More stories

  • in

    Amber Wine Festival giunge alla sua terza edizione

    Il Castello di San Giusto riapre le sue porte per ospitare la terza edizione dell’Amber Wine Festival. La giornata di degustazioni vedrà la presenza di oltre 40 tra i più rinomati produttori provenienti da Italia, Slovenia, Croazia e Austria.

    Grazie alla co-organizzazione con il Comune di Trieste, l’Amber Wine Festival 2024 fa il suo terzo ingresso a corte nel Castello di San Giusto che da il benvenuto a oltre 40 tra i più rinomati produttori provenienti da Italia, Slovenia, Croazia e Austria. Un appuntamento che ambisce a diventare l’evento internazionale di riferimento per vini bianchi macerati prodotti con metodi naturali. Uno stile di vini dei quali la nostra regione con i territori circostanti vanta la concentrazione dei migliori produttori a livello mondiale. Sono i vitivinicoltori che riprendendo i metodi di produzione tradizionali hanno saputo creare dei vini dal carattere unico conquistando così gli appassionati di tutto il mondo.

    Rivolto a un pubblico alla ricerca del contatto personale con i vitivinicoltori di fama mondiale, l’Amber Wine Festival si svolgerà nella giornata di sabato 25 maggio dalle 13.00 alle 19.00.

    Forte del successo delle passate edizioni, l’edizione 2024 si allarga all’esterno collegando attraverso il Cortile delle Milizie le aree della degustazione per rendere l’esperienza gustativa ancora più unica. L’incantevole panorama sul golfo e sulla città danno all’esperienza gustativa un tocco di magia da vivere e condividere.

    Impreziosita con nuove proposte che ai vini abbinano altri prodotti, derivati naturali della vite, l’edizione 2024 riconferma la missione associativa della Foreven_TS nel promuovere le genuinità eno-gastronomiche dei produttori che condividono  i medesimi valori. Le eccellenze vitivinicole e culinarie del territorio collocate nella favolosa location del castello preannunciano un pomeriggio da re.

    I vini ambrati sono vini bianchi che vengono prodotti attraverso il processo della macerazione prolungata, durante la quale il mosto in fermentazione rimane a lungo in contatto con le bucce. Le macerazioni vanno da qualche giorno a diversi mesi. Il mosto in fermentazione trae dalle bucce le sostanze che arricchiscono il profumo e il sapore, conferendo ai vini corposità e carattere. È un processo di produzione tradizionale che, nelle zone dell’Istria, del Carso, della Valle del Vipacco e del Collio, raggruppa l’eccellenza mondiale dei produttori di questi vini.

    Trieste con l’Amber Wine Festival intende diventarne la capitale onoraria.

    Un ambizioso progetto condotto attraverso una rigorosa selezione di vitivinicoltori coerenti con i principi di produzione ecologica e naturale: aziende familiari che nel nome del vino sincero si assumono il rischio e, talvolta le conseguenze, di vendemmie carenti e di produzioni ridotte ai minimi termini, a garanzia della purezza dei loro vini.

    Il colore ambrato nelle diverse sfumature giallo dorate è accumuna vini che si distinguono per corposità, eleganza e dalle infinite sfumature della raffinatezza. Un carattere che rispecchia gli uomini che li producono nel rispetto della preservazione dei vigneti e della natura circostante. Sono i vignaioli che con i loro vini hanno posto il punto cardinale sul nostro territorio facendolo conoscere in tutto il mondo, abbinando alle tradizioni e all’esperienza le conoscenze moderne con l’indiscussa consapevolezza del fatto che, per ottenere un vino buono e sincero, è necessario coltivare uve sane e di qualità. 

    Ed è stato proprio questo spirito a motivare il Comune di Trieste alla co-organizzazione del Festival, mettendo a disposizione il Castello di San Giusto per offrire ai viticoltori uno scenario del degno del loro impegno.

    Maggiori informazioni sul festival, l’elenco dei partecipanti e le novità 2024 sono disponibili sul sito www.amberwinefestival.com   e sul profilo FB di Amber Wine Festival. LEGGI TUTTO

  • in

    Marco Felluga – Russiz Superiore e la Famiglia Tommasi: partnership nel segno della continuità

    Era nell’aria da mesi, anche se di fatto la partnership Ilaria Felluga/famiglia Tommasi è stata ufficializzata nel comunicato stampa di AB Comunicazione pubblicato oggi e che entra finalmente nel dettaglio della collaborazione, dando voce ai protagonisti:

    «Porterò avanti le aziende, con i nostri collaboratori, con orgoglio, mantenendo il ruolo di rappresentanza e leadership – afferma Ilaria Felluga – mentre la Famiglia Tommasi mi supporterà negli investimenti per la crescita e lo sviluppo. I capisaldi fondamentali saranno sempre quelli su cui mio nonno Marco e mio padre Roberto hanno deciso di basare il lavoro ed il loro approccio al mondo del vino, includendo l’attenzione alle tematiche della sostenibilità e l’adozione di processi innovativi, supportati da ricerche scientifiche.»

