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    Mixology Experience: al via la terza edizione con importanti novità  

    Conto alla rovescia per la terza edizione di MIxology Experience, la fiera italiana specializzata nel settore beverage dedicato al mondo del Bar Industry, dei cocktail e della miscelazione. L’evento più apprezzato in termini di qualità nel settore beverage è in programma domenica 17, lunedì 18 e martedì 19 marzo presso il Superstudio Maxi di Milano (via Moncucco 35, a 200 mt. dalla fermata della metropolitana M2 Famagosta). Una manifestazione che raccoglie l’interesse di importatori e distributori, oltre che di tutti gli addetti al settore dell’ospitalità, professionisti della miscelazione e imprenditori di locali, bar e ristoranti, ma che inoltre si apre al pubblico di privati ed appassionati accogliendoli in un ambiente professionale.

    Organizzata dal gruppo Bartender.it, la tre giorni di MIxology Experience 2024 presenterà le novità di maggiore tendenza del settore. Tra le novità 2024 ci sono gli Awards dedicati a tre categorie in esame, di tradizione prevalentemente italiana: Grappa, Vermouth e Amaro. Sarà un vero e proprio concorso per i produttori nazionali e internazionali che ne prevede l’assaggio secondo un severissimo blind tasting: una “degustazione alla cieca” da parte di giudici professionisti, accuratamente selezionati tra Italia ed estero.

    Per la prima volta una fiera dedicata al mondo beverage esplorerà nuove tendenze anche incrociando altri mondi come quello dell’alta pasticceria. Sarà presente, infatti, una delegazione APEI, l’associazione degli Ambasciatori Pasticceri dell’Eccellenza Italiana presieduta da Iginio Massari. Sette maestri italiani pluridecorati e provenienti da ogni zona d’Italia presenteranno creazioni di pasticceria, cioccolateria e gelateria a tema “mixology”, approfondendo il rapporto tra spirits e dolci d’eccellenza.

    Di particolare importanza sarà la tappa italiana di Bartender’s edit, la guida di origine londinese che decreta i migliori Cocktail Bar delle città attraverso il voto dei colleghi bartender professionisti. Dopo Londra e Singapore, Milano sarà la nuova città selezionata dal gruppo che presenterà a MIxology Experience i locali top del capoluogo meneghino.

    Anche Spirito Autoctono, uno dei mediapartner della manifestazione, ha scelto MIxology Experience per annunciare le Ampolle d’Oro 2024, progetto dedicato agli spirits italiani che raccontano il territorio.

    Ci sarà anche la nuovissima Craft Zone, un’area dedicata ai produttori artigianali e alle loro creazioni “sartoriali” messe a disposizione del mercato e quindi della mixology: distillati che si contraddistinguono per criteri di territorialità, materie prime ricercate e certificate, metodi di produzione non industriale.

    Nello Shop di MIxology Experience 2024 sarà possibile acquistare tutti i prodotti degli espositori presenti all’interno della manifestazione, ma soprattutto avere la possibilità di trovare limited edition e rarità.

    Orari e informazioni per l’ingresso Domenica 17 marzo dalle 11.00 alle 20.00

    Lunedì 18 marzo dalle 10.00 alle 19.00

    Martedì 19 marzo dalle 10.00 alle 19.00

    L’ingresso è vietato ai minori di 18 anni, anche se accompagnati.

    Biglietti e informazioni su mixologyexperience.it LEGGI TUTTO

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    L’Italia ha il suo terzo Master Of Wine, è il marsalese Pietro Russo

    Pietro Russo è il terzo Master of Wine italiano: dopo Gabriele Gorelli e Andrea Lonardi, con i quali ha condiviso il percorso di studi, è il primo enologo del Paese ad aver ottenuto il prestigioso titolo dall’Institute of Masters of Wine, la più autorevole e antica organizzazione del vino al mondo.“Ho avuto le idee chiare sin da piccolo su quello che avrei voluto fare da grande, ma non mi sarei mai immaginato di arrivare a questo traguardo – dichiara il neoproclamato Master of Wine –. È stato un percorso di studi difficilissimo e al contempo ricco di soddisfazioni: mi piace pensare che questo sia solo il punto di partenza per numerose altre sfide professionali”.Pietro Russo ha iniziato il suo percorso di studente Master of Wine nel 2014: superati brillantemente i primi due Stage, come prova finale ha presentato un Research Paper dal titolo Comparative analysis of different tartaric stabilisation techniques, including the impact of new ingredient labelling rules, for Grillo and Nero d’Avola wines from Sicily, uno studio complesso e attuale in cui ha confrontato i principali metodi di stabilizzazione tartarica, l’impatto sul profilo chimico-fisico dei vini e sui costi di produzione. All’interno del documento viene inoltre discusso il possibile impatto sulla produzione siciliana delle nuove norme di etichettatura.

