francia, anche se la base di partenza 2019 era meno difficile per noi che per i francesi. Ad ogni modo, per il nostro prodotto la crescita è del 12% sul 2020 e del 15% sul 2019, contro il +9% e +7% del mercato. Negli spumanti facciamo la differenza, con un incremento del 34% sul 2020 e del 31% sul 2019 in un mercato cresciuto del 22% e dell’11% rispettivamente. Ovviamente la Francia mantiene l’assoluta leadership in valore, 290 milioni di euro contro i nostri 113 milioni di euro, mentre la Spagna continua a perdere terreno nel segmento, chiudendo il 2021 con esportazioni pari a solo 43 milioni di euro, il dato più basso dal 2010 a questa parte.Nel segmento dei vini in bottiglia l’Italia invece domina con 875 milioni ma non cresce più del mercato, +12% sul 2020 contro il +11% del mercato, interamente da imputare dall’andamento eccezionalmente positivo (per noi) del 2020. Se ci confrontiamo con il 2019 troviamo anche in questo caso una crescita doppia.Vi lascio ai grafici e alle tabelle, che trovate complete nella sezione Solonumeri (Germania – valore / volume). Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Portogallo – esportazioni di vino 2021

    Il vino portoghese si fa sempre più strada nel panorama vinicolo, con un andamento negli ultimi anni alla pari di Francia e Italia. Le esportazioni sono cresciute anche nel 2021 del 5%, nonostante il buon andamento del 2020. Con 926 milioni di esportazioni è il nono esportatore mondiale di vini per valore (ottavo per volume, superando la Nuova Zelanda). Scorrendo la tabella vi risulterà immediatamente evidente che il buon andamento è generato da una crescente diversificazione geografica. Il vino portoghese si sta facendo largo in mercati importanti dove non è mai stato protagonista. D’altronde il fatto che la prima destinazione sia ancora la Francia (per via delle importazioni di Porto) la dice abbastanza lunga sul potenziale di miglioramento. Il mercato americano è cresciuto del 7% annuo dal 2016 a questa parte, quello inglese del 5%, il mercato brasiliano addirittura del 20%, sfruttando la comune lingua.Dicevamo che la Francia è il primo importatore di vino portoghese con 116 milioni, seguito dagli USA 104 milioni e dal Regno Unito con 98 milioni di euro. Il quarto mercato è il Brasile con 74 milioni di euro di vino importato. In termini di volumi, la graduatoria cambia poco: Francia 428mila ettolitri, Regno Unito 277mila, USA 276mila e Brasile 267mila.Volendo fare un po’ i profeti, il Portogallo ha davanti a se nella classifica mondiale quattro paesi, ossia Australia, USA, Nuova Zelanda e Germania, nessuno dei quali sembra avere il suo ritmo e non molto distanti in valore delle esportazioni. Non è dunque da escludere che nei prossimi 4-5 anni possa capitare di vedere il Portogallo in una posizione migliore di quella attuale. Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Belgio – importazioni di vino – aggiornamento 2021

    Nel 2021 il Belgio è forse stato il migliore mercato del vino per l’Italia. Lo abbiamo visto dai dati ISTAT sulle nostre esportazioni, lo vediamo oggi con i numeri di UN Comtrade. In un mercato che storicamente è legato alla Francia e con una esposizione importante ai vini spumanti, l’Italia sta guadagnando posizioni, soprattutto scalzando la Spagna (e i suoi spumanti) che per anni sono stati più presenti di noi. I grandi numeri dicono che il 2021 non ha ancora recuperato il livello del 2019, dato che le importazioni sono state 956 milioni di euro, contro 1011 del 2019. E il rimbalzo sul 2020 è stato molto limitato, +4%. I volumi sono soggetti a una maggiore volatilità, con un +29% su una base molto più bassa e il livello raggiunto nel 2021 che non si vedeva da anni (oltre 3.3 milioni di ettolitri). Andando a guardare l’andamento dei vari esportatori, sono tutti sotto ad eccezione dell’Italia e dell’intermediario olandese. Per l’Italia il balzo è importante, +37% a 135 milioni di euro il che porta il nostro vino ad occupare una salda seconda posizioni, dato che la Spagna ha ancora perso terreno con un -2% dopo l’andamento già negativo del 2020. Andando per categoria, dei 135 milioni, 84 sono relativi al vino fermo, +12% sul 2020 e +11% negli ultimi 5 anni, in un mercato sostanzialmente stabile in valore. Gli altri 50 milioni sono di vino spumante, quest’anno a superare la Spagna (48) con una crescita di oltre il 100% e un vero e proprio boom, visto che 5 anni fa l’Italia esportava si e no 20 milioni di euro. Per completezza di informazione, va detto che il mercato dei vini spumanti in Belgio è comunque in crescita del 4% annuo, guidato dagli Champagne (+5%) e con una crescente disaffezione per i prodotti spagnoli (-4%). Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    La produzione di vino nel mondo nel 2021 – aggiornamento OIV