    Ilaria Felluga

    «Il cuore di questa alleanza risiede nella volontà comune di preservare e valorizzare il patrimonio vinicolo del Collio – continua Dario Tommasi, Presidente di Tommasi Family Estates – mantenendo saldi i principi di eccellenza che da sempre caratterizzano sia Felluga che Tommasi, con il fine di produrre vini di altissima qualità e a ridotto impatto ambientale, rispettando il territorio, la sua storia e le sue tradizioni».

    la famiglia Tommasi

    L’accordo è frutto di mesi di dialogo e trattative, culminate con l’ingresso della Famiglia Tommasi in Russiz Superiore e nell’impegno congiunto nell’azienda Marco Felluga. Entrambe le parti hanno concordato su una partecipazione attiva della Famiglia Tommasi, anche se i marchi Marco Felluga e Russiz Superiore manterranno un’autonomia operativa e commerciale rispetto all’azienda Veneta.

    Russiz Superiore, situata a Capriva del Friuli, è considerata il Cru di Marco Felluga, sinonimo di storicità ed eccellenza; la tenuta, estesa su 100 ettari di cui 50 coltivati a vigneto, rappresenta un patrimonio inestimabile nel cuore del Collio. Marco Felluga, attiva da 6 generazioni, produce vini bianchi di alta qualità, ottenuti da vitigni autoctoni. Passione, esperienza e lungimiranza: sono queste le parole che meglio descrivono la relazione tra la Famiglia di Ilaria e il mondo del vino.

    Russiz Superiore

    Per Tommasi Family Estates, questa partnership fa parte di una visione e strategia a lungo termine e rappresenta un importante traguardo nella crescita dell’impresa familiare, che da oltre un secolo ha portato l’eccellenza dei vini della Valpolicella in tutto il mondo. La collaborazione con le aziende friulane amplia ulteriormente il patrimonio vitivinicolo di Tommasi, giungendo a controllare direttamente o tramite partnership circa 900 ettari di vigneto.Con questa alleanza si vuole inoltre esprimere ottimismo non solo per le prospettive future delle aziende e di entrambe le Famiglie coinvolte, ma anche per il comparto del vino italiano, uno dei motori dell’economia nazionale, e di tutte le persone che quotidianamente si impegnano per il successo di tutta la filiera produttiva. LEGGI TUTTO

  • in

    Marilisa Allegrini: nuove prospettive

    Qualche anno fa, complice un indimenticabile volo in mongolfiera, ho condiviso con Marilisa Allegrini un pezzo di cielo della Valpolicella. Partiti da Villa della Torre, mentre salivamo dolcemente verso il cielo, venimmo cullati dal tepore del primo sole del mattino e una volta arrivati in quota potemmo ammirare quella parte di mondo da una prospettiva completamente nuova e unica. È l’augurio che faccio a Marilisa, Carlotta e Caterina, affinché il loro nuovo progetto, che pure ha basi solide poste in quarant’anni di lavoro, diventi la base per ampliare la prospettiva e guardare al futuro con tenacia e fiducia alla ricerca di nuovi e importanti successi.

    Villa della Torre

    Il nuovo gruppo

    Marilisa Allegrini nei giorni scorsi ha presentato a Milano il nuovo gruppo di cui è Presidente e Amministratore Delegato e che debutterà ufficialmente a Vinitaly 2024, queste le sue parole:

    “Presento con orgoglio ed emozione questa realtà che vedrà tutta la nostra famiglia impegnata giorno dopo giorno nel dare continuità e valore alla nostra storia di produttori e di imprenditori profondamente innamorati del territorio e della cultura italiana. In questo gruppo sono racchiusi un insieme di valori e di risorse: la famiglia, i territori di grande vocazione, l’amore per l’arte, l’attenzione alla sostenibilità ambientale, il privilegio dell’esperienza nel saper leggere l’evoluzione dei mercati. L’obiettivo è continuare a salvaguardare e migliorare l’arte della produzione vinicola, rispettando la tradizione e abbracciando l’innovazione, come mi ha insegnato mio papà. Farlo insieme alle mie figlie, con il loro sguardo rivolto al futuro e la loro energia, è un sogno che si avvera”.