    “Il corso di studi – continua Pietro Russo – mi ha arricchito non solo dal punto di vista delle conoscenze acquisite e del network, ma mi ha anche dato la possibilità di apprendere un metodo di lavoro rigoroso ed efficace, fondamentale per fare una sintesi delle mie competenze e per comprendere e comunicare un vino con lo scopo di posizionarlo in un contesto qualitativo e commerciale”. Pietro Russo è l’unico enologo Master of Wine italiano: da oggi la filiera produttiva potrà contare su di un rappresentante tecnico che potrà dare ulteriore visibilità al vino italiano in ambito internazionale. “Assieme a Gabriele Gorelli e Andrea Lonardi – prosegue –, costituiamo un team di connazionali che, con competenza, diversità e complementarità, si fa ambasciatore autorevole dell’eccellenza enoica nazionale nel mondo. Insieme abbiamo inoltre redatto il capitolo italiano della Sotheby’s Wine Encyclopedia, riconosciuta come la Bibbia del vino mondiale”.Pietro Russo è nato nel 1985 a Marsala (Trapani), dove fin da piccolo ha avuto l’occasione di conoscere il mondo del vino da vicino grazie al nonno viticoltore e al padre ispettore agroalimentare. Dopo la maturità scientifica si trasferisce a Conegliano Veneto (Treviso) dove consegue la laurea triennale in Enologia e Viticoltura. Si sposta poi ad Asti per la specialistica e continua la sua formazione internazionale con studi a Montpellier e Bordeaux, dove conduce una tesi sui terroirs di Pomerol.

    Dopo alcune esperienze lavorative in Languedoc, Sicilia, Spagna, Bordeaux, Toscana, Nuova Zelanda, nel 2010 torna nella terra natia per iniziare il suo percorso come enologo di Donnafugata, tra le aziende più importanti e note nel panorama enologico italiano e internazionale: “Donnafugata è una palestra incredibile, dove quotidianamente ci si confronta con stimoli ed esigenze sempre nuove e dove una vendemmia vale per quattro. Sono felice di aver contribuito al consolidamento qualitativo dei vini aziendali e di aver partecipato attivamente alla nascita e allo sviluppo stilistico dei vini delle tenute dell’Etna e di Vittoria. La famiglia Rallo, alla quale sono riconoscente, mi ha dato la possibilità di continuare il percorso di studi e di lavorare quotidianamente a progetti ambiziosi e innovativi. Ritengo di avere una spiccata sensibilità nel percepire le potenzialità qualitative di un territorio e di adottare un approccio tecnico coerente e rispettoso per poterne rivelare le caratteristiche peculiari. Continuerò a collaborare con il team tecnico a progetti di rilievo per portare alla luce le ancora enormi potenzialità di crescita della Sicilia vinicola e dei suoi territori. Guardando al futuro, metterò a disposizione le mie competenze multidisciplinari per abbracciare nuovi progetti e sfide nel campo vitivinicolo”.Oltre al suo percorso all’interno di Donnafugata, Pietro Russo è anche giudice in numerosi concorsi enologici internazionali.

    Il percorso da Master of WineNel 2014 Pietro Russo prende parte alla residential masterclass organizzata dall’Institute Masters of Wine e supportata dall’Istituto Grandi Marchi nell’azienda Masi in Valpolicella. Una volta superato il test d’ingresso, inizia il percorso dallo Stage 1. Nel 2015 il primo seminario a Rust, in Austria, e l’esame di giugno superato brillantemente gli aprono le porte dello Stage 2, la fase più difficile. Tre lunghi anni tra viaggi, bootcamp di studio e approfondimento delle innumerevoli tematiche del mondo del vino, ma anche di crescita relazionale e professionale, gli permettono di superare con successo la prova pratica di degustazione nel 2019. Nel 2020 gli esami vengono sospesi a causa della pandemia, ma nell’ottobre 2022 arrivano i risultati della parte teorica: Pietro Russo entra ufficialmente nell’ultima fase del percorso, lo Stage 3, che prevede la stesura di un research paper. Il titolo della tesi è Comparative analysis of different tartaric stabilisation techniques, including the impact of new ingredient labelling rules, for Grillo and Nero d’Avola wines from Sicily.

    L’Institute of Masters of WineL’Institute of Masters of Wine è un’organizzazione fondata nel 1953, i cui membri sono i Masters of Wine. La missione è promuovere l’eccellenza, la condivisione e la conoscenza tra i diversi settori della comunità globale del vino. I Masters of Wine dimostrano la loro conoscenza di tutti gli aspetti del vino superando l’esame finale, riconosciuto a livello mondiale per il rigore e gli standard esigenti. La prova prevede una serie di papers teorici e degustazioni alla cieca, oltre a un progetto di ricerca individuale che possa contribuire alla comprensione del mondo del vino. Dopo aver superato l’esame, i Masters of Wine sono tenuti a firmare un codice di condotta prima di potersi fregiare del titolo e di utilizzare le iniziali MW. Il codice richiede di agire con onestà e integrità e di utilizzare ogni opportunità per condividere la propria conoscenza del vino con gli altri. Sono attualmente 414, ad oggi, i Masters of Wine, che provengono da 31 diversi Paesi del mondo. L’Institute of Masters of Wine rappresenta ancora l’ambizione più alta per i professionisti del vino di tutto il mondo. LEGGI TUTTO

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    Il Teatro Regio di Torino ospita “La Prima dell’Alta Langa 2024”

    Di Luciano Pavesio

    Location di prim’ordine per l’edizione 2024 della manifestazione “La Prima dell’Alta Langa”.

    Per questo atteso evento che richiamerà un pubblico di operatori professionali da tutta la Penisola il Consorzio di tutela ha infatti scelto il Teatro Regio di Torino, uno dei palcoscenici tra i più grandi d’Europa e una delle più celebri istituzioni lirico-sinfoniche del panorama nazionale, che tra l’altro sarà possibile visitare i dietro le quinte accompagnati da una guida.

    Lunedì 18 marzo, dalle 10 alle 17.30, sarà possibile degustare gli spumanti di Alta Langa attualmente presenti sul mercato, oltre 150 etichette tra nuove cuvée e alcuni vecchi millesimi, grazie alla presenza di ben sessantacinque produttori, che saranno presenti con il proprio banco d’assaggio.

    Si tratta della sesta edizione della manifestazione che negli anni si è spostata in luoghi diversi accomunati dalla bellezza: le prime due edizioni si sono svolte al Castello di Grinzane Cavour, un’edizione a Milano, a Palazzo Serbelloni, e una torinese, all’interno del Museo di Italdesign dove è stato presentato l’iconico calice “Terra”.

    L’edizione più recente, nel maggio 2023, si è svolta invece all’interno della suggestiva Reggia di Venaria.

    Questi i produttori che hanno aderito all’evento torinese:

    Abrigo Fratelli; Agricola Brandini; Anna Maria Abbona;  Araldica – Il Cascinone; Banfi ; Bel Colle; Beppe Marino; Bera; Borgo Maragliano; Bosca; Calissano; Cantina Alice Bel Colle; Cantina Clavesana; Casa E. di Mirafiore; Cascina Bretta Rossa – Ravasini; Cascina Cerutti; Cavallero; Cerrino; Cocchi; Colombo; Contratto; Coppo; Daffara & Grasso;  Deltetto;  Enrico Serafino; Ettore Germano; Fabio Perrone; Ferraris Agricola; Fontanafredda; Fratelli Grimaldi; Gallo; Gancia; Garesio; Ghione; Il Falchetto; Ivaldi; La Fusina;  LHV Avezza;  Marcalberto; Mario Giribaldi;  Marziano Abbona;  Mascarello Michele & Figli; Matteo Correggia; Mauro Sebaste;  Monsignore; Paolo Berutti; Pecchenino; Pianbello; Piazzo Comm. Armando; Podere Gagliassi;  Poderi Cusmano;  Poderi Vaiot; Rapalino Fratelli; Rizzi;  Roberto Garbarino;  Roccasanta;  San Silvestro; Sara Vezza; Tenuta Carretta; Tenuta Rocca; Tenuta Santa Maria del Garino; Terrabianca; Terre del Barolo; Tosti1820; Vite Colte.

    Sono inoltre previste un paio di masterclass che accompagneranno il pubblico all’approfondimento del potenziale di invecchiamento delle “Alte Bollicine Piemontesi”.

     “Anno dopo anno, edizione dopo edizione, l’evento del Consorzio Alta Langa cresce e si consolida, così come la nostra compagine:” – è il commento di Mariacristina Castelletta, presidente del Consorzio Alta Langa – “se nella prima edizione del 2018 i produttori presenti alla manifestazione erano 18, con circa 40 etichette in degustazione, l’anno scorso a Venaria eravamo in 60 aziende con 150 diversi vini. La Prima dell’Alta Langa si conferma l’occasione per poter assaggiare un’ampissima selezione di Alte Bollicine Piemontesi, incontrare i produttori ed entrare pienamente a contatto con lo spirito di una denominazione in netto sviluppo, in Italia e non solo”.

    Maggiori informazioni sull’evento sul sito del Consorzio altalangadocg.com  LEGGI TUTTO

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    Aumenta il consumo degli spumanti italiani in USA nonostante il destocking

    Nonostante il calo del 14% dei volumi degli spumanti italiani spediti negli Stati Uniti nel 2023 il consumo effettivo delle bollicine italiane è in netto aumento sia per tra gli scaffali, sia nei locali USA. Lo rileva l’Osservatorio Uiv-Vinitaly registrando la generalizzata battuta di arresto nelle importazioni statunitensi dopo una cavalcata trionfale durata 15 anni (anno Covid a parte) con vendite lievitate di quasi il 100%.

    Ma secondo Uiv-Vinitaly non si tratta della fine di un amore. Dall’incrocio dei dati tra gli ordini – frenati dal destocking – e gli effettivi consumi la differenza è enorme: il monitoraggio sugli acquisti effettivi segna infatti un’ulteriore crescita (+1,7%) del comparto spumanti italiani nel 2023, al contrario di quelli domestici, francesi e spagnoli, le cui difficoltà sono ampiamente confermate. “Puntiamo ad assecondare questa situazione di vantaggio competitivo dei nostri sparkling – ha detto l’amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese –, sia con i road show a Houston e New York (4 e 7 marzo) che direttamente al prossimo Vinitaly (14-17 aprile) con il più alto contingente di buyer selezionati e un obiettivo di presenze selezionate in fiera da tutte le principali macroregioni statunitensi”.

    Vinitaly Roadshow approda negli Usa con gli appuntamenti di Houston (4 marzo) e New York (7 marzo). Il format, in collaborazione con Ian d’Agata, prevede in entrambe le città a stelle e strisce un walk around tasting e due masterclass moderate dallo stesso wine writer insieme ad alcuni tra i più celebri esperti degli Stati Uniti. 

    Secondo l’Osservatorio Uiv-Vinitaly su base SipSource, piattaforma che monitora gli acquisti in grande distribuzione, negozi, locali e ristoranti a stelle e strisce, gli spumanti italiani rappresentano ormai 1/3 degli acquisti tricolori del Belpaese, con una crescita tendenziale dei volumi nell’ultimo anno dell’1,7%, grazie in particolare all’ulteriore balzo (+4%) dei consumi nel canale “fuori casa”. Dato confermato anche da retail e gdo, dove le elaborazioni a base NielsenIQ segnalano un incremento del 2% a volume e del 5% a valore (a 820 milioni di euro), con il Prosecco addirittura a +10% (591 milioni di euro). Diversa la situazione dei competitor, con i consumi sparkling che scendono complessivamente del 7%. Nel 2023 – conclude l’analisi – si è manifestato un rapporto asimmetrico senza precedenti tra i consumi effettivi e le importazioni statunitensi, con i vini italiani che hanno sostanzialmente retto meglio all’impatto della crisi e del destocking proprio grazie agli spumanti. LEGGI TUTTO

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    VinNatur Tasting ritorna ad aprile

    Torna ad aprile 2024, precisamente dal 13 al 15 aprile, VinNatur Tasting, la Woodstock del vino o se non siete così attempati il Coachella del vino. Tre giorni di pace, amore e musica dal vivo per davvero. La 19esima edizione di VinNatur Tasting, si terrà presso lo show-room Margraf di Gambellara (Vicenza) e proporrà un viaggio attraverso tutte le regioni vinicole italiane e una selezione di Paesi europei, ideale sia per chi vuole avvicinarsi al mondo dei vini naturali sia per coloro che già li conoscono e per i professionisti del settore che desiderano ampliare le proprie conoscenze in materia.

    Durante la tre giorni, dalle ore 10 alle 18, i visitatori potranno assaggiare i vini e conoscere i 190 vignaioli provenienti da Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Austria, Ungheria, Slovenia e Repubblica Ceca, uniti dall’obiettivo di condividere le tecniche e le esperienze messe in campo per produrre vino in maniera naturale, sia in vigna che in cantina, e di divulgare la cultura del terroir.

    VinNatur Tasting 2024 sarà inoltre caratterizzato dal ritorno della tasting room, area dedicata a giornalisti e importatori che potranno degustare le etichette protagoniste della rassegna e confrontarsi con i produttori in un contesto riservato. A completare l’offerta momenti di approfondimento e confronto con alcune masterclass, che si terranno nelle giornate di domenica 14 e lunedì 15 aprile. Sarà sempre attiva un’area food esterna e coperta, dove trovare ristoro, con musica rigorosamente dal vivo.

    Il biglietto d’ingresso giornaliero ha un costo di 30 euro a persona, comprensivo di calice da degustazione, mappa dei produttori e catalogo dell’evento, acquistabile in loco oppure in prevendita al link www.eventbrite.it/e/biglietti-vinnatur-tasting-2024-814251477087. È disponibile anche un ticket valido due giorni al prezzo di 50 euro.

    Il ricavato della rassegna sarà utilizzato per sostenere i progetti di ricerca dell’Associazione VinNatur e per l’organizzazione di seminari dedicati alla formazione degli associati. Inoltre, anche quest’anno parte dei proventi verranno devoluti alla Onlus Progetto Alépé, impegnata dal 1986 nell’assistenza medica e sociale degli abitanti della città di Alépé, in Costa d’Avorio.

    Tra le prime e più importanti rassegne sul vino naturale che oggi si rivolge a un pubblico sempre più internazionale, VinNatur Tasting è la manifestazione che contribuisce alla divulgazione dei principi fondamentali di VinNatur. Dopo le quindici edizioni a Villa Favorita a Sarego (Vicenza) nel 2019 l’evento si trasferisce nello show-room Margraf di Gambellara.

    Angiolino Maule

    “Abbiamo da poco concluso l’edizione in trasferta a Genova nella quale siamo stati accolti dalla città in modo splendido – dichiara Angiolino Maule, Presidente di VinNatur – Ma fa sempre un certo effetto tornare a casa. Guardiamo con entusiasmo alla nuova edizione di VinNatur Tasting, testimonianza della vitalità della nostra Associazione che quest’anno ha raggiunto il traguardo dei 300 iscritti, segno che sempre più produttori stanno abbracciando una viticoltura rispettosa del terroir”.

    VinNatur Tasting in breve

    Quando: sabato 13, domenica 14 e lunedì 15 aprile 2024

    Dove: Show-room Margraf | Via Torri di Confine – Gambellara (Vicenza)

    Orario di apertura al pubblico: dalle 10 alle 18

    Ingresso: 30,00 euro giornaliero (50,00 euro per due giorni) comprensivo di calice per degustazioni, mappa dei produttori e catalogo dell’evento. Ticket acquistabili in loco, all’ingresso della manifestazione (in contanti, carta di credito o bancomat) oppure online su Eventbrite. I minorenni non pagano l’ingresso e non possono effettuare degustazioni, sono ammessi animali di piccola taglia

    Info utili per chi arriva in treno:

    – Sarà attivo il servizio gratuito di bus navetta da e per la stazione ferroviaria di San Bonifacio

    – Al ritorno consigliamo di recarsi all’ingresso della manifestazione 20-30 minuti prima della partenza del treno

    Info utili per chi arriva in auto:

    All’uscita del casello di Montebello Vicentino (autostrada A4 Milano-Venezia) svoltare subito a destra in direzione Verona. Lo show-room Margraf si trova sulla destra dopo 1,2 km lungo la SR11. Ampio parcheggio antistante e comodamente raggiungibile

    Sito: http://www.vinnatur.org LEGGI TUTTO

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    Tutto pronto per Wine Paris e Vinexpo Paris 2024

    Wine Paris, che si svolgerà dal 12 al 14 febbraio, rilancia e punta ad essere la fiera europea più importante di settore. È stata una crescita costante quella di Wine Paris, lo dimostrano i numeri da capogiro dell’edizione 2024. Rispetto alla precedente simposio saranno presenti 4.074 espositori (+59%) provenienti da 48 paesi di cui ben 12 sono delle novità assolute: Tunisia, Polonia, Singapore, Nuova Zelanda, Irlanda, Lituania, Morocco, Moldavia, Slovacchia, Estonia, Venezuela, and Brasile. Gli spazi dedicati all’esposizione hanno subito un incremento del 53%.  Sono attesi 40.00 visitatori provenienti da 155 paesi, mentre le master class e i convegni programmati saranno 126 con più di 200 eventi off.

    È possibile seguire l’evento su:

    https://www.linkedin.com/company/vinexposium

    https://www.instagram.com/vinexposium

    https://www.youtube.com/c/Vinexposium

    Vinexposium 365, the connected wine and spirits community

    worldwide: https://vinexposium365.com/

    Live photos of the event:

    https://public.joomeo.com/users/Vinexposium/albums

    Credit Photo / LEGGI TUTTO

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    Il Consorzio Collio compie 60 anni

    La nascita del Consorzio Tutela Vini Collio risale al 31 maggio 1964, data in cui venne firmato l’atto notarile di costituzione. Esattamente 60 anni dopo, il 31 maggio 2024, si terrà un evento esclusivo, che coinvolgerà, tra gli altri, alcuni dei protagonisti storici della Denominazione e celebrerà questo importante traguardo di impegno e valorizzazione della viticoltura e del territorio del Collio.

    Per l’occasione il Consorzio Tutela Vini Collio ha ideato e realizzato un logo dedicato ai 60 anni e un’etichetta istituzionale che accompagneranno le attività del 2024. L’evento del 31 maggio sarà infatti anticipato da un fitto calendario di degustazioni, presentazioni istituzionali e incontri dedicati all’anniversario, che coinvolgeranno stampa, operatori del settore e wine lovers della Regione Friuli Venezia-Giulia e del territorio nazionale. Il Consorzio Tutela Vini Collio sarà inoltre protagonista di eventi e masterclass all’estero, del consolidato appuntamento con Collio Day, che coinvolgerà l’intera Penisola, di press tour con giornalisti italiani e internazionali che approfondiranno la conoscenza dei vini e del territorio del Collio, e di un evento in occasione di Vinitaly a Verona.

    “L’anniversario dei 60 anni dalla nascita del Consorzio rappresenta un grande impegno per la Denominazione” afferma la direttrice del Consorzio Tutela Vini Collio, Lavinia Zamaro. “Siamo felici di onorare la lunga e appassionata dedizione dei produttori nei confronti della viticoltura del nostro territorio, lavorando per organizzare attività a livello nazionale e internazionale di promozione e valorizzazione dei vini del Collio, emblemi di storia e riscoperta dei nostri luoghi”.

    “Il nostro Consorzio è tra i più antichi d’Italia”, conclude il Presidente del Consorzio Tutela Vini Collio, David Buzzinelli. “E la Denominazione è nata pochi anni dopo, nel 1968. Siamo orgogliosi del nostro patrimonio vinicolo, che vogliamo continuare a tutelare e promuovere nel rispetto della tradizione che ci contraddistingue. L’anniversario che celebriamo quest’anno racconta l’evoluzione e la crescita di un territorio unico, capace di dar vita a vini di altissima qualità apprezzati e amati in tutto il mondo”. LEGGI TUTTO

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    Soave tra Identità e competitività

    È stato approvato, all’unanimità dal Consorzio, il “Progetto Identità Soave”, ovvero l’insieme di direttive e di buone pratiche che sono state adottate all’interno della denominazione del Soave, fra cui: la riduzione delle rese per ettaro, l’aumento al 30% delle verifiche da parte dell’ente di certificazione SIQURIA, maggiore attenzione all’ambiente, forte responsabilità della base produttiva e massima tutela dei consumatori.

    Dopo aver deliberato nella scorsa estate la sospensione degli impianti ai fini della rivendica per i vigneti realizzati dopo il 31 luglio 2023 e un blocco rivendica per le stagioni 2023 e 2024, è stata approvata nella seduta assembleare di fine dicembre la riduzione delle rese per ettaro previste dal disciplinare per tutte le produzioni Doc Soave. A seguire è stato inoltre collegialmente deciso un aumento al 30% delle verifiche da parte dell’organismo di certificazione SIQURIA sul rispetto della resa massima consentita: col 2024 quindi il 30% dei viticoltori della denominazione verrà ispezionato dall’ente di certificazione nel periodo di presenza del grappolo sulla pianta al fine della stima della resa potenziale del vigneto e del rispetto dei nuovi limiti produttivi stabiliti.

    Tali scelte in materia di gestione delle produzioni posizionano di fatto oggi il Soave tra le prime denominazioni italiane per percentuale di controlli effettuati in vigneto.

    Appoggio totale da parte della Regione del Veneto per la quale la DOC Soave è e rimane un asset strategico di fondamentale importanza.

    L’obiettivo a cui si punta con queste misure di gestione della denominazione è quello di porsi in maniera tonica rispetto ai mercati, in Italia e all’estero, proponendo un vino marcatamente identitario dal punto di vista del vigneto e del terroir, grazie a pratiche agricole condivise in grado di gestire la naturale esuberanza produttiva della Garganega. 

    Una scelta dal forte impatto non solo qualitativo, ma anche etico: dosare con lungimiranza la produttività dei vigneti significa di fatto ridurre l’apporto energetico nella loro complessiva gestione, dal vigneto alla cantina, in primis in termini di risorse idriche.

    Forte poi il senso di responsabilità nei confronti dei consumatori che avranno così la certezza di acquistare vini frutto di un importante lavoro di controllo e di selezione.

    Una misura, adottata oggi, che diventa strategica anche per i viticoltori: a partire da adesso potranno già effettuare i lavori di potatura programmando e decidendo fin da subito quali sono i vigneti più vocati da destinare alla produzione di Soave e quali invece ad altre tipologie.

    Sandro Gini

    «Quello che abbiamo posto in essere – evidenzia Sandro Gini, presidente del Consorzio di Tutela del Soave – è un insieme di misure che, da circa due anni, mirano ad una forte riorganizzazione interna sul fronte della produzione col risultato di garantire al consumatore finale vini frutto di una severa selezione, in grado di distinguersi per l’elevata qualità. È una risposta importante che come denominazione intendiamo dare ai mercati che, oggi più che mai, ricercano vini fortemente identitari, con una gradazione alcolica non troppo spinta».

    Per il Soave un richiamo ad essere semplicemente se stesso. Da qui il nome di Progetto Identità Soave.

    «La Garganega, madre del Soave, è un’uva generosa e per tale ragione va dosata la sua naturale esuberanza. Se coltivata con lungimiranza e intelligenza non ha nulla da invidiare a vitigni come lo Chardonnay o il Sauvignon e non deve temere il confronto con le varietà aromatiche. Il Soave  – conclude Gini – si caratterizza proprio per la sua “lievità olfattiva” che varia a seconda delle zone di produzione ma proprio questa sua caratteristica può dar vita ad una complessità affascinante, sostenuta dalla naturale vocazione di questo grande bianco veronese ad evolvere nel tempo». LEGGI TUTTO