    Il resoconto dell’OIV sulla produzione, consumo e trade del vino nel mondo è stato appena pubblicato. Andiamo subito al cuore del problema: se uno legge il post equivalente pubblicato qualche mese fa si accorge che OIV ha cambiato pesantemente le sue stime produttive, da 250 milioni di ettolitri agli attuali 260, quindi un +4%, sostanzialmente derivante dai dati meno negativi del previsto relativi alla produzione delle nazioni euroopee chiave (soprattutto Italia). Invece tutto il messaggio del post è incentrato sul fatto che la vendemmia sia andata male in Europa e bene nell’emisfero sud, il che può anche essere vero (a seconda del periodo preso a riferimento, OIV usa 5 anni e sono d’accordo, io uso 10 anni e su 10 anni siamo a -4% contro -3% contro media…), ma per uno che sta dentro il mondo del vino non è quello che bisognerebbe notare. Bisognerebbe dire: sapete che c’è? C’è che ci saranno 10 milioni di ettolitri di vino in più nel sistema e questi vengono dall’Europa, dove le attese iniziali erano peggiori di quello che è stata in realtà la produzione. Comunque, passiamo oltre.260 milioni di ettolitri nel 2021 sono un numero molto simile al 2020 e anche al 2019 (263 e 258). Diciamoci la verità: se è vero come sembra che il consumo sta manovrando da 240-250 milioni di ettolitri a 230-240, considerando i 30 milioni di usi industriali è anche meglio che la produzione resti su questi livelli.L’Italia come da diversi anni si consolida come primo produttore mondiale, 50m/hl che sono il 19% del totale e vendemmia il 4% sopra la media a 10 anni. La Francia ha invece avuto una pessima vendemmia (un po’ meno peggio di quello che si ipotizzava) e con 38m/hl sta il 15% sotto media, come anche la Spagna che con 35m/hl è il 6% sotto media. Dunque, dove è andata bene oltre all’Italia? In Europa in Portogallo (+13% contro media, vale il 3% del vino mondiale) e in qualche paese dell’Est. Fuori Europa spicca l’Australia (14m/hl, +16%) e il Cille (13m/hl, +18%), che compensano un ipotizzato pessimo andamento della produzione cinese, vista scendere a 6m/hl, ben il 44% sotto la media storica di oltre 10m/hl. Questi dati sulla Cina sono in carattere italico, a dire che si tratta di stime.Vi lascio ai numeri. Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Esportazioni italiane di vino per regione e tipologia – aggiornamento 2021

    Nella sezione Solonumeri relativa all’Italia (link) trovate i dati che analizziamo oggi relativi all’approfondimento delle esportazioni 2021 in termini di regioni e tipologie di vino. Chi è uscito dalla crisi del Covid più forte?A livello regionale (e qui stiamo parlando di aziende e non di vini) si potrebbe dire che le aziende del Nord Italia sono uscite meglio che quelle del centro sud, fatta eccezione per la Toscana, e lo si nota scorrendo la tabella che a scendere mostra variazioni meno positive e talvolta negative. Le aziende piemontesi sono a +16% sul 2019, quelle Trentine +11%, Toscana +13%, ovviamente mantenendo l’occhio sulle regioni con una maggiore rilevanza numerica. L’unica regione del Nord che non è tornata sopra il livello pre-pandemico è la Lombardia. Nessuna delle regioni importanti è sotto il 2019, il che lascia intendere che le grandi regioni, dove ci sono le grandi aziende, hanno resistito meglio alla pandemia.Passando all’altra analisi, quella di dettaglio, mi pare che la tendenza chiave della “premiumizzazione” stia continuando, con i vini DOP che crescono più degli IGP che a loro volta sono sopra i vini da tavola. Allargando lo sguardo, l’export di vini DOP negli ultimi 10 anni è il 57% del totale dal 48% del 2011 (qui stiamo parlando di vini fermi in bottiglia, attenzione!), mentre i vini IGP sono scesi dal 32% al 27% del totale e vini da tavola e varietali  dal 20% al 17%. Anche qui scorrendo i vari dettagli salta all’occhio l’andamento particolarmente favorevole per i vini rossi piemontesi. Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Regno Unito – importazioni di vino 2021