    Poggio al Tesoro

    Sotto il nuovo brand corporate vanno a convivere i tre storici marchi di famiglia, tre aziende fortemente volute da Marilisa Allegrini che negli anni hanno incarnato l’essenza delle terre in cui sono radicate diventandone autentiche ed esclusive portavoce:

    VILLA DELLA TORRE: dimora cinquecentesca nel comune di Fumane ed uno dei più importanti monumenti del Rinascimento Italiano. Acquistata da Marilisa Allegrini nel 2008 e successivamente restaurata e implementata con hospitality di lusso nel 2015, è l’headquarter del Gruppo. L’azienda vitivinicola si estende su 25 ettari (15 in Valpolicella nel Comune di Fumane, 10 in Lugana nel Comune di Pozzolengo);

    POGGIO AL TESORO: tenuta bolgherese del Gruppo, fondata nel 2001, oggi una delle più grandi per estensione della denominazione. Si estende su 100 ettari di cui 64 vitati, divisi in quattro diversi poderi (Via Bolgherese, Chiesina di San Giuseppe, Le Sondraie, Valle di Cerbaia);

    SAN POLO: tenuta a Montalcino acquisita nel 2007. Si trova nella zona Sud-Est di Montalcino sulla collina di San Polo in località Podernovi, si estende su 22 ettari complessivi, 16 vitati, di cui 8 atti alla produzione di Brunello.

    San Polo

    Mantenendo fede ad origini e identità proprie, le tre realtà vanno ora a comporre un nuovo eco-sistema proponendo un inedito viaggio di andata e ritorno tra Veneto e Toscana alla scoperta della Valpolicella, del Lugana, di Bolgheri e di Montalcino. Un dialogo a più voci che vuole integrare il mondo del vino con quello del turismo, accendendo un faro sull’esperienza che può offrire la conoscenza del territorio e della viticoltura. Un modo per raccontare a tutto il mondo l’unicità del patrimonio culturale italiano. 

    Marilisa Allegrini

    Con un fatturato di poco più di 10 milioni di euro Marilisa Allegrini SRL, che esporta in 62 Paesi al mondo, tra cui Stati Uniti, Giappone, Svizzera, Regno Unito e Germania, conta 105 ettari vitati in produzione (64 su Bolgheri, 16 a Montalcino, 15 in Valpolicella e 10 nel Lugana) e un totale attuale di 840 mila bottiglie prodotte di cui 550 mila a Poggio Al Tesoro, 250 mila a San Polo e 40 mila a Villa Della Torre. Un dato, quest’ultimo, che subirà un notevole incremento anche sul versante ospitalità grazie all’acquisizione totale del vigneto che circonda Villa Della Torre e all’aggiunta di ulteriori vigneti che entreranno in produzione già quest’anno. Villa Della Torre arriverà a produrre 200 mila bottiglie. Mentre, in generale, guardando al prossimo quinquennio e consideriamo tutte le progettualità inerenti anche l’hospitality in Toscana è previstoun raddoppio del fatturato”.

    Il nuovo marchio

    Il Marchio e il Sito Web

    Il nuovo marchio è disegnato da NSG Design: si distingue per lo stile classico, elegante ma innovativo e fresco. Sarà presente sulle etichette dei vini Villa Della Torre a partire da Amarone 2020, Valpolicella 2021 e Lugana 2022. La firma di Marilisa Allegrini, già presente sulle bottiglie di Poggio Al Tesoro, caratterizzerà anche quelle di San Polo.

    Al lancio del nuovo marchio corporate si affianca anche la nascita del nuovo sito del Gruppo (www.marilisa-allegrini.com), sviluppato da The Branding Crew. L’utente potrà conoscere tutte e tre le realtà aziendali tramite il collegamento diretto a ciascun rispettivo sito. Quello di Villa Della Torre è stato per l’occasione anche rinnovato e implementato (https://www.villadellatorre.it/). Si sottolinea inoltre la presenza di uno wineshop online condiviso https://shop.villadellatorre.it/.

    I vini di Villa della Torre

    La Squadra

    Ad affiancare Marilisa Allegrini sono, in qualità di vicepresidenti, le sue due figlie Carlotta e Caterina rispettivamente brand ambassador e direttrice marketing e comunicazione, e il loro padre Giancarlo Mastella anche lui vicepresidente e già direttore di Villa Della Torre.

    La squadra operativa, che verrà ulteriormente allargata confermando la grande attenzione che da sempre il Cav. Lav. Allegrini rivolge alla competenza e alla managerialità, si compone di Vittorina Caceffo e Marrico Toni per il coordinamento generale, di Saverio De Luca come direttore commerciale estero e Michele Susini direttore commerciale Italia. A loro si affianca Robin Shay, Export Manager per il mercato americano.

    I vini di Poggio al Tesoro

    Non solo. A testimoniare l’attenzione rivolta alla qualità della produzione e all’identità delle singole cantine è la rinnovata scelta di avere in squadra ben tre enologi, e non una sola figura: Tobia Cenzato per Villa Della Torre, Riccardo Fratton per San Polo e Christian Coco per Poggio Al Tesoro. Supportati per le aziende toscane dall’esperienza di Luca D’Attoma, che garantisce un controllo costante oltre che una dedizione totale alle terre di riferimento.

    La distribuzione italiana dei vini di Villa Della Torre resta in carico a Pellegrini Distribuzione mentre quella dei vini toscani verrà gestita internamente.

    I vini di San Polo

    Per l’estero, dove il Gruppo vuole ampliare la propria presenza espandendosi in tutti i mercati più attrattivi, è stata siglata un’alleanza con Edoardo Freddi International, prima realtà di export management del settore vinicolo. Obiettivo comune diffondere il meglio dell’enologia italiana su scala internazionale attivando progetti ancora più importanti con Villa Della Torre e con le due realtà toscane. LEGGI TUTTO

  • in

    Cristian Ridolfi è il nuovo presidente del Consorzio del Soave

    È Cristian Ridolfi, direttore di Cantina Santi – Gruppo Italiano Vini, il nuovo presidente del Consorzio di Tutela Vini del Soave. Ridolfi, eletto all’unanimità dal consiglio di amministrazione riunitosi a Soave ieri, giovedì 28 marzo, succede a Sandro Gini, storico interprete del Soave, che ha presieduto l’organo consortile per due mandati consecutivi a partire dal 2018.

    Cristian Ridolfi, classe 1971, veronese di nascita, diplomatosi in viticoltura ed enologia all’Istituto Agrario di Conegliano, matura capacità ed esperienza in molti anni di appassionata attività in alcune tra le più prestigiose cantine scaligere.

    In particolare negli anni ha potuto approfondire le peculiarità dei terroir che caratterizzano l’intero areale veronese, tra i più vocati in Italia per la produzione vitivinicola d’eccellenza, ha sviluppato una grande competenza in tema di denominazioni, ha maturato una profonda conoscenza della storia dei singoli terroir, dei versanti che li contraddistinguono e dei vitigni che da sempre lì sono coltivati.

    «Quella del Soave è una denominazione che da sempre porto nel cuore – evidenzia Cristian Ridolfi, neo eletto presidente – e sono onorato di poter rappresentare questo eccellente vino bianco, simbolo dell’Italia nel mondo. La denominazione del Soave ha moltissime cose da raccontare a cominciare dalla bellezza del suo paesaggio per proseguire con la qualità indiscussa delle sue produzioni. Gli uomini e le donne che ogni giorno coltivano con passione queste terre sono i primi testimoni e artefici di questa meraviglia tutta italiana che da oggi avrò l’onore di rappresentare».

    Il Consorzio Tutela Vini del Soave nasce nel 1970 e rappresenta al suo interno  aziende vinicole, viticoltori, imbottigliatori e cooperative.

    La denominazione – riconosciuta con Regio decreto nel 1931, tra le più antiche d’Italia –  è costituita da circa 7000 ettari vitati e insiste su 13 comuni situati nell’Est Veronese. Attualmente sono una novantina le aziende associate al Consorzio che, con una rappresentatività che sfiora il 90%, si occupa di tutela, promozione, valorizzazione della denominazione e di vigilanza. LEGGI TUTTO

  • in

    Derthona Due.Zero: torna l’anteprima del Timorasso

     Sarà anche questa volta la storica sede del Museo Orsi di Tortona a ospitare per due giorni, Sabato 6 e domenica 7 aprile 2024 Derthona Due.Zero, l’anteprima del Timorasso, giunta alla sua quarta edizione. La manifestazione è organizzata dal Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi  al fine di valorizzare e diffondere la conoscenza del vino bianco ottenuto dal vitigno Timorasso.

    Il programma di Derthona Due.Zero, oltre alla presenza di un grande banco di assaggio con più di 50 produttori che presenteranno sia i vini dell’annata 2022, così come  bottiglie di annate precedenti, prevede importanti momenti di approfondimento, a partire da due masterclass che si terranno entrambi i giorni della manifestazione alle ore 16:00. Sarà invece la Sala Convegni della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona a ospitare il convegno dal titolo: “L’innovazione in settori tradizionali: driver di crescita, sostenibilità e sinergie territoriali”.

    Inoltre, in un’ottica di collaborazione tra i consorzi dell’area alessandrina, quest’anno il banco di assaggio vedrà la presenza anche di una rappresentanza da parte del Consorzio di Tutela dell’Ovada DOCG, del Consorzio Tutela del Gavi e del Consorzio Colline del Monferrato Casalese, al fine di promuovere le eccellenze territoriali coralmente.

    Una chicca ucraina coronerà quest’edizione, con la partecipazione di un produttore di Timorasso in terra Ucraina: sarà presente infatti la cantina Beykush, dalle sponde del Mar Nero, rappresentato dall’enologo Bisso Atanassov.

    Il Timorasso è uno dei vitigni a bacca bianca più affascinanti d’Italia, una varietà che sin dal Medioevo ha trovato dimora sui Colli Tortonesi, crocevia di quattro regioni come Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia-Romagna. Un territorio caratterizzato da un paesaggio molto variegato, ricco di saliscendi impervi e scoscesi, con colline che scendono lungo sei valli – Ossona, Grue, Curone, Scrivia, Borbera, Spinti –, dotate di terreni argillosi, compatti, costituiti da marne azzurre, le stesse presenti lungo la dorsale che da Barolo arriva fino alla Toscana.

    La rinascita del Timorasso, quasi scomparso alla fine degli anni ’80 dello scorso secolo, si deve all’impegno e alla tenacia di un gruppo di giovani vignaioli locali, a partire dai primi pionieri come Walter Massa, Andrea Mutti e Paolo Poggio, che ne riscoprono l’antica tradizione e intraprendono la strada del rilancio. Se nel 2009 la superficie vitata a Timorasso all’interno della denominazione era ancora di soli 25 ettari, oggi questo prezioso vitigno ha raggiunto quasi quota 400, a dimostrazione del grande interesse che ha suscitato nel corso degli anni. Di pari passo è cresciuta anche la compagine sociale del Consorzio, composta da 108 soci uniti dal desiderio di valorizzare questo grande vino bianco.

    Il programma di Derthona Due.Zero

    Sabato 6 aprile

    Ore 10:00 – 18:00, Museo Orsi | Derthona Due.Zero

    Apertura del banco d’assaggio con la presenza dei produttori.

    Ore 16:00, Museo Orsi | Derthona Masterclass – “Precursori aromatici e la loro evoluzione nel tempo”

    Relatrice: Prof.ssa Maria Paissoni, Università di Torino

    A seguire degustazione di vini guidata dall’agrotecnico Davide Ferrarese

    Questo intervento vuole offrire una visione di insieme delle proprietà sensoriali che contraddistinguono il vino Timorasso. Saranno presentati i risultati di uno studio scientifico basato su un approccio sensoriale in cui 16 vini provenienti da produttori diversi e dalle 5 valli in cui il vino Timorasso può essere ottenuto sono stati valutati da un gruppo di assaggio addestrato.

    Domenica 7 aprile

    Ore 10:00 – 18:00, Museo Orsi | Derthona Due.Zero

    Apertura del banco d’assaggio con la presenza dei produttori.

    Ore 11:00 – 12:30, Sala Convegni della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona

    Convegno: L’innovazione in settori tradizionali: driver di crescita, sostenibilità e sinergie territoriali

    Programma

    Innovazione Tecnologica in Campo: gli strumenti di ultima generazione in vigneto

    Innovazione e Sostenibilità in Campo: vigneto biologico, lotta integrata e codice etico

    Innovazione e Sostenibilità sul Mercato: packaging alternativi e nuove tendenze di consumo

    Innovazione Digital: Instagram e TikTok, come valorizzare i settori tradizionali

    Nuove sinergie territoriali: tavola rotonda con Derthona Giovani, Gavi Giovani & Gran Monferrato

    Ore 16:00, Museo Orsi | Derthona Masterclass. “Analisi sensoriale e correlazioni con il tempo”

    Relatrice: Prof.ssa Monica Laureati, Università degli Studi di Milano

    A seguire degustazione di vini guidata dall’agrotecnico Davide Ferrarese

    Varietà come il Timorasso possiedono tratti fondamentali per raccontare la specifica identità territoriale di un’area e contribuiscono ad aumentarne la biodiversità. L’intervento sarà dedicato ad identificare le proprietà sensoriali del Timorasso in base all’area di provenienza, per investigarne le diversità e le correlazioni.

    Le sedi di Derthona Due.Zero

    Museo Orsi, Via Emilia, 446, Tortona (AL)

    Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, via Emilia, 168, Tortona (AL)

    Ingressi e tiket

    Ingresso banco d’assaggio: 20,00 euro. Soci di associazioni (AIS, FISAR, ASPI, FIS, Slow Food, Go Wine, Papillon): 15 euro.

    Convegno: accesso gratuito fino ad esaurimento posti.

    Masterclass: 25,00 euro su prenotazione al seguente link: https://www.collitortonesi.com/masterclass. LEGGI TUTTO

  • in

     I vini più acquistati dagli italiani nella Gdo

    Con 756 milioni di litri di vino e spumante venduti nel 2023, la Grande Distribuzione si conferma il canale commerciale più diffuso. Ma quali sono i vini più acquistati dagli italiani in supermercati e discount nel corso del 2023? Su tutti Prosecco con oltre 43 milioni di litri,  anche se in calo rispetto all’anno precedente (-1,5%);  poi Chianti con più di 16 milioni di litri, – 4,9%; Lambrusco con oltre 15 milioni di litri, -9,5%; Montepulciano d’Abruzzo con più di 13 milioni di litri, +4%; Vermentino con oltre 10 milioni di litri, +2,3%. I vini, invece, con maggior tasso di vendita, sono: il rosato Cerasuolo dell’Abruzzo con +19%; il siciliano Grillo con +12,2%; il Pecorino, prodotto in Marche e Abruzzo, con +12%; il Lugana, prodotto in Lombardia e Veneto con +9,5%; la Ribolla del Friuli Venezia Giulia col +8,0% a volume ( si vedano le due classifiche allegate). Questa l’anticipazione dello studio “Circana per Vinitaly” che comprende le classifiche dei primi 15 vini più venduti e dei 15 “emergenti” e verrà interamente presentato a Vinitaly il 15 aprile nel corso della tradizionale tavola rotonda su Vino e Gdo, organizzata da Veronafiere.

    Tabella 1:  vini e spumanti in bottiglia da 75cl: classifica (litri),  delle tipologie di vino più vendute anno 2023

    Il 2023 è stato un anno ancora difficile per il mercato del vino nella Gdo, anche se l’inflazione ha pesato meno che nel 2022 e il secondo semestre ha registrato un leggero incremento delle vendite. Il dato complessivo del vino è -3,3% a volume sull’anno precedente (+2,5% a valore). Meglio i vini in bottiglia a denominazione d’origine che scendono del 2,8%, mentre anche le bollicine calano, a – 1,1%. Più in dettaglio: i rosati hanno venduto meglio dei bianchi, i bianchi meglio dei rossi, i vini fermi meglio dei vini frizzanti. Il prezzo medio del vino a denominazione d’origine in bottiglia (Doc, Docg, Igt) è di 5,4 euro al litro, con un aumento medio del 6,3% sull’anno precedente.

    “Le strategie per una ripresa dipenderanno dalla scelta di Cantine e Distribuzione se preservare i margini oppure recuperare i volumi – osserva Virgilio Romano, Business Insight Director di Circana – Nel primo caso c’è il rischio di una chiusura d’anno non brillante; nel secondo, una maggiore promozionalità potrebbe favorire un recupero dei volumi”.

    “La 20^edizione della tavola rotonda – ha sottolineato Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere – serve a fare il punto sulle dinamiche di mercato di un canale di vendita fondamentale per le imprese italiane. Il dialogo a Vinitaly tra produttori, distribuzione e buyer assume quest’anno ancora maggior importanza a fronte di una minor produzione dell’ultima vendemmia e di pressioni inflattive che confidiamo possano allentarsi il prima possibile”.

    Tabella 2:  Classifica delle tipologie di vini e spumanti per crescita  a volume nel formato da 75cl –  anno 2023

    L’analisi in profondità dei dati del 2023, e soprattutto quelli del primo trimestre 2024, saranno presentati da Circana alla tavola rotonda del 15 aprile a Vinitaly. A commentarla: Mirko Baggio, rappresentante di Federvini (Responsabile Vendite Gdo di Villa Sandi); Francesca Benini, rappresentante di Uiv Unione Italiana Vini (Sales & Marketing Director di Cantine Riunite & CIV); Simone Pambianco, Category manager Bevande, Conad; Francesco Scarcelli, Head of Beverage & Frozen Foods, Coop; Lorenzo Cafissi, Head of Beverage, Home & Personal care, Carrefour Italia; Marco Usai, Wine Specialist, MD. LEGGI TUTTO

  • in

    ATS Strade del Vino Cerasuolo: un percorso collettivo verso l’eccellenza enogastronomica e turistica

    Le cantine più importanti, le strutture turistiche d’eccellenza, ma anche aziende agricole, associazioni di guide e tour operator insieme per dar vita ad un progetto che si sviluppa nell’area di produzione del vino Cerasuolo di Vittoria, l’unica docg siciliana che ha rappresentato e rappresenta ancora oggi la storia della produzione vitivinicola non solo della zona di riferimento ma anche dell’intera isola. Il progetto si chiama “Ats Strade del Vino Cerasuolo” e trova proprio nell’associazione “Strada del Vino Cerasuolo di Vittoria, dal Barocco al Liberty” l’organismo capofila che ha risposto, insieme ad altri 28 partner, al bando della misura 16.3 promosso dal GAL Valli del Golfo e che riguarda i territori dei Comuni di Vittoria, Comiso, Acate e Gela. Territori floridi, ricchi di storia, con suggestive aree archeologiche, con una costa di sabbia finissima lambita dall’azzurro del mar Mediterraneo, un’area in cui la produzione vitivinicola è un’eccellenza che va ulteriormente valorizzata e promossa anche attraverso percorsi turisti che non si limitino alle visite in cantina e all’incontro con i produttori ma ad una conoscenza più profonda del territorio, mettendo da parte i municipalismi e facendo sinergia.Un territorio in cui nascono produzioni di qualità contraddistinte dai marchi Dop, Igp, Igt, Doc e, nel caso appunto del Cerasuolo, anche Docg, e dove le risorse paesaggistiche, a fianco di una significativa presenza di produzioni agricole di qualità, rappresentano una forza su cui puntare, come nel caso delle aree Natura 2000, delle aree archeologiche e dei siti museali.

    Una delle chiavi del progetto è infatti la creazione di itinerari e percorsi che facilitino la fruizione turistica delle risorse disponibili sul territorio dell’ATS Strada del Vino Cerasuolo, puntando sulla promozione del patrimonio, dell’ambiente e delle colture arboree autoctone, offrendo ulteriormente un’esperienza unica ai visitatori.Le “Strade” non sono solo itinerari turistici segnalati e pubblicizzati con appositi cartelli, ma rappresentano uno strumento di promozione dello sviluppo dell’area di produzione del Cerasuolo di Vittoria e dei vini caratteristici della zona in un felice mix con gli altri attrattori. Le azioni previste sono molteplici, tra cui la promozione a livello nazionale su riviste specializzate, mediante press tour dedicati a giornalisti e blogger, con l’intento di sviluppare idee di viaggio anche in bassa stagione.Fulcro del progetto sarà la realizzazione di una cartografia della strada, un’altra azione fondamentale, finalizzata a fornire una guida chiara e completa del territorio coinvolto nel progetto. Dai vigneti alle cantine, dai siti archeologici ai panorami mozzafiato, tutto sarà segnalato a beneficio dei visitatori per offrire una visione completa e dettagliata del territorio, sia in versione cartacea che digitale. Previsti inoltre eventi di promozione territoriale e la partecipazione ad una fiera di settore per contribuire ad aumentare il valore reputazionale dell’area e ad attrarre un numero sempre maggiore di turisti.

    Nei giorni scorsi, coordinata da Marco Parisi, presidente della “Strada del Vino Cerasuolo di Vittoria Docg, dal Barocco al Liberty” si è svolta l’assemblea di partenariato che ha provveduto all’individuazione dei membri del comitato ristretto. “Entra nel vivo il progetto ATS Strade del Vino Cerasuolo – commenta il presidente Parisi alla guida dell’organismo capofila – Un’opportunità  straordinaria per valorizzare le ricchezze enogastronomiche e turistiche di un territorio ricco di storia, cultura e bellezza paesaggistica. Grazie alla collaborazione tra i vari attori coinvolti, attraverso la sinergia pubblico-privati, cercheremo di lavorare per esaltare ancor di più questa splendida area della Sicilia, pronta ad accogliere e affascinare chiunque voglia percorrere le sue strade del vino”. In quest’ottica l’ATS Strade del Vino Cerasuolo collaborerà non solo con il GAL Valli del Golfo e dunque con i Comuni che ne fanno parte ma anche con il Consorzio di tutela del Vino Cerasuolo di Vittoria Docg e con l’Enoteca Regionale di Sicilia sede del Sud Est di recente nascita, contribuendo in modo significativo alla creazione collettiva del “Parco del Cerasuolo di Vittoria”. LEGGI TUTTO

  • in

    Export dei vini italiani: nel 2023 flessione dell’1% nei volumi e dello 0,8% nei valori

    Non è un momento particolarmente felice per il vino italiano, colpito da inchieste televisive d’accatto e dal fuoco amico di giornalisti e addetti ai lavori, alcuni folgorati sulla via di Damasco dai vini dealcolati, altri diventati bandiera del salutismo oltranzista. In questo contesto piuttosto plumbeo giungono i dati 2023 sull’export dove si evidenzia una sostanziale tenuta. Infatti il 2023 chiude con una flessione dell’1% nei volumi (21,4 milioni di ettolitri) e dello 0,8% nei valori, a poco meno di 7,8 miliardi di euro. Si tratta, evidenziano le elaborazioni dell’Osservatorio Uiv-Ismea su base Istat, del terzo bilancio annuale in negativo registrato nel nuovo millennio, dopo la crisi economico-finanziaria del 2009 e l’effetto Covid del 2020.

    Ma al contrario dei due precedenti, rileva l’Osservatorio, il dato di quest’anno evidenzia difficoltà determinate non solo da variabili congiunturali ma anche da fattori di ordine strutturale, che sembrano peraltro accomunare tutti i principali Paesi produttori. L’Italia conferma comunque la sua leadership nei volumi esportati con la Spagna che scende a poco più di 20 milioni di ettolitri (-4,1%).

    Rispetto alla leggera contrazione complessiva, si intensificano le difficoltà di quelle tipologie e aree produttive bandiera del made in Italy enologico. È il caso dei vini fermi a denominazione in bottiglia, con i volumi a -6,2% per le Dop e a -4,3% per le Igp; contrazioni più marcate rispetto alla performance complessiva italiana, ma meno evidenti se rapportate a quelle della Francia, che chiude rispettivamente a -11% e -8%. In particolare, in linea con le tendenze mondiali, soffrono soprattutto i rossi del Belpaese, che scendono dell’8% per le Dop e del 6% nel caso delle Igp, un’impasse evidenziata anche dal calo delle esportazioni di vini comuni in bottiglia (-9%).

    Evidenze che si riflettono anche a livello regionale: -12,5% (volume) per i rossi Dop veneti, -10,5% per i toscani, -5,5% per i piemontesi. Sul versante bianchi – che vedono i Dop a -4,7% e gli Igp a -1,3% – gli Stati Uniti chiudono a -5%, controbilanciati dal +3% del Regno Unito (dove però fanno malissimo i veneti Dop, a -10%) e dal +2% dei Paesi Bassi. Stazionaria la Germania.

    Per contro, il 2023 si è distinto per un forte incremento di vini sfusi (+12%), destinati soprattutto alla Germania, la cui incidenza sulla tipologia pesa per quasi 2/3 delle esportazioni.

    Il quadro si fa più sfumato per gli spumanti, che dopo anni di crescita inarrestabile (+223% dal 2010 a oggi) cedono in volume il 2,3% (-1,7% per il Prosecco), con una crescita nei valori del 3,3% (Prosecco a +5,4%) in un contesto inflazionistico che ha favorito l’ascesa dei prezzi. Per lo spumante italiano il 2023 ha visto la caduta in volume nei primi due mercati mondiali (Usa a -12%, Uk a -4,4%), ma anche una buona crescita nell’Est Europa e un andamento ancora più sostenuto in Francia, con un più 25%. Un exploit al quale, secondo l’Osservatorio Uiv-Ismea, ha contribuito l’effetto sostituzione dello Champagne con il Prosecco (+21%) anche dettato dal minor potere di acquisto dei consumatori transalpini.

    La geografia dell’export vede una divaricazione netta tra i risultati ottenuti nell’Ue (+5,6% volume e +4,1% valore) ed extra-Ue (-7,5% volume e -4% valore). In difficoltà i top 5 buyer fatta eccezione per la Germania che, forte del boom dello sfuso, chiude a +8,4% (volume). Negativo il bilancio delle esportazioni in Usa, con un tendenziale -9,1%, oltre che in Uk (-1,8%), Svizzera (-3,6%) e Canada (-11,3%). Bene l’export in Francia (+6,7%), a fronte di una forte contrazione nei mercati giapponese (-13,4%) e cinese (-22,3%). LEGGI TUTTO