    Anche nel Regno Unito l’Italia perde terreno rispetto alla Francia. Che le cose andassero non troppo bene per il vino italiano lo aveva già capito leggendo i numeri delle nostre esportazioni, ma forse non avevamo colto che il problema inglese era anche un po’ relativo al nostro prodotto. Quindi, nel Regno Unito si sono importati 4.06 miliardi di euro di vino (3.5 miliardi di sterline), con un incremento del 5% sul 2020 e del 3% sul 2019 (entrambi i dati sono inferiori, +2% e 0% se visti in valuta locale). La Francia è tornata all’export del 2019, 1.3 miliardi di euro, l’Italia è sotto del 7% a 746 milioni. Detto questo, a me qualche dubbio però viene perchè se andate a guardare le importazioni inglesi di spumante trovate un numero eccezionalmente alto relativo al Belgio (66 milioni di euro). Se andate a vedere le esportazioni italiane di spumante trovate che il Belgio è uno dei paesi dove le nostre esportazioni sono cresciute più che altrove. Facendo uno più uno si potrebbe forse pensare che il nostro spumante sia passato dal Belgio e poi ri-esportato nel Regno Unito. Purtroppo i flussi del commercio estero talvolta non consentono una lettura precisa della situazione.Ad ogni modo, la Francia aumenta la quota di mercato al 32%, l’Italia sta al 18%, il livello più basso del passato recente. Vanno decisamente meglio i vini spagnoli, +11% sul 2019 per 310 milioni di euro, l’Australia è a +5%, menter sorprendentemente la Nuova Zelanda ha subito un calo del 10% sul 2019.Vi lascio alle tabelle e ai grafici, ricordandovi che i dati sono disponibili su Solonumeri in formato scaricabile (Regno Unito – valore / volume). Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Esportazioni di vino italiano – aggiornamento gennaio 2022

    Le esportazioni di vino di gennaio hanno registrato un incremento molto positivo. È però importante sottolineare immediatamente che gennaio 2021 fu di gran lunga il peggior mese dell’anno segnando un calo del 21% sul 2020, un mese ancora non impattato dalla crisi del Covid. Di conseguenza, quando si guarda al +22% di questo gennaio bisogna stare molto attenti. Si tratta di un livello inferiore a quello pre-crisi (4%) mentre l’evidenza dei mesi precedenti (secondo semestre 2021) era invece di livelli superiori a quelli pre-crisi. Ad ogni modo, i 474 milioni di esportazioni di gennaio portano il saldo sull’anno mobile a 7.2 miliardi di euro, +16% sull’anno precedente (fortemente impattato dal Covid), fatto di un incremento del 9% dei volumi e del 6% del prezzo medio.All’interno delle categorie, gli spumanti segnano +37% nel mese e i vini in bottiglia +20%, il che porta il saldo sull’anno precendente a +27% e +14% rispettivamente.Da un punto di vista di mercati, non sono ancora visibili gli impatti della crisi russa. Tutti i mercati sono positivi a gennaio con il Regno Unito su un +95% che rende bene l’idea della stranezza dei dati che stiamo analizzando. Sembrerebbero invece sottotono sia i dati relativi alla Germania (solo +2% sul 2021, anche se nel 2021 era andata meno peggio di altri mercati) che degli USA (+12%, contro invece un -37% dell’anno scorso a gennaio, quindi con una base di comparazione molto favorevole).Vi lascio alle tabelle. Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO